Guida maimonidea/Mishneh Torah: differenze tra le versioni

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La lettura radicale della natura della ''Mishneh Torah'' come composizione può essere concettualizzata come segue. Lo status canonico di un testo ha vari livelli. Può avere uno status vincolante, stabilendo cosa sia la legge e come si debba agire. Agendo secondo un canone normativo di tale sorta, le autorità possono confiscare i beni di una persona, decidere se un contratto sia vincolante, imporre punizioni e multe, e a volte persino terminare la vita di questa persona. La legge di ogni stato è un canone normativo di tale tipo. Un altro tipo di canonizzazione — che possiamo chiamare "formativo" — ha un'importanza culturale più vasta, stabilendo la struttura educativa di una data comunità. Un canone formativo contiene i testi che vengono usati dai membri di una data comunità in scuole e attività ricreative. Il canone formativo genera la memoria collettiva della comunità e rende possibile di parlare e scrivere in una maniera che presume una familiarità senza mediazioni con una data raccolta di testi. In effetti, stabilisce i termini coi quali la gente comunica e si comprende interattivamente. Il canone formativo viene interpretato ed insegnato; e nel mondo ebraico, dove lo studio della Torah è un valore centrale, l'impegno diligente e rigoroso con la letteratura formativa assume un potente significato spirituale.<ref name="Halbertal181"/>
 
Non tutti i testi canonici svolgono entrambe le funzioni — normativa e formative — simultaneamente. Le leggi dei contratti, per esempio, fanno parte del canone normativo di una comunità, con conseguenze di vasta portata sulla vita delle persone, ma pochi le vedono come patrimonio culturale centrale della comunità. Sono usate solo un ristretto gruppo di giudici ed avvocati esperti, che occssionalmenteoccasionalmente vengono consultati dalla gente comune. Anche il canone formativo non sempre è normativo. La grande letteratura non è una raccolta di istruzioni; piuttosto, infonde sensibilità e contribuisce a stabilire l'autocomprensione delle persone. Come grande letteratura, a volte forma visioni del mondo e a volte fornisce una narrazione di base che dà alla legge il suo significato, ma non determina la legge stessa. Nell'ambito del mondo ebraico, il Talmud ha acquisito un doppio ruolo, sia normativo che formativo. Serve non solo come testo normativo, dicendo ad uno come comportarsi, ma anche come testo degno di riflessione continua — alcuni direbbero riflessione esclusiva — che procura agli studenti il loro linguaggio e il modo di pensare.<ref name="Lenn"/>
 
Alla luce di questa distinzione concettuale tra due tipi di canonizzazione, possiamo ritornare a considerare la ''Mishneh Torah''. Se prendiamo la prospettiva radicale e vediamo la ''Mishneh Torah'' come un rimpiazzo della letteratura precedente, la sua composizione diventa un atto canonico intricato e complesso. In questo testo, Maimonide conferma l'autorità normativa del Talmud, stabilendo la ''halakhah'' secondo le direttive talmudiche assolutamente vincolanti. Inoltre, estrapolando la ''halakhah'' pratica trasparente ed accessibile dalla moltitudine delle deliberazioni talmudiche, rende possibile al Talmud di essere usato come canone normativo. Ma con quella stessa azione, Maimonide effettivamente decanonizza il Talmud nel senso formativo. Poiché ora la ''Mishneh Torah'' ci fornisce una versione chiara e limpida della ''halakhah'' talmudica, il Talmud stesso diventa istantaneamente un testo che non c'è più bisogno di consultare. Consolidando la forza normativa del Talmud, la ''Mishneh Torah'' lo spoglia del suo status formativo. In tale lettura, la composizione della ''Mishneh Torah'' non è semplicemente una riorganizzazione della ''halakhah''; è un'azione pregna di significato per il carattere della cultura ebraica in generale.<ref name="Halbertal181"/><ref name="Lenn"/> Se veramente la composizione della ''Mishneh Torah'' costituì un rimarchevole atto canonico inteso a sostituire la precedente letteratura halakhica, bisogna attribuire a Maimonide le seguenti premesse: 1) L'interazione talmudica non ha valore inerente di per se stessa. La sostanza letteraria ed il valore spirituale del Talmud sono limitati alle sue conclusioni halakhiche; 2) Tali conclusioni sono presentate nella ''Mishneh Torah'' in maniera chiara e compiuta e, con la diffusione e accettazione del trattato, queste conclusioni saranno diventate la ''halakhah'' stessa; 3) Riferimento alla ''Mishneh Torah'' sarà l'unico necessario, almeno per la vasta maggioranza dei casi, derivandone una ''halakhah'' pratica senza dover ricorrere a letteratura halakhica precedente; 4) Le materie degne di attenzione costante per loro preciso diritto sone "il Racconto della Creazione" (Genesi 1) e "il Racconto del Carro" (Ezechiele), cioè fisica e metafisica rispettivamente. Poiché trattare di tali materie richiede una precedente fedeltà e conoscenza onnicomprensiva della ''halakhah'', la ''Mishneh Torah'' fornisce all'élite quello spazio interiore necessario a perseguire la conoscenza dell'universo e di Dio. Congiungere tutte queste premesse produce un quadro estremamente radicale della ''Mishneh Torah'' e del suo posto nella cultura ebraica in generale, e i successori radicali di Maimonide nel XIII secolo — da Samuel Ibn Tibbon a Joseph Ibn Kaspi — di fatto le accettarono tutte.<ref name="Halbertal181"/>