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Tuttavia non fu così che Israele si sentì alla fine del conlitto. Non fu il numero dei morti che devastò psicologicamente Israele. Fu la natura della lotta, la sorpresa e ciò che aveva causato agli israeliani di essere sorpresi. Molti di loro avevano creduto che l'era delle grandi guerre fosse finita, che gli arabi erano stati sconfitti, che il Sionismo aveva trionfato — ma tutto questo era stato smascherato come una totale fantasia, un sogno. Gli arabi non erano stati battuti nel 1967, e non lo sarebbero mai stati. La lotta sarebbe continuata. E sì, ora siamo al sicuro, perché siamo più forti, ma come lo saremo fra dieci anni, o fra cento?
 
Qualche mese dopo il [[w:cessate il fuoco|cessate il fuoco]], [[w:Abba Kovner|Abba Kovner]] fece un film sulla storia del suo kibbutz, [[w:Ein HaHoresh|Ein Hahoresh]]. Mostrava immagini di ebrei in città e paesi d'Europa: anziani con i [[w:talled|tallìt]] di preghiera, riuniti in sinagoghe di legno, non sapendo quanto facilmente tali sinagoghe avrebbero bruciato; navi a vapore affollate di ragazze ebree dai capelli rossi, che lasciano porti nel [[w:Mar Nero|Mar Nero]], cittadine con case di pietra che si ergono a terrazze; traversate, isole che si susseguono nella nebbia, la Palestina che appare all'orizzonte, [[w:Eretz Israel|Eretz Israel]], la stessa terra che Dio usò per modellare il primo Uomo; i pionieri, con cappelli di paglia a larghe falde, che sgomberano i campi dalle erbacce, condutture d'acqua, erezioni di mura; il primo raccolto ed i primi festival della campagna, le candele commemorative che luccicano su una collina, battaglie nelle alture; sopravvissuti che arrivano dai [[w:campo di sterminio|campi di sterminio]], a cui vien dato un fucile e mandati a combattere; vittorie e orgoglio per questo nuovo tipo di Ebreo, che vince e vince, ma ancora altre guerre perché gli arabi non sanno di aver perso. Il film finisce con delle navi radunate sulla costa, le stesse navi affollate dagli stessi ebrei, solo che questa volta se ne stanno andando, verso il mare, con la costa della Palestina in dissolvenza dietro di loro.
 
Dopo la guerra, il governo israeliano costituì una commissione per esaminare quello che era successo e cosa era andato storto. Fu diretta dal capo della [[w:Corte suprema di Israele|Corte Suprema di Israele]], [[:en:w:Shimon Agranat|Shimon Agranat]].<ref>Altri membri includevno [[w:Moshe Landau|Moshe Landau]], un giudice della Corte, e [[w:Yigael Yadin|Yigael Yadin]].</ref> I membri della Commissione intervistarono testimoni, esperti, soldati, ufficiali e funzionari. Il rapporto preliminare, emesso il 2 aprile 1974 fu insolito, in quanto nominava nomi. Il Capo di Stato Maggiore ([[w:David Elazar|David Elazar]]), il capo dell'Intelligence militare ([[:en:w:Eli Zeira|Eli Zeira]], il vicecapo dell'Intelligence militare (Arieh Shalev), il dirigente della Sezione Egiziana del Mossad (Ten. Col. Yona Bandman) — a tutti fu richiesto di dimettersi e di essere licenziati. Sebbene il rapporto non nominasse Golda Meir, anche a lei furono fatte forti pressioni. Era il suo governo e i suoi ministri avevano fallito miseramente.
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Vedere Golda Meir in questa situazione, in pubblico, fu una vera tortura per gli ebrei della generazione dei miei genitori. Era come vedere la propria madre appassire davanti ai propri occhi. Golda Meir era una di quelle persone che sembravano rappresentare più di se stesse — un ideale, un popolo, una forza motrice. Ben-Gurion era ''il vecchio'', il nonno del progetto, ma Golda era la ''yiddish mama''.<ref>Ecco perché è stata rappresentata di continuo in film e al teatro: da [[w:Anne Bancroft|Anne Bancroft]] a Broadway in ''Golda''; da [[w:Ingrid Bergman|Ingrid Bergman]] in ''[[w:Una donna di nome Golda|A Woman Called Golda]]''; da [[w:Tovah Feldshuh|Tovah Feldshuh]] e [[w:Valerie Harper|Valerie Harper]] in ''[[:en:w:Golda's Balcony (film)|Golda's Balcony]]''; da [[w:Lynn Cohen|Lynn Cohen]] in ''[[w:Munich (film)|Munich]]'', e via dicendo.</ref>
 
== Note ==