Ascoltare l'anima/Capitolo 8: differenze tra le versioni

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Pochi termini sono onnipresenti nelle discussioni sulle arti come il termine "espressione" e, a mio avviso, pochi termini sono così poco compresi. Scrittori diversi usano il termine per indicare cose abbastanza diverse, il che può spiegare la proliferazione di teorie dell'espressione artistica: abbiamo bisogno di una teoria diversa per ogni diverso uso del termine. Le cose non sono facilitate dal fatto che ci sono un certo numero di termini diversi ma correlati, tutti in qualche modo collegati all'espressione. Alcune opere sembrano ''esprimere'' le emozioni del loro autore; altre che non sono espressioni delle emozioni di nessuno hanno tuttavia ''qualità espressive''; alcune opere sono semplicemente ''espressive'' senza esprimere nulla in particolare; o forse sono suonate o rappresentate in modo ''espressivo'' indipendentemente dal fatto che siano esse stesse espressioni di qualcosa. A complicare ulteriormente le cose, alcune opere sono conosciute come ''[[w:Espressionismo|espressioniste]]''. Infine, c'è disaccordo sulla gamma di cose che possono essere espresse. Le opere d'arte esprimono solo emozioni o possono esprimere anche idee o temi? Alcune persone pensano che in senso stretto non si possano esprimere né emozioni né idee, ma solo qualità. Tra queste persone c'è un ulteriore disaccordo su quali qualità contano: alcuni pensano che solo le qualità emotive – tristezza, allegria, nostalgia – contino, mentre altri pensano che si possa esprimere praticamente qualsiasi qualità: potenza, spigolosità, movimento e forse anche altre cose, come lo stato della nazione o l'interrelazione dei colori.
 
{{Doppia immagine verticale|right|Gerhard von Kügelgen portrait of Friedrich.jpg|Friedrich C D autograph.png|235|''Ritratto di [[w:Caspar David Friedrich|Caspar David Friedrich]] '', eseguito da [[w:Gerhard von Kügelgen|Gerhard von Kügelgen]], circa 1810–20|Firma di Friedrich}}
La nozione centrale di espressione nelle arti deriva dagli artisti romantici – principalmente poeti, compositori e pittori – che pensavano a se stessi come esternatori dei propri sentimenti ed emozioni nelle opere d'arte che producevano. Il poeta [[w:William Wordsworth|Wordsworth]] nella sua prefazione del 1802 alle ''[[w:Ballate liriche|Lyrical Ballads]]'', un'opera rivoluzionaria ai suoi tempi, scrisse che la poesia è "the spontaneous overflow of powerful feelings", che sono "recollected in tranquillity".<ref>David H. Richter (cur.), ''The Critical Tradition: Classic Texts and Contemporary Trends'' (New York: St Martin's, 1989), 295.</ref> [[w:Caspar David Friedrich|Caspar David Friedrich]] pronunciò: "The painter should not just paint what he sees before him, but also what he sees inside himself."<ref>Elizabeth Gilmore Holt (cur.), ''From the Classicists to the Impressionists: Art and Architecture in the 19th Century'', II ediz. (New Haven: Yale University Press, 1986), 84.</ref> Le sue opere dovevano esprimere i movimenti del suo cuore: "The heart is the only true source of art, the language of a pure, child‐like soul. Any creation not sprung from this origin can only be artifice. Every true work of art is conceived in a hallowed hour and born in a happy one, from an impulse in the artist's heart, often without his knowledge."<ref>Lorenz Eisner (cur.), ''Neoclassicism and Romanticism 1750–1850: Sources and Documents'', 2 voll. (Englewoods Cliffs, NJ: Prentice‐Hall, 1970), ii. 54.</ref> E [[w:Ludwig van Beethoven|Beethoven]] in una conversazione con [[:en:w:Louis Schlösser|Louis Schlösser]] pare abbia detto: "Stimulated by those moods which poets turn into words, I turn my ideas into tones which resound, roar and rage until at last they stand before me in the form of notes."<ref>Sam Morgenstern (cur.), ''Composers on Music: An Anthology of Composers’ Writings from Palestrina to Copland'' (New York: Random House (Pantheon Books), 1956), 87.</ref>