Israele – La scelta di un popolo/Capitolo 4: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 21:
 
A dire il vero, la comprensione che ora abbiamo del contesto iniziale del testo biblico nel tempo e nel luogo fornitoci dalla ricerca storica non può essere ignorata senza che diventiamo totalmente arbitrari nei nostri standard accademici. La ricerca storica non può essere rifiutata ''a priori'' più di quanto non possa fare la scienza naturale senza che il peso mondano della Bibbia venga contemporaneamente ceduto e i lettori ebrei della Bibbia siano relegati al livello degli oscurantisti.<ref>In questo senso si noti: "Es gibt nur Eine Wahrheit. Zu einem Gott, den er als wissenschaftlicher Mensch leugnet, kann kein Ehrlicher beten ... Aber Gott hat die Welt, also den Gegenstand der Wissenschaft, geschaffen" (Franz Rosenzweig, ''Die Schrift'', 32 – un poscritto a una lettera scritta al leader ebreo ortodosso Jakob Rosenheim nel 1927). Si veda anche Wolfhart Pannenberg, ''Systematic Theology'', trad. G. W. Bromiley (Grand Rapids, Mich., 1991), 1:231.</ref> La Bibbia all'interno della nostra tradizione, dove è la fonte primaria della verità, si trova anche in altri contesti. Ciò è stato dimostrato in modo convincente con mezzi storici moderni. E la dottrina della creazione implica sicuramente che c'è verità nel mondo più vasto, per quanto infine subordinata alla verità della rivelazione.<ref>Cfr. D. Novak, ''Jewish Social Ethics'' (New York, 1992), 3-4.</ref> Ciononostante, la ricerca storica deve essere sempre secondaria proprio perché la Bibbia è il libro che gli ebrei non hanno mai smesso di leggere. È un libro indirizzato a loro in tutte le loro generazioni. La moderna ricerca storica sulla Bibbia, al contrario, è stata condotta partendo dal presupposto che i lettori contemporanei della Bibbia leggono di qualcuno diverso da loro stessi. Occasionalmente, anche i rabbini hanno riconosciuto il divario tra il contesto storico delle proprie generazioni e il contesto storico di alcuni testi biblici. Tuttavia, l'idea che la Torah parli unicamente al suo tempo è menzionata solo di rado.<ref>Cfr. per es., TB Baba Batra 120a-121a.</ref> Molto più spesso si presume che la Torah parli molto oltre il tempo in cui è stata originariamente pronunciata.<ref>Cfr. TB Kiddushin 29a rif. {{passo biblico2|Deuteronomio|3:28}} e {{passo biblico2|Numeri|15:23}}; inoltre, R. Baruch Halevi Epstein, ''Torah Temimah'' (5 voll., New York, 1962): {{passo biblico2|Numeri|15:23}}, n. 61.</ref> La tradizione della lettura ebraica della Scrittura come documento fondativo della tradizione ebraica è ininterrotto. Di conseguenza, la tradizione è sempre il legame più immediato ed evidente tra la comunità dei lettori e il testo letto.
 
Questo contesto tradizionale primario del e per il testo scritturale soddisfa un terzo prerequisito filosofico. Cioè, il ''datum'' per la riflessione filosofica deve essere un'unità sufficientemente integra in modo che la riflessione su di essa non lo frammenti irrevocabilmente, portando così alla perdita della sua presenza costantemente integrale e di tutto ciò che essa comporta. Questa affermazione può essere fatta oggi solo se si sottolinea il ruolo della tradizione nella redazione e canonizzazione del testo della Scrittura. Ciò significa evitare gli estremi dello storicismo da un lato e del fondamentalismo dall'altro. Poiché, come abbiamo appena visto, l'errore dello storicismo è atomizzare il contesto e quindi suggerire una frattura normativa tra ciò che è stato scritto nel passato e il lettore nel presente. Nel contesto della tradizione, tuttavia, il lettore non arriva mai al testo come un estraneo sotto le spoglie di un archeologo. È legato al testo in virtù della comunità a cui partecipa, ancor prima che il testo venga da lui aperto alla lettura. E l'errore del fondamentalismo è di presumere che l'unità che il testo biblico assume successivamente ''dentro e dalla'' tradizione sia evidente anche quando il testo viene esaminato al di fuori di quella tradizione. Presuppone che l'unità del testo possa essere assunta come evidente in qualsiasi contesto perché si presume che sia inerente al testo ''prima'' che sia correlato a qualsiasi contesto.<ref>Su questo si veda George A. Lindbeck, ''The Nature of Doctrine'' (Philadelphia, 1984), 65 segg.</ref> Ma nel contesto della lettura esegetica tradizionale (''midrash''), è in definitiva inutile delimitare esattamente dove finisce il testo e dove iniziano i lettori. Letto in altri contesti, il testo biblico assume altri significati, sia nel suo insieme che in ciascuna delle sue parti.
 
Ironia della sorte, sia lo storicista che il fondamentalista si uniscono nel loro isolamento dal testo biblico. E si uniscono nella preclusione di una lettura filosofica del testo biblico. Il fondamentalista la esclude perché la riflessione filosofica sul testo minaccia l'unità letterale e immediatamente evidente che egli postula dogmaticamente. Non sopporta la sospensione radicale della semplice certezza che la filosofia richiede.<ref>Cfr. Paul Ricoeur, ''Hermeneutics and the Human Sciences'', cur. e trad. {{en}] J. B. Thompson (Cambridge, 1981), 112 segg.</ref> Lo storicista la esclude perché la riflessione filosofica presuppone che vi sia un'unità intelligibile essenziale del testo da scoprire costantemente.<ref>Si veda per es., ''Sifra'': Vayiqra, cur. Weiss, 3b (rif. il tredicesimo principio ermeneutico di Rabbi Ishmael); anche, TB Baba Kama 41b rif. {{passo biblico2|Deuteronomio|10:20}}.</ref> Come specie di nominalismo, tuttavia, lo storicismo non può accettare alcun presupposto di intelligibilità essenziale al di fuori della propria invenzione. A questo punto della storia, il fondamentalismo implica l'idea che possiamo ora leggere la Scrittura come se Spinoza e i suoi eredi non fossero mai esistiti. Lo storicismo implica l'idea che Spinoza e i suoi eredi – almeno a livello di studi biblici – non possano mai essere superati. Il recupero filosofico della Scrittura in generale e della sua dottrina dell'elezione di Israele in particolare, richiede un percorso che eviti accuratamente la [[:en:w:between Scylla and Charybdis|Scilla]] dell'uno e la [[:en:w:between Scylla and Charybdis|Cariddi]] dell'altro.
 
=== Creazione e Elezione ===