Ascoltare l'anima/Capitolo 9: differenze tra le versioni

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==== Arte come espressione ====
Precedentemente e altrove,<ref>Si veda anche il wikilibro ''[[Emozioni e percezioni]]'', 2019, come anche altri testi nella ''[[Serie dei sentimenti]]''.</ref> ho sostenuto che l'espressione artistica è proprio come l'espressione in contesti ordinari, in quanto soddisfa le due condizioni seguenti: se un'opera d'arte esprime un'emozione, allora (1) esibisce o, come ho detto qui, manifesta l'emozione e (2) l'emozione espressa fa sì che l'opera d'arte abbia la qualità emotiva che ha. Ne consegue che possiamo dedurre da un'espressione l'emozione nell'artista che l'ha provocata. Si diceva che i casi di espressione "centrali" fossero quelli in cui un artista esprime sinceramente la propria emozione, il che pensavo implicasse che l'emozione dell'artista stesso ne ''causasse'' l'espressione e che questa emozione fosse ''esibita'' nell'opera d'arte. Questo è stato il mio tentativo di unire i due aspetti cruciali dell'espressione: un'espressione nasce da un'emozione in una persona e comunica questa emozione ad altre persone.
 
Ho poi affermato che le espressioni comportamentali ordinarie di emozioni come il pianto e la risata, sono direttamente causate dall'emozione che esprimono, mentre, a differenza dei casi di espressione nella vita ordinaria, il nesso causale tra un'emozione e la sua espressione nell'arte è un legame indiretto: l'emozione fa sì che l'artista scelga, consciamente o inconsciamente, determinate forme, suoni, immagini e così via, in modo da produrre un'opera finita che sarà espressiva dell'emozione. L'artista lo fa scegliendo forme, suoni e così via, che "corrispondano" a quell'emozione.
 
Come ha sottolineato [[:en:w:Richard Wollheim|Richard Wollheim]], il mondo naturale ci appare intriso di qualità emotive; abbiamo una naturale tendenza ad antropomorfizzare il mondo naturale, percependo un albero nodoso e contorto come angosciato, il suono di un ruscello increspato come allegro, la vista di un bosco scuro come cupo. Wollheim afferma che questi fenomeni naturali "corrispondono" a varie emozioni umane. La mia idea era che nell'espressione artistica, ciò che fa l'artista è creare fenomeni che possono servire come espressioni delle emozioni umane più o meno allo stesso modo in cui lo fanno i fenomeni non-umani nel mondo naturale. Questi elementi espressivi – suoni, colori, immagini verbali, ecc. – corrispondono all'emozione in questione. In quelli che sostenevo fossero i "casi centrali" dell'espressione artistica, è l'emozione stessa dell'artista che gli fa selezionare gli elementi espressivi che sceglie: l'artista che cerca di esprimere le sue emozioni nei suoi prodotti artistici sceglie intenzionalmente suoni, parole e immagini che sembrano "incarnare" queste emozioni in un modo simile a quello in cui qualche oggetto o condizione in natura potrebbe "incarnarle". Nei casi "secondari", l'emozione espressa non è propria dell'artista ma sembra appartenere solo all'artista stesso. In questi casi l'artista dipinge come da un certo atteggiamento o emozione, e "rende vivida" l'emozione con un'opportuna scelta di corrispondenze. L'espressione è quindi sempre un'attività intenzionale, quella di scegliere "corrispondenze" di un'emozione all'interno di un medium.<ref>Sia l'idea che l'espressione è intenzionale, sia l'idea che certi suoni e colori "corrispondano" alle emozioni derivano da Richard Wollheim. Sulle "corrispondenze" cfr. ad es. Richard Wollheim, ''Art and Its Objects. An Introduction to Aesthetics'' (New York: Harper & Row, 1968), 31; Richard Wollheim, ''On Art and the Mind'' (Cambridge, Mass.: Harvard University Press, 1974), 95; e Richard Wollheim, ''Painting as an Art, A. W. Mellon Lectures in the Fine Arts 1984'' (Thames & Hudson, 1987), 82. Wollheim respinge quanto ho esposto sopra. Uno dei motivi è che per lui è importante che ciò che viene espresso sia proiettato dall'artista e derivi dalla psicologia stessa dell'artista. Wollheim sembra non voler avere nulla a che fare con l'idea di una ''persona''. Sotto questo aspetto la sua teoria è più "romantica" della mia esposizione. Tuttavia, le sue vere radici risiedono in una versione kleiniana della psicologia freudiana che non vedo motivo di accettare.</ref>
 
==== Che cos'è veramente l'espressione ====