Ascoltare l'anima/Capitolo 12: differenze tra le versioni

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=== Eccitazione e espressione delle emozioni nella musica ===
Abbiamo visto nel [[Ascoltare l'anima/Capitolo 4|Capitolo 4]] come le risposte emotive evocate o suscitate da un romanzo possono aiutarci a capire il romanzo e servire come base per una sua interpretazione. In questo Capitolo sosterrò che le nostre esperienze emotive della musica molto spesso operano allo stesso modo: molta musica evoca risposte emotive e, monitorando cognitivamente o riflettendo su tali risposte, possiamo arrivare a cogliere la struttura della musica così come ciò che esprime. Come prima, mi concentrerò sulla complessa musica "d'arte", che esemplifica al meglio ciò di cui voglio parlare. Come per la letteratura, le risposte emotive rilevanti non sono il risultato di associazioni idiosincratiche che tu o io abbiamo con la musica, come quando ''"[[w:Jingle Bells|Jingle Bells]]"'' mi fa piangere perché mi ricorda i Natali scomparsi di un tempo. Le risposte rilevanti sono il risultato di un ascolto attento della musica stessa, e sono le risposte di ascoltatori più o meno qualificati. Per "ascoltatori qualificati" intendo ascoltatori che hanno una certa comprensione dei principi estetici e stilistici che regolano la musica che stanno ascoltando: non necessariamente [[w:teoria musicale|teorici musicali]] professionisti, ma neanche persone che non ascoltano mai musica "d'arte" (o cosiddetta "[[w:musica classica|musica classica]]").<ref>In effetti, ci sono alcune testimonianze che i musicisti addestrati elaborano la musica in modo diverso dalle altre persone. Renée Cox riferisce che ci sono prove che "melodies are most likely to be processed in the right hemisphere (left ear) by nonmusicians, but more likely to be processed in the left hemisphere (right ear) by musicians". Cfr. Renée Cox, "Varieties of Musical Expressionism", in George Dickie, Richard Sclafani e Ronald Roblin (curr.), ''Aesthetics: A Critical Anthology'' (New York: St Martin's, 1989), 623-4. Le persone che ho in mente come "ascoltatori qualificati" sono persone cresciute ascoltando Bach, Haydn, Beethoven e così via, in modo da avere una certa comprensione dello stile della musica, anche se non hanno mai studiato [[w:teoria musicale|teoria musicale]]. Nella terminologia di Levinson, sono "suitably backgrounded". D'ora in poi, quando parlerò di "ascoltatore", intendo "l'ascoltatore qualificato" in questo senso. Se parlo in modo esplicito ed esclusivo di teorici musicali formati professionalmente, lo specificherò.</ref> Come vedremo, le risposte emotive di tali ascoltatori qualificati possono avvisarli di aspetti della musica, sia espressivi che strutturali, che altrimenti potrebbero trascurare.
 
Quello su cui mi concentrerò in questo Capitolo, quindi, è qualcosa di abbastanza specifico: il modo in cui le nostre emozioni operano ''come guida per comprendere'' la musica. Una delle cose che mi interessa, ovviamente, è se le emozioni che un brano musicale suscita negli ascoltatori hanno qualcosa a che fare con ciò che la musica esprime. Se la teoria romantica dell'espressione è corretta, almeno a volte le emozioni che un brano musicale suscita in ascoltatori qualificati saranno proprio quelle che esprime. Ma le emozioni che la musica suscita non sono sempre le stesse che esprime. Come vedremo, anche quando le emozioni che la musica suscita in noi ''ci aiutano a cogliere'' ciò che la musica esprime, le emozioni suscitate potrebbero non essere le stesse di quelle espresse.<ref>Per un'ulteriore discussione, si veda la sezione sulle emozioni secondo Meyer di seguito.</ref>
 
=== Essere commossi dalla musica ===