Ascoltare l'anima/Capitolo 7: differenze tra le versioni

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=== Valutazioni primarie e secondarie: il meccanismo di ''coping'' ===
[[File:Darwinian appraisals.gif|thumb|350px|'''Fig. 1''' – Il [[w:strategie adattative (psicologia)|meccanismo di ''coping'']]]]
Come abbiamo visto in Parte I, la funzione di una valutazione affettiva è di allertare l'agente molto rapidamente e automaticamente su qualsiasi cosa nell'ambiente (esterno o interno) sia importante per il benessere dell'agente e di produrre istantaneamente uno stato fisiologico che prepari l'agente all'azione appropriata e segnali ad altri lo stato dell'agente. Tuttavia, il processo raramente si ferma qui. Quasi sempre, anche negli animali non umani, c'è un successivo monitoraggio cognitivo della situazione. In effetti, negli esseri umani, queste valutazioni affettive sono solitamente precedute e seguite da valutazioni cognitive. Gli esseri umani non solo rispondono automaticamente a tutto ciò che sembra essere importante per il loro benessere; hanno anche la capacità cognitiva di monitorare e modificare le loro risposte. [[w:Charles Darwin|Darwin]] ne fornisce un buon esempio (cfr. ''Fig. 1'') e racconta della sua iniziale valutazione "istintiva" (''affective appraisal'') del danno e della reazione di paura nel vedere una [[w:Bitis arietans|vipera]] allo zoo. Istintivamente sussultò e fece un balzo indietro.<ref>Charles Darwin, ''The Expression of the Emotions in Man and Animals'', cur. Paul Ekman (New York: Oxford University Press, 1998), 43–4.</ref> Ma questa valutazione affettiva è immediatamente moderata in primo luogo dal riconoscimento che questo è davvero un serpente velenoso, e in secondo luogo da una successiva valutazione cognitiva (''cognitive appraisal'') che il serpente è al sicuro dietro la lastra di vetro. La valutazione immediata fa partire l'adrenalina e il processo emotivo si attiva. Ma sebbene la cognizione confermi che in effetti egli è molto vicino a un serpente mortale, l'emozione di paura viene stroncata sul nascere dalla rivalutazione (''cognitive reappraisal'') che dopotutto egli è al sicuro, così che la reazione alla fine si esaurisce o, più probabilmente, cambia in sollievo o imbarazzo. Allo stesso modo, quando mia madre muore, la mia istintiva valutazione affettiva è che ho subito una terribile perdita, una valutazione che è confermata dalla cognizione. Ma potrei poi rivalutare la situazione, dicendomi che non è stata davvero annientata, o che ora ha finito di soffrire, o che "La morte arriva per tutti e tutto", oppure potrei concentrarmi su aspetti della situazione che sono più facili da affrontare e iniziare a preoccuparmi d'organizzare il funerale.
 
Lo psicologo che ha esaminato in dettaglio i meccanismi di ''coping'' è [[:en:w:Richard Lazarus|Richard Lazarus]], i cui primi lavori si sono occupati di come le persone affrontino l'ansia e lo stress. Non è il solo, tuttavia, a riconoscere l'esistenza di una valutazione di "coping". Anche i teorici componenziali, come Smith e [[:en:w:Phoebe C. Ellsworth|Ellsworth]]<ref>[[:en:w:Phoebe C. Ellsworth|Phoebe Ellsworth]] e C. A. Smith, "From Appraisal to Emotion: Differences among Unpleasant Feelings", ''Motivation and Emotion'' 12 (1988).</ref> e [[:en:w:Klaus Scherer|Klaus Scherer]],<ref>[[:en:w:Klaus Scherer|Klaus R. Scherer]], "On the Nature and Function of Emotion: A Component Process Approach", in Klaus R. Scherer e Paul Ekman (curr.), ''Approaches to Emotion'' (Hillsdale, NJ: Erlbaum, 1984).</ref> riconoscono il "coping" come una valutazione che spesso si verifica nel processo emotivo. Tra le varie componenti di valutazione nelle emozioni che Smith ed Ellsworth hanno identificato ci sono "certezza", "controllo situazionale" (o "coping situazionale") e "prevedibilità". Allo stesso modo, Scherer elenca il "coping potential" come una delle componenti di valutazione emotiva.
 
Lazarus ritiene che le emozioni debbano essere considerate come transazioni tra l'organismo e il suo ambiente e che ogni particolare emozione – rabbia, paura, invidia, vergogna e così via – corrisponda a un unico "core relational theme, which summarizes the personal harms and benefits residing in each person–environment relationship".<ref>Richard S. Lazarus, ''Emotion and Adaptation'' (New York: Oxford University Press, 1991), 39.</ref> Esempi includono "a demeaning offense against me and mine" (rabbia), "facing uncertain existential threat" (ansia), "facing an immediate, concrete, and overwhelming physical danger" (paura) e "having failed to live up to an ego‐ideal" (vergogna).<ref>Per ulteriori particolari, si veda la mia discussione nel [[Ascoltare l'anima/Capitolo 1|Capitolo 1]].</ref>