Yeshua e i Goyim/Capitolo 8: differenze tra le versioni

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Flavio Giuseppe ci offre anche detti in qualche modo paragonabili ai rimproveri galilei. Immediatamente prima della distruzione romana e dell'incendio del Tempio di Gerusalemme, Flavio Giuseppe – secondo la sua stessa testimonianza, che ovviamente può essere messa in dubbio – pronuncia un discorso al capo dei ribelli [[w:Giovanni di Giscala|Giovanni di Giscala]] e ai gerosolimitani. Li esorta ad arrendersi ai romani e salvare così il Tempio dalla distruzione. Nel suo discorso potente ed emozionante afferma che Giovanni di Giscala, in quanto ebreo, commise peccati peggiori dei romani (''Bell.'' 6:99-101).<ref>Winninge, 1995, 194. Cfr. Salmi Sal. 1:8; 2:11–12, 16; 8:13; 17:15. Winninge osserva che l'idea, espressa occasionalmente in Salmi Sal. e in ''Bell.'' 6:99-102, afferma che momentaneamente gli ebrei di Gerusalemme hanno esteso la peccaminosità dei gentili.</ref> Altrove, in un altro contesto, Flavio Giuseppe attesta che la generazione che si ribellò e combatté contro i romani a Gerusalemme, era la più empia di tutte. Paragona gli ebrei che combattevano contro i romani con i sodomiti (''Bell.'' 5:442, 566).<ref>''Bell.'' 5:442-443: "È quindi impossibile esaminare distintamente ogni istanza dell'iniquità di questi uomini. Perciò dirò qui subito ciò che penso brevemente: — Che nessun'altra città ha mai sofferto simili miserie, ''né nessun'età ha mai generato una generazione più feconda di malvagità di questa, dall'inizio del mondo''. Alla fine portarono la nazione ebraica al disprezzo, affinché ''essi stessi potessero apparire relativamente meno empi nei confronti degli estranei''". ''Bell.'' 5:566: "Suppongo che se i romani avessero ritardato più a lungo nel venire contro questi scellerati, la città (Gerusalemme) sarebbe stata inghiottita dal terreno apertosi sotto di loro, o sarebbe stata sommersa dall'acqua, oppure sarebbe stata distrutta da un tale tuono per cui perì il paese di Sodoma, poiché aveva prodotto una generazione di uomini molto più atei di quelli che subirono tali punizioni; poiché per la loro follia tutto il popolo venne ad essere ucciso."</ref> Flavio Giuseppe aveva certamente le sue ragioni per condannare gli ebrei dalla testa calda per essersi ribellati contro i romani, poiché era dalla parte dei romani e poiché i romani avevano vinto la guerra e poiché il Tempio era stato infine distrutto. Nonostante il suo punto di vista soggettivo e parziale, le sue opinioni sono importanti. I brani sopra menzionati mostrano che una tradizione di confrontare Israele con i gentili era nota agli ebrei e che questa tradizione può essere fatta risalire all'AT, in particolare ai libri profetici. Tale confronto di Israele con i peggiori gentili era spesso parte di una critica profetica piena di sventura contro Israele.
 
== Autenticità dei problemirimproveri galilei ==
 
== "Questa generazione" a confronto con la Regina di Saba e con il popolo di Ninive: Luca 11:29-32 e Matteo 12:41-42 ==