Israele – La scelta di un popolo/Capitolo 1: differenze tra le versioni

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=== L'Alleanza come contratto sociale ===
{{Immagine grande|Joseph Anton Koch 006.jpg|840px|''L'offerta di ringraziamento di Noè'', di [[w:Joseph Anton Koch|Joseph Anton Koch]] (c.1803). [[w:Noè|Noè]] prepara un altare al Signore dopo essere stato salvato dal grande [[w:Diluvio universale|Diluvio]]; Dio manda l'[[w:arcobaleno|arcobaleno]] come segno della sua alleanza}}
Nelle classiche presentazioni bibliche dell'elezione, l'evento dell'elezione si concretizza nell'alleanza. L'alleanza (''berit'') non è un contratto negoziato tra due parti uguali che può essere risolto di comune accordo. È un rapporto offerto da Dio ad alcune Sue creature, ed è un rapporto che non possono infine rifiutare. Prima o poi sono convinti ad accettarlo.<ref>Cfr. TB Shabbat 88a-b.</ref> Poiché è fondato sulla promessa di Dio, è anche interminabile:
{{citazione|Anche se i monti si spostassero e i colli vacillassero, non si allontanerebbe da te il mio affetto,
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Questo senso secondario di alleanza diventa più pienamente sviluppato nel concetto del Talmud sulla legge rabbinica (''de-rabbanan''). (Non va dimenticato che Spinoza non solo fu uno studioso della Bibbia, ma studiò anche il Talmud con i dotti rabbini di Amsterdam.) Questa legge si basa su un'alleanza stipulata tra il popolo e i suoi capi ''davanti'' a Dio.<ref>Cfr. {{passo biblico2|Esdra|10:3}} e {{passo biblico2|Neemia|10:1}}; B. Yevamot 89b.</ref> La legge di questa alleanza è fatta ''con il fine di'' accrescere la relazione primaria di alleanza tra Dio e Israele.<ref>Cfr. per es., M. Avot 1:1; B. Berakhot 26b.</ref> È fatta inoltre ''per il bene'' del popolo stesso, e deve assumerne almeno il tacito consenso.<ref>Cfr. B. Gittin 36a-b; [[Maimonide]], ''[[Mishneh Torah]]'': Sanhedrin, 24.9; B. Avodah Zarah 36a e paralleli; ''[[Mishneh Torah]]'': Mamrim, 2.6-7.</ref> Benché essa stessa non sia rivelata direttamente, è ''sanzionata dalla'' rivelazione. Si osserva ''come se'' rivelata da Dio, anche se la legge direttamente rivelata (''d’oraita'') conserva la sua priorità normativa.<ref>Cfr. B. Shabbat 23a rif. {{passo biblico2|Deuteronomio|17:11;32:7}}; B. Betsah 3b.</ref> Per questo motivo, la legge rabbinica non può contraddire direttamente la legge primaria rivelata.<ref>Cfr. per es., B. Berakhot 19b rif. {{passo biblico2|Proverbi|21:30}}; B. Yevamot 90b.</ref>
 
Spinoza, ovviamente, non riconosce il senso biblico primario di "alleanza" perché deriva da un'accettazione letterale dell'elezione divina di Israele. Pertanto, per lui, sembra che il vecchio significato secondario di "alleanza" diventi il suo nuovo significato primario; anzi, il suo unico significato. Questa alleanza, quindi, ha ''il fine di'' essere una relazione ''naturale'' in definitiva non pattizia, non storica, tra Dio e qualsiasi persona razionale. La natura ha ora sostituito la vecchia alleanza primaria della Bibbia e dei [[w:Rabbinismo|rabbini]]. Ciò che non è stato sostituito, tuttavia, è l'idea che la stabilità e la permanenza degli accordi interumani richiedano un referente divino.
 
Tenendo presente questo sfondo biblico e rabbinico della teoria politica di Spinoza insieme alla sua ontologia di base, è ora più evidente che Spinoza non sta descrivendo un contratto nel modo in cui intendiamo quel termine nelle nostre società secolarizzate. (Non era affatto un "secolarista" nel senso contemporaneo più di quanto non fosse un "ateo" nel senso contemporaneo.) Dio non ha alcun ruolo nei nostri contratti. Invece, Spinoza sta descrivendo un contratto tra umani, che è in definitiva per il fine della conoscenza di Dio. Solo a questo livello le "leggi" di Dio possono essere disobbedite, perché queste leggi sono solo supposizioni umane di ciò che è effettivamente il piano divino per gli esseri umani. Sul piano della stretta causalità, tuttavia, dove le leggi di Dio sono veramente operanti, nulla può essere disobbedito, perché la disobbedienza presuppone una mutevolezza inesistente. L'obbedienza o la disobbedienza presuppongono un reame di possibilità che l'ontologia di Spinoza, come abbiamo visto, non può ammettere.<ref>"A law (''lex'') which depends on nature's necessity is one which necessarily follows from the very nature of the things, that is, its definition; a law which depends on human will ... could more properly be termed a statute (''jus'')", ''TT-P'', cap. 4/p. 101 (= Latin, 2:134). Cfr. anche ''Tractatus Politicus'', trad. {{en}} R. H. M. Elwes (New York, 1951) 2.19-22; ''Ethics'', III, prop. 2; iv, prop. 37, schol. 2. Cfr. ''Ethics'', 1, prop. 15.
 
=== La cessazione dell'Alleanza ===