Ascoltare l'anima/Capitolo 6: differenze tra le versioni

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Queste interpretazioni non sono libere associazioni di lettori intelligenti. Sono tentativi di dare un senso a un testo, prendendo sul serio il fatto che il testo è stato scritto da una particolare persona che scrive in un determinato momento e luogo.<ref>L'interpretazione è molto problematica quando non abbiamo idea delle origini di un testo.</ref> In generale, come ho già affermato, il lettore è vincolato da ciò che è noto sull'autore nonché dalla necessità di produrre un'interpretazione che sia internamente coerente e che tenga conto di quanto più testo possibile.<ref>Cfr. I principi di "plenitude and congruence" di Beardsley.</ref> Questi vincoli non sono sufficienti a produrre un'unica interpretazione corretta, ma bastano a escludere l'interpretazione eschimese di ''A Rose for Emily'' e altre letture che non tengono in alcun conto le origini del testo. Ma una volta escluse le letture inadeguate di un testo, rimangono molteplici interpretazioni appropriate, che rispondono a interessi diversi e derivano da prospettive teoriche diverse.<ref>Ma non tutto è "interpretazione del testo". L'esuberante inno di Roland Barthes al singolo lettore e il suo piacere per il testo non riguarda più, credo, l'interpretazione di ciò che un autore comunica. Cfr. [[w:Roland Barthes|Roland Barthes]], ''Le Plaisir du texte (Il piacere del testo. Contro le indifferenze della scienza e il puritanesimo dell'analisi ideologica)'' 1973, {{it}} 1975.</ref>
 
Ciò che voglio sottolineare in questo libro sono le differenze individuali nell'interpretazione che risultano da diverse esperienze emotive di un testo. ''Foci'' di attenzione diversi, atteggiamenti, interessi, desideri e obiettivi diversi produrranno inevitabilmente interpretazioni che differiscono per lo meno in ciò che trovano enfatizzato.<ref>In questo senso il mio punto di vista è più vicino a quello di Holland che a quello di Fish. Ma non sto negando che le nostre risposte emotive siano influenzate dai presupposti di fondo delle nostre comunità culturali. E ovviamente mi dissocio da Holland nel sottolineare che l'interpretazione dovrebbe essere focalizzata su ciò che l'autore implicito comunica.</ref> E come in qualsiasi esperienza di apprendimento, "Wharton" può insegnarci solo ciò di cui siamo disposti ad imparare. Se i nostri obiettivi, desideri e interessi sono troppo lontani da quelli dei personaggi, potremmo non essere affatto in grado di essere coinvolti emotivamente nella storia, e quindi incapaci di imparare emotivamente da essa. Ma se il lettore si impegna emotivamente con un romanzo come ''The Reef'', allora ciò che il lettore ne ricava è in parte una funzione delle proprie esperienze emotive di esso, comprese, soprattutto, le proprie esperienze emotive del suo autore implicito.
 
Se imparare da un romanzo è una questione di risposta emotiva ad esso, allora è inevitabile che lettori diversi con diversi gradi di conoscenza, di interessi e di valori, rispondano in modo diverso allo stesso lavoro. Colmeranno le lacune nel testo secondo i propri interessi e tendenze. Per me, ad esempio, un aspetto importante di ''The Reef'' è che sembra essere raccontato da un punto di vista tipicamente femminile, per certi versi anche femminista.<ref>Ma anche se questo è il modo in cui interpreto il romanzo, forse sono troppo incline a simpatizzare con Darrow perché la mia conti come una risposta emotivamente femminista!</ref> Rispondo ad esso come alla storia di Anna più che a quella di Darrow, e penso che le norme morali assunte sono vicine a quelle attribuite ad Anna. A questo proposito, trovo il romanzo decisamente non-jamesiano. Se James avesse scritto questo romanzo, sospetto che Anna avrebbe intrapreso la strada dell'alta moralità e avrebbe rinunciato alla sua pretesa su Darrow. Ma sono d'accordo con Louis Auchincloss quando dice che "Mrs Wharton knew Anna Leath too well to allow her to give up Darrow. Anna simply would not have done it. She is too much a woman of flesh and blood, so much so that there are moments when we wonder what she is doing in Givré, what she is doing in France, what she is doing in a late Jamesian novel."<ref>Wharton, ''The Reef'', "Introduction", p. xiii.</ref>
 
La mia risposta è di volere che Anna sposi Darrow, che è la lettura che penso che Wharton vorrebbe approvassimo. È forse una lettura conformista e conservatrice, che prende sul serio ciò che Wharton sembra aver inteso. Altri lettori, tuttavia, potrebbero dire che, sebbene pensino che tutto sommato Wharton vuole che approviamo Darrow, non piace e lo reputano un maschilista egocentrico che rifiuta di assumersi la piena responsabilità della difficile situazione di Sophy e dell'angoscia di Anna. Diranno che Wharton trasmette queste qualità in Darrow anche se potrebbe non aver avuto l'intenzione di farlo consapevolmente. Entrambe le letture sono a mio avviso appropriate. Si può capire il romanzo in molti modi diversi, arrivando da molte direzioni diverse e traendone molte lezioni diverse.
 
Se sto semplicemente riportando la mia esperienza emotiva, allora non sto facendo affermazioni su ciò che chiunque altro dovrebbe provare leggendo il lavoro, ma se sto offrendo "un'interpretazione", allora presumibilmente voglio che anche altre persone la approvino. Tuttavia, non è sempre facile convincere un'altra persona come dovrebbe ''sentire'' un testo. Con riferimento a un romanzo come ''The Reef'', è facile immaginare lettori che troverebbero il libro – come anche i personaggi principali – incredibilmente soffocante e noioso. I lettori sofisticati che preferiscono l'ironia distaccata di molti scrittori contemporanei ([[w:Italo Calvino|Calvino]], [[w:Robert Coover|Coover]], [[w:Don DeLillo|DeLillo]]) possono trovare lo stile di Edith Wharton irrimediabilmente antiquato, e noiosamente obsoleto il suo interesse nel sondare psicologicamente i suoi personaggi. All'altra estremità della bilancia, i lettori non sofisticati potrebbero essere disposti a provare a relazionarsi con i personaggi, ma si trovano incapaci di farlo perché trovano irriconoscibili i costumi sociali descritti dal libro. Pertanto, è improbabile che molti adolescenti e giovani ventenni che si ritrovano la notte per feste e balli, empatizzino alla repulsione di Anna per l'infedeltà di Darrow o al rimorso di Darrow per il trattamento riservato a Sophy. Mentre Anna riflette incessantemente sulla sua passione per Darrow e se dovesse cedervi, si possono quasi sentire le esclamazioni "Ma datti una mossa!" Se tuttavia l'interpretazione si basa sul coinvolgimento emotivo, allora tali lettori non possono ''interpretare'' perché non possono vivere il romanzo emotivamente nel modo in cui l'autore sembra intendere.
 
L'interazione di un lettore con un testo è guidata dall'autore, ma l'autore non può "intendere" ogni reazione del lettore. Se i lettori sono emotivamente coinvolti in un romanzo, le loro risposte emotive cambieranno continuamente e queste risposte varieranno da un lettore all'altro, a seconda non solo del background che hanno dell'autore e dei suoi tempi, ma anche le particolarità dei propri interessi, desideri e valori. L'autore cerca di guidarci attraverso il testo, ma può condurci solo fino a un certo punto. Dobbiamo anche essere aperti al romanzo, emotivamente pronti per le esperienze che può offrirci. Qualcosa deve coinvolgerci emotivamente affinché possiamo procedere con un dato romanzo. Per questo motivo non consiglierei ''The Reef'' come lettura obbligatoria per gli studenti delle scuole superiori.
 
Gli autori che cercano di guidare i propri lettori, descrivono personaggi ed eventi da punti di vista particolari in modo che ci interessiamo a loro e rispondiamo emotivamente in modi prevedibili. Ma l'autore non può mai essere sicuro dell'"assorbimento emotivo". Presupposti culturali diversi possono essere ostacoli alla comprensione. E i lettori devono avere determinati atteggiamenti/attitudini prima ancora di poter iniziare a essere coinvolti emotivamente in una storia. Le strategie attraverso le quali gli autori guidano i loro lettori sono strategie formali, modi di strutturare il romanzo così da incoraggiare risposte particolari in punti particolari della storia. Possiamo anche chiamarle strategie retoriche, usi delle immagini, struttura delle frasi e così via, che dirigono la nostra attenzione in modi particolari e focalizzano le nostre risposte su particolari concezioni emotive di ciò che viene descritto. Queste strategie formali o retoriche sono l'argomento del mio prossimo Capitolo.
 
== Note ==