Yeshua e i Goyim/Capitolo 7: differenze tra le versioni

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La versione lucana della parabola ha certamente molte risonanze intertestuali nel Vangelo di Luca.<ref>Wendland, 1997, 159–194. Cfr. anche Smit, 2008, 157–158.</ref> Luz afferma che gli elementi redazionali lucani sono concentrati in Luca 14:21b-22.<ref>Luz, 2005, 47, n. 17.</ref> I collegamenti tra Luca 14:7-14 e 14:15-24 sono evidenti. Gli ammessi alla festa, cioè i poveri, gli storpi, i ciechi e gli zoppi, sono coloro che Gesù esortava i suoi discepoli a invitare a una festa (14:13/21b-22). Il tema unificante di Luca 14:7-24 è la festa e l'invito. Il verbo "invitare" (καλέω) compare ripetutamente nei versetti 12, 13, 16, 17 e 24. Il sostantivo "benedetto" (μακἆριος) funge da collegamento tra 14:7-14 e 14:15-24, quindi μακάριος appare identico nei versetti 14 e 15.<ref>Wendland, 1997, 166–167.</ref> La parola μακάριος, tuttavia, compare anche in Luca 7:23 e 12:43. Nel contesto generale del vangelo lucano, il sostantivo μακάριος dà un'idea piuttosto chiara di chi saranno gli ultimi ospiti nel regno di Dio, al grande banchetto. La frase ἐν τῇ βασιλείᾳ τοῦ θεοῦ è chiaramente lucana. Appare come tale sei volte nella Bibbia greca. Si trova cinque volte in Luca (7:28; 13:28, 29; 14:15; 22:16) e una volta in Marco (14:25). È interessante notare che Luca 13:28-29; 14:15 e 22:16/Marco 14:25, menzionano queste parole in connessione con la speranza di pranzare nel regno di Dio. La parabola del grande banchetto è parallela al detto del grande banchetto in Luca 13:28-29/Mt 8:11-12. Entrambi i testi sono legati all'idea di un sorprendente capovolgimento escatologico. Quelli che vengono da lontano, "da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno", Lc 13:29, prendono il posto di "voi", 13:24-28, che eravate vicini al "Signore", 25-26 — cioè Gesù. Nella parabola del grande banchetto gli estranei sulle strade e lungo le siepi (ὁδοὺς καὶ φραγμοὺς) e che sono spinti a venire, prendono il posto di coloro che sono stati invitati per primi, 14:23-24.<ref>Wendland, 1997, 167–168.</ref>
 
In Luca 14:15-24 i servi vengono mandati tre volte, mentre in Matteo 22:1-10 vengono mandati solo due volte.<ref>Bird, 2006, 77–78.</ref> Se però si tiene conto della nozione indiretta di vocazione in Mt 22:3, anche la versione matteana contiene tre chiamate. In ''VTomm.'' 64 i servitori vengono inviati quattro volte. In Luca 14:21 il servo sta entro i confini della città. Percorre le strade larghe e gli stretti vicoli della città alla ricerca di cittadini emarginati (εἰς τὰς πλατείας καὶ ῥύμας τῆς πόλεως). È interessante notare che non gli viene detto di cercare i peccatori, ma piuttosto i poveri e gli infermi. Gli sventurati che il servo deve invitare ricordano il gruppo di persone a cui è rivolta la missione di Gesù secondo Lc 7:22.<ref>Hultgren, 2000, 337.</ref> Il detto di Lc 10:10 dà l'impressione che proclamando per le ampie strade della città, l'intera città viene raggiunta dal messaggio.<ref>Cfr. Fitzmyer, 1985, 1056–1057.</ref> Dopo aver costretto gli sventurati della città, il servo viene successivamente inviato fuori città, 14:23, nelle strade e lungo siepi (εἰς τὰς ὁδοὺς καὶ φραγμοὺς). In Mt 22:9 i servi sono inviati agli "agli incroci delle strade": ἐπὶ τὰς διεξόδους τῶν ὁδῶν. Luz chiarisce che la parola διέξοδος significa "a starting point or ending point, for example, the most distant part of a territory". Nella ''LXX'' compare frequentemente la parola διέξοδος. Come conferma Luz, le parole διεξόδους τῶν ὁδῶν, non possono essere tradotte con "bivio". Mt 22:9 obbliga i servi ad uscire dalla loro città e proseguire fino alla fine del regno, ai suoi confini.<ref>Luz, 2005, 55.</ref> In Matteo, la terza chiamata indicherebbe il viaggio oltre i confini e nelle terre dei gentili. Forse manca la terza chiamata perché in Mt 10:5 è proibito ai discepoli di viaggiare su una strada che porti ad una città gentile (Εἰς ὁδὸν ἐθνῶν μὴ ἀπέλθητε). Se la parabola stessa conteneva tre chiamate, come dalla versione di Luca, allora il fatto che il terzo gruppo di persone non sia definito in altro modo che notando che si trovavano lungo strade e siepi (ὁδοὺς καὶ φραγμοὺς, Luca 14:23), può essere visto implicitamente a sostegno del riferimento ai gentili. Naturalmente è possibile che Luca abbia creato una terza chiamata per fare un riferimento implicito ai gentili. È inoltre possibile che Matteo abbia abbreviato a due il numero delle chiamate. Le quattro chiamate del ''[[Vangelo di Tommaso]]'' 64 sembrano poco plausibili. Bird suggerisce che le tre chiamate richiamino il numero originale di chiamate nella parabola come fu detta da Gesù. Bird supporta questa affermazione notando che una tripletta è comune in altre parabole.<ref>Bird, 2006, 81. Cfr. Marco 4:1-9, 13–20; Luca 19:11-17/Matteo 25:14–30; Luca 13:20-21/Matteo 13:33; Luca 10:30-37; 11:5-10.</ref> In particolare, Luca non ha redatto l'ultima chiamata per includere un riferimento esplicito ai gentili.
 
=== Il nucleo della parabola del Grande Banchetto ===