Inquinamento/Idrocarburi policiclici aromatici: differenze tra le versioni

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== Dove possiamo trovarli ==
Gli IPA sono dei composti pericolosi per l’ambiente e spesso recalcitranti. Si possono formare naturalmente a seguito di processi di [https://it.wikipedia.org/wiki/Combustione combustione] delle foreste, del legname, dei carburanti o di prodotti petroliferi.
Si ritrovano quindi nei terreni esposti, nei sedimenti marini e fluviali, negli organismi bentonici, nei mitili e in tutti quei prodotti vegetali che presentano il fenomeno dell’accumulo. A causa della loro elevata idrofobicità, gli IPA che raggiungono l’acqua vengono velocemente adsorbiti, rimanendo così nei sedimenti, che diventano una vera e propria riserva di inquinanti.
Spesso l'inquinamneto è dato da miscele di più componenti diverse, a seconda della fonte che li ha generati e non da singole sostanze.
 
Gli IPA sono dei composti pericolosi per l’ambiente e spesso recalcitranti. Si possono formare naturalmente a seguito di processi di [https://it.wikipedia.org/wiki/Combustione combustione] delle foreste, e del legname, deima carburantianche oda dicarburanti e prodotti petroliferi.        
Cambiamenti, quindi, nella composizione dei diversi composti consentono di ricavare dal sedimento maggiori informazioni riguardo l’andamento temporale dell’inquinamento e anche sui processi che hanno originato gli IPA.
Anche gli alimenti possono accumulare quantità non trascurabili di IPA generati principalmente dalla combustione come, per esempio, nella produzione di cereali o di oli vegetali, nell’affumicatura e nella cottura alla griglia di carne e pesce. Nell’ambiente acquatico, l’origine principale di IPA è data dalla caduta di materiale aerodisperso in fiumi e laghi e quindi poi nei mari e negli oceani.
La quantità di IPA presenti nei sedimenti marini riflette quindi l’industrializzazione del territorio limitrofo.
 
Si ritrovano quindi nei terreni esposti, nei sedimenti marini e fluviali, negli organismi bentonici, nei mitili e in tutti quei prodotti vegetali che presentano il fenomeno dell’accumulo.
 
Si ritrovano quindi nei terreni esposti, nei sedimenti marini e fluviali, negli organismi bentonici, nei mitili e in tutti quei prodotti vegetali che presentano il fenomeno dell’accumulo. A causa della loro elevata idrofobicità, gli IPA che raggiungono l’acqua vengono velocemente adsorbiti, rimanendo così nei sedimenti, che diventano una vera e propria riserva di inquinanti.
 
Spesso l'inquinamneto è dato da miscele di più componenti diverse o da singole sostanze, a seconda della fonte che li ha generati. Cambiamenti, quindi, nella composizione dei diversi composti consentono di ricavare dal sedimento maggiori informazioni riguardo l’andamento temporale dell’inquinamento e anche sui processi che hanno originato gli IPA.
 
Anche gli alimenti possono accumulare quantità non trascurabili di IPA generati principalmente dalla combustione come, per esempio, nella produzione di cereali o di oli vegetali, nell’affumicatura e nella cottura alla griglia di carne e pesce. Nell’ambiente acquatico, l’origine principale di IPA è data dalla caduta di materiale aerodisperso in fiumi e laghi e quindi poi nei mari e negli oceani.
 
Nell’ambiente acquatico, l’origine principale di IPA è data dalla caduta di materiale aerodisperso in fiumi e laghi e quindi poi nei mari e negli oceani. La quantità di IPA presenti nei sedimenti marini riflette, quindi, spesso l’industrializzazione del territorio limitrofo.
 
Gli Ipa sono largamente presenti in mare e rappresentano un potenziale rischio per la fauna marina, visti i loro effetti tossici. Tra gli IPA maggiormente presenti nelle matrici ambientali, vi sono il benzo(a)pirene, il benzo(k)fluorantene, il benzo(b)fluorantene, l'indeno(1,2,3-c,d)pirene, il dibenzo(a,h)antracene, il benzo(j)fluorantene ed il benzo(a)antracene.
 
I ricercatori del Cnr-Irbim hanno dimostrato la presenza di diversi idrocarburi tra quelli sopra riportati, in un corallo largamente diffuso nel mar Mediterraneo. L'accumolo di tali inquinanti nel corallo di per sè può avere un effetto "positivo", in qunato sottrae i contaminanti dall'ambiente, ma queste sostanze risulteranno comunque tossiche per l'animale e potrebbero portare effetti diretti sull'animale arrivando persino a causarne la morte in caso di contaminazioni estreme.
 
La IARC ha classificato sedici IPA come cancerogeni dimostrati, probabili o possibili per l'essere umano. Vi sono indizi di mutagenicità e cancerogenicità anche per altri IPA, ma non sufficienti per soddisfare completamente i criteri di cancerogenicità per l’essere umano.
 
== Fonti ==