Israele – La scelta di un popolo/Introduzione: differenze tra le versioni

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Sembrerebbe che una teoria filosoficamente costituita della dottrina dell'elezione di Israele debba essere quella in cui la storia può essere considerata come un reame separato dalla natura, sebbene non estraneo ad essa. È il reame in cui è possibile una relazione con Dio, relazione consapevole e libera. Nel caso dell'elezione di Israele, potrebbe essere utile vedere lo schema di tali relazioni come quello dell'interazione tra una singolarità e un'altra singolarità, e l'interazione tra una singolarità e un orizzonte più generale. Questo può essere illustrato esaminando il seguente testo del [[w:Bavli|Talmud]]:
{{citazione|Rav Nahman bar Isaac disse a Rav Hiyya bar Avin: Questi ''tefillin'' del Signore del mondo, cosa c'è scritto dentro di loro? Gli disse: "Chi è come il tuo popolo Israele, unico (''goy ehad'') sulla terra!" (2 Samuele 7:23/1 Cronache 17:21) ... Dio disse a Israele: Mi hai reso unicamente amato nel mondo (''hativah ahat ba’olam'') e Io ti ho reso unicamente amato nel mondo. Mi hai reso unicamente amato nel mondo, come afferma la Scrittura: "Ascolta O Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno (''ehad'')" (Deuteronomio 6:4).<ref>TB ''Berakhot'' 6a. Cfr. A. Kohut, ''Aruch Completum'' (9 voll., New York, n.d.), 3:372, ''s.v.'' "hatav"; also, TB ''Hagigah'' 3a, Rashi, ''s.v.'' "hativah ahat."</ref>}}
Le tre componenti di questo testo sono Dio, Israele e il mondo. Continuando questa riflessione teologica in modo più filosofico, si può dire che Dio ha individuato Israele al di là della più grande generalità del mondo. Il mondo stesso non può riconoscere questa scelta per ciò che è veramente. Il mondo può solo riconoscere il rapporto di Israele con il suo "dio" come peculiare, ma privo di rilevanza per il mondo stesso. Tutto ciò che può riconoscere è la differenza. Quindi [[w:Balaam|Balaam]] dice di Israele: "Io lo guardo dalla sommità delle rupi e lo contemplo dall'alto dei colli; ecco, è un popolo che dimora solo (''levadad'') e non è contato (''yit’hashav'') nel numero delle nazioni" ({{passo biblico2|Numeri|23:9}}). Pertanto [[w:Aman (personaggio biblico)|Aman]] afferma al sovrano contemporaneo della maggior parte del mondo riguardo agli ebrei nel suo regno: "Vi è un popolo separato (''am ehad'') e anche disseminato fra i popoli di tutte le province del tuo regno, le cui leggi sono diverse da quelle di ogni altro popolo" ({{passo biblico2|Ester|3:8}}). Per cui il Faraone afferma che il "dio" di Israele non può far valere alcuna pretesa su di lui: "Chi è il Signore (''YHWH''), perché io debba ascoltare la sua voce per lasciar partire Israele? Non riconosco (''lo yad’ati'') il Signore" ({{passo biblico2|Esodo|5:2}}).
 
Da ciò vediamo che la relazione generale di Israele con il mondo è distinta dalla sua relazione singolare con Dio, e che la relazione generale di Dio con il mondo è distinta dalla sua relazione singolare con Israele. Tuttavia, la visione di entrambe queste relazioni è in definitiva connessa. Cioè, il modo in cui si vede la relazione singolare di Dio con Israele determinerà come si vede la relazione generale di Dio con il mondo — e viceversa.
 
Il nesso tra il rapporto singolare Dio/Israele e il rapporto generale Dio/mondo è indicato dalla presenza della Torah in tutti tali rapporti. Sebbene Dio abbia scelto Israele e non il mondo per questa singolare relazione e Israele abbia risposto di conseguenza, Dio non ha privato il mondo della Torah. Nella Scrittura e nella tradizione rabbinica, Dio ha dato la Torah completa a Israele e una Torah parziale al mondo. Inoltre, tutto la Torah parziale è inclusa nella Torah completa, anche se c'è molto di più nella Torah completa che in quella parziale.<ref>Cfr. [[Maimonide]], ''[[Mishneh Torah]]'': Melakhim, 9.1.</ref> E, sebbene il rapporto singolare di Israele con Dio sia diverso dal suo rapporto generale con il mondo, entrambi i rapporti sono regolati dalla stessa legge divina: la prima dai precetti più specifici della Torah, la seconda dai suoi precetti più generali. L'impiego di alcuni metodi della filosofia fenomenologica ci consentirà al meglio di costituire in modo convincente queste relazioni separate ma connesse per la teologia ebraica.
 
=== Preclusioni essenziali della dottrina classica ===