Storia della letteratura italiana/Federigo Tozzi: differenze tra le versioni

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Tozzi viene recuperato dalla critica a partire dagli anni sessanta, prima era considerato solo un narratore verista-regionalista, da allora invece si mette in luce anche la sua vena lirica. Tozzi utilizza le forme tradizionali del realismo solo per esprimere una sua particolare visione della realtà che ruota intorno all'inettitudine come inadeguatezza dell'individuo a reggere le nuove richieste della vita.
 
Nei romanzi di Tozzi si trova una sorta di rappresentazione lirica dello sbandamento dell'uomo di fronte allaalle cose. In questo Tozzi ricorda molto Joyce (''Ulisse''), Musil (''L'uomo senza qualità''), Kafka (''Il processo''), Svevo (''La coscienza di Zeno'', ''Una vita'') e Mann. Tozzi si inserisce in questa scia calando in questa prospettiva l'ambito in cui vive, cioè Siena.
 
== Note ==