Yeshua e i Goyim/Capitolo 7: differenze tra le versioni

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== La parabola del Grande Banchetto: Luca 14:15-24 e Matteo 22:1-14 ==
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|+ ''[[w:Parabola del banchetto di nozze|Parabola del Grande Banchetto]]''
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! Luca 14:15-24 !! Matteo 22:1-14
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| <sup>15</sup> Uno dei commensali, avendo udito ciò, gli disse: «Beato chi mangerà il pane nel regno di Dio!». <sup>16</sup> Gesù rispose: "Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti. <sup>17</sup> All'ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: Venite, è pronto. <sup>18</sup> Ma tutti, all'unanimità, cominciarono a scusarsi. Il primo disse: Ho comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego, considerami giustificato. <sup>19</sup> Un altro disse: Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego, considerami giustificato. <sup>20</sup> Un altro disse: Ho preso moglie e perciò non posso venire. <sup>21</sup> Al suo ritorno il servo riferì tutto questo al padrone. Allora il padrone di casa, irritato, disse al servo: Esci subito per le piazze e per le vie della città e conduci qui poveri, storpi, ciechi e zoppi. <sup>22</sup> Il servo disse: Signore, è stato fatto come hai ordinato, ma c'è ancora posto. <sup>23</sup> Il padrone allora disse al servo: Esci per le strade e lungo le siepi, spingili a entrare, perché la mia casa si riempia. <sup>24</sup> Perché vi dico: Nessuno di quegli uomini che erano stati invitati assaggerà la mia cena".|| <sup>1</sup> Gesù riprese a parlar loro in parabole e disse: <sup>2</sup> "Il regno dei cieli è simile a un re che fece un banchetto di nozze per suo figlio. <sup>3</sup> Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non vollero venire. <sup>4</sup> Di nuovo mandò altri servi a dire: Ecco ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e i miei animali ingrassati sono già macellati e tutto è pronto; venite alle nozze. <sup>5</sup> Ma costoro non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; <sup>6</sup> altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. <sup>7</sup> Allora il re si indignò e, mandate le sue truppe, uccise quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. <sup>8</sup> Poi disse ai suoi servi: Il banchetto nuziale è pronto, ma gli invitati non ne erano degni; <sup>9</sup> andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze. <sup>10</sup> Usciti nelle strade, quei servi raccolsero quanti ne trovarono, buoni e cattivi, e la sala si riempì di commensali. <sup>11</sup> Il re entrò per vedere i commensali e, scorto un tale che non indossava l'abito nuziale, <sup>12</sup> gli disse: Amico, come hai potuto entrare qui senz'abito nuziale? Ed egli ammutolì. <sup>13</sup> Allora il re ordinò ai servi: Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti. <sup>14</sup> Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti".
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=== Schema della parabole del Grande Banchetto ===
La parabola del grande banchetto nel regno di Dio si trova in {{passo biblico2|Luca|14:15-24}}, {{passo biblico2|Mt|22:1-14}} e ''[[Vangelo di Tommaso|VTomm.]]'' 64. La trama basilare delle parabole è la stessa: un banchetto è preparato e pronto. Gli ospiti sono stati invitati a partecipare alla festa. L'ospite del banchetto manda i suoi servitori ad invitare gli ospiti. Uno per uno gli invitati trovano delle scuse e decidono di non partecipare. L'ospite che ha preparato il banchetto si arrabbia, ma non annulla il banchetto. Manda i suoi servi a invitare altre persone a partecipare alla festa. Gli emarginati vengono accolti ed entrano nel banchetto mentre i primi invitati vengono lasciati fuori.
 
Jeremias e Beasley-Murray, tra gli altri, interpretano la parabola come un appello urgente al regno di Dio, al grande banchetto, che ''ora è pronto'' (Lc 14:17; Mt 22:4, 8). I primi invitati non si rendono conto dell'ora cruciale e del compimento del tempo.<ref>Jeremias, 2003, 176–180. Beasley-Murray, 1986, 120–121.</ref> Horsley sottolinea che questa parabola non riguarda una futura festa escatologica nel regno. Tuttavia la parabola riguarda la festa nel regno di Dio, ma l'enfasi è sull'affermazione che la festa è ora pronta e servita. I tanti sono stati invitati e, sorprendentemente, si sono rifiutati di partecipare alla festa. Perciò gli sventurati vengono chiamati, radunati e spinti a partecipare alla festa. Ironicamente, gli "storpi, ciechi e zoppi" lucani, quelli esclusi dalla comunità di Qumran (''1QSa'' 2:6-10; ''1QM'' 7:4-6), hanno preso il posto dei "molti" originariamente invitati.<ref>Horsley, 1993, 179-180.</ref> Questa parabola ha un duplice messaggio: trasmette un monito a coloro che rifiutano di entrare al banchetto, e un messaggio di redenzione per coloro che ne prendono il posto. Sostengo con Dunn che questa parabola segue uno schema di inversione. Dunn chiama questa e altre parabole simili "parabole di inversione". Tra queste parabole o detti rovesciati, Dunn cita il racconto del banchetto reale (Mt 8:11-12/Lc 13:28-29), la parabola del ricco e del povero Lazzaro (Lc 16:19-31) e il parabola degli operai della vigna (Mt 20:1-15).<ref>Dunn, 2003, 415–416.</ref>
 
Il tema della consumazione escatologica è centrale per il nostro studio, che riguarda gli atteggiamenti di Gesù nei confronti dei gentili. Le speranze escatologiche ebraiche erano sempre, in qualche modo, legate al destino dei gentili. Abbiamo finora concluso che, secondo le visioni escatologiche, il pasto in quanto tale, e in particolare i pasti festivi, potevano essere associati all'anticipazione escatologica. La restaurazione e la redenzione escatologica di Israele erano talvolta simboleggiate da un banchetto festivo. Nella comunità di Qumran l'attuale commensalità rispecchiava la festa escatologica messianica.
 
=== La questione della fonte ===
Determinare la fonte o le fonti della parabola del grande banchetto è una questione complessa. La maggior parte degli studiosi sostiene che la parabola derivi da ''Q''.<ref>Fitzmyer, 1985, 1052. Hagner, 1995, 627.</ref> Altri suggeriscono che sia Luca che Matteo conoscessero questa parabola da fonti separate (''L'' e ''M''). Quest'ultima soluzione è più plausibile. Abbiamo a che fare con una parabola, ma ci è giunta attraverso due fonti separate. Le differenze tra Luca e Matteo difficilmente possono essere spiegate solo dall'attività redazionale degli evangelisti. Davies, Allison e Luz affermano che Matteo 22:1-10 deriva da una fonte orale, non da una ''[[w:Fonte Q|Fonte Q]]'' scritta. Sostengo con Luz che Luca 14:16-24 deve essere vista come una versione indipendente della parabola.<ref>Davies & Allison, 1997, 194. Luz, 2005, 47. Hultgren, 2000, 334–335. Beasley-Murray, 1986, 119.</ref> Le parabole condividono solo poche parole e strutture simili, e i contesti di queste parabole sono diversi. Tuttavia le somiglianze tra le due versioni della parabola, quella lucana e quella matteana, indicano che le due diverse fonti della parabola si basano su una stessa identica parabola.
 
=== Considerazioni testuali ===
=== Il nucleo della parabola del Grande Banchetto ===
 
== Chi ci sarà al Gran Banchetto? ==
{{Immagine grande|Last Supper. Mironov.jpg|840px|''Il Cenacolo'' di [[:en:w:Andrei Mironov (painter)|Andrei Mironov]] (2009)}}