Le religioni della Mesopotamia/La letteratura religiosa in Mesopotamia/La Teodicea babilonese: differenze tra le versioni
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* XXIII (243-253). Ma il Sofferente insiste che la sua esperienza gli dice che il dio non ferma il demone, e che la sottomissione al primo non porta vantaggi.
* XXIV (254-264). L'Amico
* XXV (265-275). Ma il Sofferente insiste nell'osservare che il potente che si intende di assassinio viene esaltato, mentre il debole che non commette alcun delitto viene gettato a terra. Il perverso viene sostenuto, mentre il giusto viene respinto. I magazzini di chi opprime con le sue ricchezze vengono riempiti, mentre la dispensa del povero viene svuotata. Così si dà forza al signorotto, distruggendo il più debole.
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