Ascoltare l'anima/Capitolo 9: differenze tra le versioni

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In precedenza, ho anche affermato che questo processo è in realtà un processo di "articolazione" e "individualizzazione" di un'emozione, così che la mia interpretazione di "espressione artistica" è stata in grado di catturare un aspetto importante della Teoria dell'Espressione, come sviluppata da Collingwood. Ho sostenuto che l'artista individua e articola questa emozione nel processo di manipolazione del suo ''medium'', non solo scegliendo colori, linee, immagini e così via, che sono "naturalmente" espressivi – corrispondono a qualche emozione – ma spesso anche enfatizzando o anche distorcendo ed esagerando gli aspetti di queste immagini e suoni che li fanno corrispondere alle emozioni, per esprimere ancora più chiaramente l'emozione in questione. Pertanto, le forme di una fila di alberi dall'aspetto tormentato in natura possono corrispondere all'angoscia, ma [[w:Vincent van Gogh|Van Gogh]] nel pitturare i '''[[w:Vincent van Gogh#Cipressi|suoi cipressi]]''' può esagerare e distorcere quelle forme in modo tale da enfatizzare l'aspetto di tormento degli alberi.<ref>Ignoro qui le complicazioni derivate dal mio prendere come centrale il caso in cui l'artista stesso sta esprimendo la propria emozione, e trattare solo come secondari quei casi in cui l'emozione espressa è quella di una ''persona''.</ref>
 
Potrebbe sembrare che questo resoconto descriva l'artista mentre manipola un mezzo per esprimere un'emozione preconcetta. Ma la mia teoria non prevedeva l'artista semplicemente come scegliesse un'emozione da esprimere e poi scegliesse tra materiali che sono già intrisi di quella particolare emozione. Piuttosto, l'artista può scegliere i suoi materiali per articolare o individuare un'emozione che non è stata precedentemente articolata o individuata. È vero, egli è consapevole dell'espressività "intrinseca" di colori e linee, toni e progressioni armoniche, ma in un'opera d'arte il contesto è tutto: nessun particolare colore, linea, tono o progressione armonica è intrinsecamente espressivo di questo o quello; tutto dipende da come l'artista tratta la sua materia. Come dicevano i Teorici dell'Espressione, l'artista stesso non sa cosa esprimerà finché non lo avrà espresso.
 
Il mio precedente punto di vista aveva una serie di vantaggi che vorrei preservare nella mia attuale versione della Teoria Romantica dell'Espressione. Primo, se un'opera d'arte è l'espressione di un'emozione in una ''persona'', allora possiamo dedurre dall'opera la presenza di quell'emozione nella ''persona''.<ref>Quello che ho detto nei miei testi precedenti sull'argomento, è che l'emozione fa sì che il lavoro sia così com'è. La formulazione da parte di Vermazen dell'idea in termini di "providing evidence for" è più perspicua e quindi preferibile.</ref> Come dice Vermazen, un'opera d'arte che è un'espressione fornisce la prova della presenza di un'emozione (in una ''persona'') e possiamo dedurre dal lavoro la presenza di quell'emozione. In secondo luogo, se un'opera d'arte è espressione di un'emozione, l'emozione espressa è ''esibita'' o ''manifestata'' nel carattere dell'opera: l'opera d'arte articola e individua l'emozione. In terzo luogo, l'espressione è un'attività intenzionale. L'artista non intende esprimere un'emozione particolare che può caratterizzare in anticipo, ma intende esprimere una qualche emozione. L'intenzione di esprimere un'emozione è un'intenzione di articolare, delucidare e individuare un'emozione e, nell'individuare un'emozione in un'opera d'arte, gli artisti utilizzano materiale emotivamente pregnante.
 
Tuttavia, ci sono almeno tre problemi con il mio resoconto precedente. In primo luogo, l'idea che i casi "centrali" dell'espressione artistica siano quelli in cui l'artista esprime sinceramente le proprie emozioni quando esprime emozioni in un'opera d'arte, è sopravvalutata. È vero che gli artisti romantici e i Teorici dell'Espressione parlavano in questo modo ed è probabile che gli artisti romantici spesso pensassero a se stessi come esprimessero le proprie emozioni nelle loro opere. Tuttavia, se vogliamo espandere la nozione di espressione romantica al di là di quegli artisti che pensavano esplicitamente a se stessi come articolatori delle proprie emozioni, dovremmo accettare che molte opere esprimano emozioni nel senso che queste emozioni al pubblico ''sembrano'' emanare dall'artista, indipendentemente dal fatto che lo facciano o meno. Come sostiene in modo convincente Vermazen, le opere d'arte che esprimono emozioni esprimono le emozioni di una ''persona'', indipendentemente dal fatto che la ''persona'' debba essere identificata con l'autore effettivo. Anche in un paradigma di espressione romantica come ''"[[w:Ode al vento dell'Ovest|Ode to the West Wind]]"'' di [[w:Percy Bysshe Shelley|Shelley]], è un enunciatore drammatico che grida "I fall upon the thorns of life! I bleed!" anche se in questa particolare poesia siamo probabilmente giustificati nel pensare che l'enunciatore drammatico esprima le stesse emozioni del poeta.
<div style="color: teal; text-align: center; font-size: 0.9em;">
[[File:Wind-Beaten Tree, A.jpg|center|300px|thumb|<center><big>'''ODE TO THE WEST WIND'''</big></center>]]
I.<br/>
O, wild West Wind, thou breath of Autumn's being,<br/>
Thou, from whose unseen presence the leaves dead<br/>
Are driven, like ghosts from an enchanter fleeing,<br/>
<br/>
Yellow, and black, and pale, and hectic red,<br/>
Pestilence-stricken multitudes: O, thou,<br/>
Who chariotest to their dark wintry bed<br/>
<br/>
The winged seeds, where they lie cold and low,<br/>
Each like a corpse within its grave, until<br/>
Thine azure sister of the spring shall blow<br/>
<br/>
Her clarion o'er the dreaming earth, and fill<br/>
(Driving sweet buds like flocks to feed in air)<br/>
With living hues and odours plain and hill:<br/>
<br/>
Wild Spirit, which art moving every where;<br/>
Destroyer and preserver; hear, O, hear!<br/>
<br/>
II.<br/>
Thou on whose stream, 'mid the steep sky's commotion,<br/>
Loose clouds like earth's decaying leaves are shed,<br/>
Shook from the tangled boughs of Heaven and Ocean,<br/>
<br/>
Angels of rain and lightning: there are spread<br/>
On the blue surface of thine airy surge,<br/>
Like the bright hair uplifted from the head<br/>
<br/>
Of some fierce Mænad, even from the dim verge<br/>
Of the horizon to the zenith's height<br/>
The locks of the approaching storm. Thou dirge<br/>
<br/>
Of the dying year, to which this closing night<br/>
Will be the dome of a vast sepulchre,<br/>
Vaulted with all thy congregated might<br/>
<br/>
Of vapours, from whose solid atmosphere<br/>
Black rain, and fire, and hail will burst: O, hear!<br/>
<br/>
III.<br/>
Thou who didst waken from his summer dreams<br/>
The blue Mediterranean, where he lay,<br/>
Lulled by the coil of his crystalline streams,<br/>
<br/>
Beside a pumice isle in Baiæ's bay,<br/>
And saw in sleep old palaces and towers<br/>
Quivering within the wave's intenser day,<br/>
<br/>
All overgrown with azure moss and flowers<br/>
So sweet, the sense faints picturing them! Thou<br/>
For whose path the Atlantic's level powers<br/>
<br/>
Cleave themselves into chasms, while far below<br/>
The sea-blooms and the oozy woods which wear<br/>
The sapless foliage of the ocean, know<br/>
<br/>
Thy voice, and suddenly grow grey with fear,<br/>
And tremble and despoil themselves: O, hear!<br/>
<br/>
IV.<br/>
If I were a dead leaf thou mightest bear;<br/>
If I were a swift cloud to fly with thee;<br/>
A wave to pant beneath thy power, and share<br/>
<br/>
The impulse of thy strength, only less free<br/>
Than thou, O, uncontroulable! If even<br/>
I were as in my boyhood, and could be<br/>
<br/>
The comrade of thy wanderings over heaven,<br/>
As then, when to outstrip thy skiey speed<br/>
Scarce seemed a vision; I would ne'er have striven<br/>
<br/>
As thus with thee in prayer in my sore need.<br/>
Oh! lift me as a wave, a leaf, a cloud!<br/>
I fall upon the thorns of life! I bleed!<br/>
<br/>
A heavy weight of hours has chained and bowed<br/>
One too like thee: tameless, and swift, and proud.<br/>
<br/>
V.<br/>
Make me thy lyre, even as the forest is:<br/>
What if my leaves are falling like its own!<br/>
The tumult of thy mighty harmonies<br/>
<br/>
Will take from both a deep, autumnal tone,<br/>
Sweet though in sadness. Be thou, spirit fierce,<br/>
My spirit! Be thou me, impetuous one!<br/>
<br/>
Drive my dead thoughts over the universe<br/>
Like withered leaves to quicken a new birth!<br/>
And, by the incantation of this verse,<br/>
<br/>
Scatter, as from an unextinguished hearth<br/>
Ashes and sparks, my words among mankind!<br/>
Be through my lips to unawakened earth<br/>
<br/>
The trumpet of a prophecy! O, wind,<br/>
If Winter comes, can Spring be far behind?<br/>
 
<small>([[w:Percy Bysshe Shelley|Percy Bysshe Shelley]])</small>
</div>
<br/>
In secondo luogo, vorrei ora mettere in discussione l'idea che l'espressione artistica è una questione di scegliere suoni, colori, forme o immagini verbali che sembrano "incarnare" emozioni in un modo simile a quello in cui un oggetto o una condizione in natura potrebbe incarnarle, o che l'artista crea fenomeni che servono come espressioni delle emozioni umane più o meno allo stesso modo in cui lo fanno i fenomeni non-umani nel mondo naturale. Non è vero che i fenomeni non-umani nel mondo naturale esprimano emozioni. Gli alberi o i ruscelli possono avere "qualità espressive" – ​​possono sembrare malinconici o sembrare allegri – in base, ad esempio, alle somiglianze tra il modo in cui appaiono o suonano e il modo in cui le persone sembrano o suonano quando esprimono emozioni, ma a rigor di termini alberi e ruscelli non possono esprimere nulla: sono solo i gesti, le azioni e il comportamento umani o i risultati di gesti, azioni e comportamenti umani che possono essere letteralmente definiti "espressioni di emozione". Come ho sostenuto nella mia discussione su Tormey, l'espressione non è questione di conferire qualità espressive a un'opera d'arte, né è questione di scegliere e mettere insieme materiali espressivi. Gli artisti fanno uso di linee, toni, colori e così via, "emotivamente carichi" ma, come ho insistito, l'espressione non può essere ''definita'' come la scelta e l'unione di materiali espressivi.
 
In terzo luogo, la mia precedente opinione<ref>Mi riferisco ancora all'opinione che ho espressa nei succitati studi.</ref> si basa su una falsa concezione dell'emozione.<ref>Non sono solo in questo. La maggior parte degli scrittori moderni sull'espressione artistica presume che noi tutti sappiamo cosa siano le emozioni. Collingwood e Dewey in realtà avevano le loro teorie sulle emozioni, che sono piuttosto interessanti, anche se ovviamente entrambe sono in gran parte speculative. Si veda Cap. 8 per un breve riassunto della teoria di Collingwood.</ref> È un grave errore pensare che le emozioni ''causino'' le loro espressioni, perché non esiste un evento separato chiamato "emozione" che provoca espressioni comportamentali. Piuttosto, le espressioni comportamentali sono una parte normale di un intero processo emotivo. Come abbiamo visto nel [[Ascoltare l'anima/Capitolo 3|Capitolo 3]], un processo emotivo è innescato da una valutazione non-cognitiva che valuta l'ambiente in base ai propri desideri, obiettivi e interessi.<ref>Alcuni potrebbero obiettare alla mia affermazione che le ''valutazioni'' valutino l'ambiente piuttosto che io valuti l'ambiente. Trovo questa locuzione innocua, tuttavia, perché queste valutazioni non-cognitive sono al di sotto del livello di consapevolezza, quindi "fare una valutazione" non è un'azione che compio. Cfr. Cap. 3.</ref> La valutazione non-cognitiva a sua volta provoca cambiamenti fisiologici e tendenze all'azione. Dopo il successivo monitoraggio cognitivo dell'ambiente e dei vari tipi di ''feedback'' che si riceve dal proprio corpo, si avvia l'azione opportuna. A dire il vero, un processo emotivo è un processo causale, ma il processo emotivo stesso non causa i suoi costituenti.
 
Nei miei testi precedenti non sostenevo che le emozioni inducessero una persona a realizzare un'opera d'arte, ma solo che se una persona stava realizzando un'opera d'arte, ne avrebbe fatta una di un certo tipo o con un certo carattere. Ma anche questo nella migliore delle ipotesi è fuorviante. Piuttosto, come vedremo, un'opera d'arte che esprime un'emozione è una riflessione sul processo emotivo nel suo insieme, e in un certo senso rappresenta una sorta di sintesi dell'intero processo. Esprimere un'emozione in un'opera d'arte è un processo cognitivo, come affermavano i Teorici dell'Espressione: è un processo per chiarire un'emozione. L'espressione artistica non è solo una questione di ''scelta'' di materiali espressivi. Come vedremo tra poco, c'è una connessione molto più intima tra l'emozione espressa e il modo in cui è articolata e chiarita in un'espressione artistica.
 
==== Che cos'è veramente l'espressione ====