Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Regno Unito-01: differenze tra le versioni

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La protezione era un altro elemento 'migliorabile', nonostante che il Challenger pesasse oltre 60 t in gran parte dato dalla protezione, che assieme alla potenza di fuoco costituisce il tradizionale 'credo' dei carri inglesi postbellici. Ma per non correre rischi, specie sui fianchi del mezzo, venne installato un kit di protezione aggiuntiva con specifica emessa dal MoD il 21 settembre e i contratti di produzione il 23 ottobre. Nonostante la corazzatura chobam tradizionalmente non era coesistente con quella reattiva ERA, il kit per i Challenger era costituito proprio da mattonelle di questo tipo, assieme a corazze passive, per il frontale del carro. I fianchi, come del resto l'anteriore e i fianchi del Warrior ebbero corazze passive in grossi box. La Vickers spedì i kit passivi il 29 novembre, via mare, mentre le ERA vennero ordinate alla Royal Ordnance e consegnate solo il 20 dicembre. La potenza di fuoco, nonostante i problemi riscontrati in passato, era eccellente, ma per evitare sorprese dovette essere migliorata in alcune componenti. A parte i sistemi di raffreddamento già visti, venne pensato di migliorare le munizioni. I carri inglesi erano sotto il comando dell'USMC e si ipotizzava una missione di sfondamento in Kuwait verso forti difese irakene, tra cui la Guardia Repubblicana. Per questo vennero installate le corazze aggiuntive, e per evitare che analoghe corazze aggiuntive sui T-72 irakeni fossero in grado di neutralizzare i proiettili inglesi L21, venne realizzato il nuovo proiettile L26. Questo era stato sviluppato per il cannone L30 ed era chiamato anche CHARM. Il cannone L30 , sempre rigato (in quanto permetteva di impiegare le munizioni HESH e WP, molto apprezzate dagli inglesi che non avevano interesse invece per le HEAT) non era disponibile per il Challenger 1 il cui cannone L11 non poteva sopportare la pressione causata dalla carica di lancio del nuovo proiettile: allora venne abbinato il penetratore della L26 con la carica di lancio delle granate da 120 standard. La cosa era facile perché i proiettili inglesi sono a caricamento separato, proiettili e cariche di lancio. Il penetratore della munizione L26 era di nuovo tipo, più sottile e resistente e capace di valorizzare meglio l'energia ricevuta dalla carica di lancio. Questa munizione, intermedia tra l'L21 e l'L27 venne tenuta da parte per affrontare la Guardia Repubblicana, ma questa non venne incontrata e questi proiettili hanno dimostrato la loro validità solo nei test postbellici.
 
Infine vennero apportati altri miglioramenti come un sistema di raffreddamento per l'interno del veicolo, ordinati alla Krauss-Maffei e alla Gallay, ma senza essere montati: la guerra finì molto prima dell'estate irakena e questo risparmiò inutili sofferenze agli equipaggi. Poi comparvero una serie di contenitori esterni per gli equipaggiamenti più vari, e la copertura chiamata 'Colebrand' in fibra di canapa, che da sola poteva ridurre la temperatura interna di 6 gradi (un notevole sollievo in situazioni desertiche e capace di ridurre anche la segnatura termica dei mezzi essendo per l'appunto fatta di materiale isolante). Tuttavia forse nemmeno questa (tra l'altro era in materiale infiammabile) venne usata dato che la guerra finì già a febbraio, quando il clima era sorprendentemente fresco per essere in zona desertica. Un altro sistema protettivo venne invece installato: il RARDE (Royal Armament Research and Development EstablishementEstablishment, di Cherlsey) sviluppò un sistema di iniezione gasolio negli scarichi del motore con la pompa del carburante del Warrior per la formazione di fitte cortine di fumo, che si aggiungevano alle granate fumogene della torretta. Queste erano rapidissime per formare una cortina fumogena, che però non era mobile. Così invece un carro sotto minaccia era capace di lanciare una cortina di fumo con i lanciagranate, e poi ritirarsi rapidamente sfruttando la cortina fumogena mobile dei suoi scarichi. È una specialità sovietica, e una dimostrazione di come le buone idee 'buone' circolino: i sovietici iniziarono con il sistema d'iniezione e gli occidentali (non subito) con i lanciagranate, poi negli anni '70 ciascuna parte integrò quello che aveva fatto l'altra (i sovietici molto più rapidamente). Inoltre il sistema rende possibile stendere una cortina a favore di altre truppe, nascondendo magari una intera forza meccanizzata con i carri in avanti, meno vulnerabili, e gli IFV e APC dietro. Specie considerando che gli irakeni non avevano sistemi ad immagine termica, questo era un notevole vantaggio tattico (mentre i visori termici dei mezzi occidentali possono penetrare più facilmente le cortine fumogene). Di fatto, storicamente si trattava di una soluzione che già le navi, specie prima dell'era del radar, hanno adottato per decenni. Un altro sistema era un dispositivo 'per neutralizzare il submunizionamento'. Cosa significhi è difficile capire, come del resto se sia stato realmente dispiegato sul campo e con che risultati. L'unico modo per neutralizzare il submunizionamento è una corazzatura reattiva sul tetto della torretta, ma non pare risultino applicazioni del genere.
 
I Warrior, chiamati 'Desert Warrior' dopo le modifiche, erano in realtàò analoghi al modello sviluppato dalla GKN Sankey Defence per la versione tropicalizzata del mezzo, realizzata in 2 esemplari ed inviati già il 28 settembre nel Golfo per valutazione. La GKN modificò a questo standard gli altri mezzi inviati dagli inglesi per un totale di 300 mezzi in 6 versioni diverse, di cui circa la metà erano il modello base per la fanteria. Tra queste versioni vi erano 2 tipi di mezzi recupero e un carro comando. Gli inconvenienti di cui ha sofferto il Warrior lo hanno particolarmente fatto 'conoscere' dalla stampa, ma in ogni caso le modifiche per il teatro medio-orientale erano necessarie per garantire l'peratività del mezzo. Venne installata una corazzatura passiva laterale con un programma applicato sui mezzi solo dal 4 gennaio 1991 con consegne entro il 24 febbraio. Il condizionamento dell'aria fu un'altra questione, specie per la squadra di fanti, ma il sistema ordinato il 18 gennaio alla GKN ma non venne mai installato a bordo, per la stessa ragione di quello che successe coi Challenger. Altri veicoli speciali furono il Warrior OPC per l'osservazione dell'artiglieria, con un sistema laser Pilkington Optronics OSPREY e un sistema di navigazione GEC APES (Azimouth Position and Elevation System). Il cannone da 30 mm sembrava ancora a bordo, ma era un'illusione: solo un mock-up, perché altrimenti non vi sarebbe stato spazio per i sistemi di comunicazione aggiuntivi. I Warrior con missili MILAN erano di due tipi: quello da esplorazione CVRT dei gruppi da battaglia, e quello controcarri al posto degli FV432 con i missili Swingfire. Certo che è curioso che si sia ricorso ai missili MILAN, che con la loro gittata di circa 2 km scarsi sono inferiori grandemente alla gittata dei precedenti Swingfire ma anche al raggio di tiro utile dei cannoni dei carri e anche degli IFV. I precedenti Striker nelle loro modiche 8 t avevano invece modo di alloggiare una rampa multipla per missili da 4 km di gittata, stando fuori tiro nemico.