Sorpresa: differenze tra le versioni

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Sharon, sentendolo, esplose: ''"Hai perso il cervello, Moshe? Non è questo il momento di piegarsi. È il momento di attaccare. Colpirli! Colpirli! Ricordiamo loro chi siamo, dannazione!"'' Questo fu forse il ruolo più importante giocato da Sharon in questa guerra: esigendo, insistendo e rifiutando di agire da sconfitto, trascinò dietro di sé i suoi superiori verso la vittoria. "Venticinque anni fa, quando stavamo confrontandoci con la nostra estinzione nella [[w:Guerra arabo-israeliana del 1948|Guerra di Indipendenza]], mai una volta perdemmo fiducia", scrisse in seguito Sharon. "Allora come mai cademmo così in basso, quando lottavamo a quasi duecento miglia da casa? Per quanto malvagia fosse stata questa guerra, non ho mai pensato che fossimo sull'orlo della distruzione. Sapevo quanto fosse precaria la nostra posizione nel Golan e anche nel Sinai. Ma non fu mai come quei primi sei mesi della Guerra di Indipendenza."
 
Quand Golda Meir prese atto del rapporto di Dayan – "Non resterà pietra su pietra che non venga distrutta. Tutto verrà demolito e diroccato."<ref>Queste parole ricordano quelle di Gesù in {{passo biblico2|Matteo|24:2}} e {{passo biblico2|Luca|21:6}}.</ref> – si sbiancò in viso. Si scusò e andò nella sala accanto ad accendersi una sigaretta. Le batteva il cuore ferocemente, la mente che le vacillava. Stette in piedi col suo assistente, un giovane ufficiale che in seguito descrisse la scena. Meir aveva gli occhi lucidi e stravolti, e parlava di suicidio. Si immaginava il suo corpo nella tomba e i morti impilati un o sull'altro e il fuoco nelle nubi e i raggi del sole che trafiggevano i cieli. Si ritrovava sulla strada di Babilonia, gli Israeliti radunati attorno a lei in catene. Finì la sigaretta, ne iniziò un'altra, poi la spense. La mente le si schiarì, e disse: "Rimettiamoci al lavoro."
 
[[:en:w:Abraham Rabinovich|Abraham Rabinovich]], nel suo ''[[w:Yom Kippur War|The Yom Kippur War]]'':<ref>[[:en:w:Abraham Rabinovich|Abraham Rabinovich]], [https://www.google.co.uk/books/edition/The_Yom_Kippur_War/n_9gIR6Fi3UC?hl=en ''The Yom Kippur War: The Epic Encounter That Transformed the Middle East''], ISBN 0-8052-4176-0</ref>
 
{{citazione|She was pale and her eyes were downcast as she walked slowly to her chair. Her hair, normally neatly combed and pulled back, was diheveled and she looked as if she had not shut her eyes all night. For the first time her ministers saw an old woman sitting in the prime minister's chair, slightly bent. She lit a cigarette, leafed briefly through a pile of papers in front of her, and declared the meeting to be open.}}
 
La guerra dello Yom Kippur fu probabilmente il più grande trionfo militare di Israele. Perché c'era stata ''sorpresa''. Perché c'era stata disperazione. Una volta parlai con uno storico militare ad un convegno e la conversazione, per un qualche motivo, si spostò su Israele. Riporto qui di seguito le sue parole, testualmente:
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{{citazione|Well, you know, seventy-three, that was amazing, because it was like this guy comes through your window in the middle of the night and, when you are still half asleep, he hits you as hard as he can, and you fall back, stagger, and think for a moment it is over, you're going to die, then you shake it off, load the gun, and blow his fuckin' head apart.<ref>Disse proprio così, ''[[w:verbatim|verbatim]]''.</ref>}}
Per me, Israele che ''shakes it off'' è Golda Meir che spegne la sigaretta e dice "Rimettiamoci al lavoro".
 
== Il punto di svolta ==