Yeshua e i Goyim/Capitolo 8: differenze tra le versioni

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La storicità delle condanne galilee è stata ampiamente dibattuta. È stato affermato che le "grandi opere" (δυνάμεις), che riassumono la missione di Gesù (Mt 11:20/Lc 10:13), si riferiscano in realtà alla missione fallita dei primi cristiani nell'area intorno all'angolo settentrionale del [[w:Lago di Tiberiade|Lago di Tiberiade]]. Pertanto, i rimproveri galilei ricorderebbero la feroce polemica tra gli ebrei e i primi cristiani. Sanders afferma che le condanne galilee (Mt 11:20-24/Luca 10:13-15) "reflect the Gentile mission, as does the saying about this generation and the Ninevites" (Mt 12:41-42/Lc 11:31-32).<ref>Sanders, 1985, 110, 114. La citazione di Sanders è a p. 114. Bultmann, 1963, 112. Funk & Hoover, 1993, 181, 320. Lüdemann, 2000, 174. Funk & Hoover affermano a p. 181 che le maledizioni di Matteo 11:20-24/Luca 10:13-15 "are inspired, consequently, by the failure of the Christian mission in those towns."</ref> Bultmann sostiene che il brano delle condanne galilee (Mt 11:20/Lc 10:13) ripercorre la missione di Gesù in queste città come un evento compiuto. Bultmann sostiene che il detto (Mt 11:20) sia una formulazione comunitaria della Chiesa paleocristiana, e che in realtà significhi la fallita missione cristiana in queste città della Galilea.<ref>Bultmann, 1963, 112. Per una discussione sulla condanna delle città galilee (Luca 10:13-15) cfr. Uro, 1987, 163–168. Uro è tuttavia riluttante nel dare il suo giudizio assoluto sul fatto che le sventure galilee derivino o meno da Gesù. A p. 165 Uro afferma: "one can hardly deny that Jesus himself could proclaim in a prophetic style and use OT images and allusions in his preaching. It is not impossible that he uttered a prophetic threat like Luke 10:13–15, had he felt that his message did not meet a response by the residents of his home district."</ref> Inoltre, alcuni studiosi hanno dubitato che Gesù affermasse che Cafarnao sarebbe stata esaltata al cielo (Mt 11:23/Lc 10:15). Secondo la mia posizione, l'affermazione che i riproveri galilei indichino che la missione di Gesù in queste città fosse considerata compiuta, non risulta convincente. Matteo 11:20-24 è nel mezzo del periodo galileo, e quindi è evidente che almeno Matteo non avrebbe considerato la missione galilea un evento completato in questa fase.<ref>Davies & Allison, 1991, 270. Bird, 2006, 62.</ref>
 
Theissen e Bird sostengono che Mt 11:20-24/parall. contraddice la realtà della Chiesa primitiva per il fatto che già negli anni 50 c'era una comunità cristiana a Tiro e Sidone ({{passo biblico2|Atti|21:36;27:3}}). Matteo 11:21-22 non presuppone che vi fossero cristiani a Tiro e Sidone. Inoltre, il detto non contiene alcuna indicazione che i discepoli dovessero svolgere una missione in queste ''poleis'' gentili affinché si pentissero. Queste nozioni, suggeriscono Bird e Theissen, supportano la primitività del detto. È plausibile sostenere che Matteo 11:20-24 sia antecedente alle comunità cristiane di Tiro e Sidone.<ref>Bird, 2006, 62. Theissen, 1991, 51–52.</ref> È interessante notare che queste due città, sebbene avessero una comunità cristiana almeno già negli anni 50, non sono menzionate nel NT come città esemplari di reale pentimento. mentre invece Antiochia (Atti 11:19-27), le congregazioni della Giudea (1 Ts 2:14), Efeso (Atti 19), Tessalonica (1 Ts 1:7) e Roma (Rm 1:8) sono tutte congregazioni cittadine che furono esemplari in amore, fede e pentimento. In tutto il NT, i cristiani di Tiro e Sidone sono citati solo di passaggio in Atti 21:3-6 e 27:3.
 
Dunn insiste sul fatto che non ci sono prove della missione della Chiesa primitiva nell'area della Galilea. Atti e ogni altra fonte primitiva tace sulla missione cristiana, accompagnata da "grandi opere" a Cafarnao, Corazin e Betsaida.<ref>Dunn, 2003, 421.</ref> Cafarnao è ben attestata nei racconti miracolosi dei Vangeli, ma non si fa menzione di Corazin a parte Mt 11:21/Luca 10:13. Nelle prime fonti, Betsaida è collegata solo con una chiara storia di miracoli: cioè la guarigione del cieco (Mc 8:22-26). In Luca 9:10 (cfr. Mc 6:45) l'alimentazione delle moltitudini si trova vicino a Betsaida. Il luogo lucano di questo miracolo molto probabilmente non è tradizionale.<ref>Nolland, 1993, 548. Nolland afferma quanto segue: "...the materials of vv. 13–15 (i.e. Luke 10:13–15) have a strong claim to historicity precisely because of the failure of the tradition to report any might works of Jesus in Chorazin or Bethsaida (Luke locates the feeding of the five thousand there [9:10], but that is hardly original, and does not, in any case, function as a mighty work of which the people of the city are aware). Chorazin is not
mentioned elsewhere in the NT."</ref> Matteo non menziona, nemmeno di sfuggita, Corazin o Betsaida prima dei rimproveri galilei, e quindi non prepara in alcun modo il lettore alla condanna in Matteo 11:20-24/parall.<ref>Davies & Allison, 1991, 266–267.</ref> L'ipotesi che i rimproveri contro Corazin, Betsaida e Cafarnao riflettano la missione fallita dei primi cristiani si basa su prove inesistenti.<ref>Davies & Allison, 1991, 270. Dunn, 2003, 421. Bird, 2006, 62.</ref>
 
Davies e Allison, come anche Dunn, concludono che i rimproveri galilei, derivanti dalla caparbietà dei villaggi galilei contro le "grandi opere", si adattano meglio al ministero di Gesù che al ministero della Chiesa primitiva.<ref>Davies & Allison, 1991, 270. Dunn, 2003, 421.</ref> Un valido argomento per questo è il fatto che non abbiamo alcuna prova che le tre città di Cafarnao, Corazin o Betsaida abbiano funzionato come centri di missione cristiana durante i decenni successivi alla morte di Gesù. Inoltre, abbiamo ancora meno testimonianze per suggerire che una tale missione cristiana sarebbe stata accompagnata da "grandi opere". Ritengo che la presunta missione dei primi cristiani nelle tre città non introduca una spiegazione plausibile per la formazione delle sventure galilee.
 
 
=== I problemi galilei e il messaggio di Gesù ===