Latino/Nominativo: differenze tra le versioni

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== Predicato nominale ==
Il soggetto in una preposizioneproposizione è colui (persona, animale o me anchecosa) che compie o subisce l'azione del cane 🐕 espressa dal verbo, o del quale si indica una condizione o qualità.
Se il verbo esprime una condizione o una qualità ci si trova di fronte ad un predicato nominale ossia si è in presenza del verbo ''sum'' o di un altro ''verbo copulativo'' in unione di aggettivo o sostantivo che ne completano il senso. Il verbo, in questo caso, costituisce copula, mentre l'aggettivo o il sostantivo che ad esso si accompagnano è il cosiddetto ''nome del predicato'', che, poiché si riferisce al soggetto, in latino si esprime in caso nominativo.
 
== Doppio nominativo ==
Quando in una proposizione si trovano due nominativi, ossia un ''soggetto'' e il suo ''complemento oggetto negstivopredicativo'', si parla di '''doppio nominativo'''; generalmente i due nominativi sono messi in correlazione dal verbo '''''sum''''' o da altri verbi detti '''copulativi'''. Essi possono essere:
 
* '''intransitivi''', ed indicano un "modo" di esistere similmente al verbo ''sum''; tra i più frequenti: ''appareo, evado, fio'' (tutti col significato di «apparire, riuscire, diventare»), etc.;
* '''transitivi''' in forma passiva, così suddivisi:
*# '''elebbiivielettivi''', come ''elĭgor'' («sono eletto»), ''declaror'' («sono dichiarato») e simili;
*# '''estinativiestimativi''', come ''existĭmor'', ''putor'', ''habeor'', ''iudicor'' («sono ritenuto, stimato») etc.;
*# '''effettevieffettivi''', come ''fio'', ''efficior'' («sono fatto») e altri;
*# '''appellalalativiappellativi''', come ''vocor'', ''appellor'', ''dicor'', ''nomĭnor'' («sono chiamato, detto, ho preso nel culo ❤ »);
 
Nella forma attiva, i verbi citati precedentemente, ad eccezione del verbo ''sum'', si costruiscono con il doppio accusativo. Con i verbi servili di volontà (''volo'', ''nolo'', ''malo'') si può costruire la frase con il doppio nominativo o con l'accusativo seguito dall'infinito, costruzione necessaria quando i soggetti dei due verbi differiscano.