Yeshua e i Goyim/Capitolo 7: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 50:
Il riferimento ai patriarchi è stato giustamente interpretato da alcuni come un riflesso degli scopi universali del detto.<ref>Bird, 2006, 92, 126–130. Bird osserva che diversi testi del periodo del Secondo Tempio o subito dopo tale periodo, rappresentano Abramo come un collegamento tra Israele e il mondo dei Gentili. Cfr. ''Ant.'' 1:161-167; ''T. Ben.'' 10:5-10; Romani 4:1-25; Galati 3:6-29; ''b. Hag.'' 3a; ''Gen. Rab.'' 14:6.</ref> Così Freyne afferma che "the presence of Abraham at the banquet could scarcely be constructed as signifying anything other than a gathering from many nations."<ref>Freyne, 2004, 112. Cfr. anche p. 84.</ref> La menzione dei patriarchi può essere intesa come una forte sottolineatura della rilevanza escatologica degli antenati di Israele. Ciò è avvalorato dal fatto che il detto del banchetto regale si riferisce al futuro, al banchetto escatologico. A quel tempo, secondo la credenza espressa in {{passo biblico2|Marco|12:26}}, i patriarchi morti da tempo sarebbero stati resuscitati al banchetto nel regno, con i molti provenienti dall'est e dall'ovest per unirsi a loro.<ref>Meier, 1994, 317. Meadors, 1995, 214. Meyer, 1979, 134, 154.</ref> Questo contesto escatologico, che include implicitamente la risurrezione dei morti e la condanna finale nonché la piena realizzazione del regno di Dio, supporta l'aspettativa che il banchetto sia aperto anche ad alcuni gentili. L'apparizione di Abramo in questo contesto è significativa, perché nel pensiero ebraico Abramo aveva una missione e un ruolo universali (Gen. 12:2-3; ''Giub.'' 15:7-8; ''Sir.'' 44:19-23).<ref>Bird, 2006, 126–130.</ref>
 
La [[w:Torah|Torah]] aveva esplicitamente fatto di Abramo l'erede di una Terra Promessa allargata che si estendeva dal fiume d'Egitto al fiume dell'Eufrate (Gen. 15:18-21). In {{passo biblico2|Genesi|27:29}} Dio fece a Giacobbe una promessa del suo imminente regno sulle nazioni. Il significato di Abramo per il mondo (Gen. 12:2-3) fu ricordato durante il periodo del Secondo Tempio, ad esempio in [[Antologia ebraica/Giubilei#XV|Giubilei 15:7-8]], Abramo è descritto come il "padre di molti popoli". Sebbene l'Antico Testamento non affermi esplicitamente che Dio promise il mondo intero ad Abramo, ma solo la ''Terra'', negli scritti ebraici successivi il focus almeno in parte e occasionalmente cambia dalla terra al mondo intero.<ref>Cfr. ''Sir.'' 44:21; ''2 Bar.'' 14:13; 51:3.</ref> Secondo Paolo, il giusto Abramo e la sua discendenza avrebbe ereditato il mondo (κόσμος), {{passo biblico2|Romani|4:13}}.
 
Infine, possiamo concludere che il detto giustappone i "figli del regno" con "i molti provenienti dall'oriente e dall'occidente". Il detto stesso non discerne chiaramente chi sono i "figli del regno" o i "voi" che sono rimasti fuori dal banchetto. È plausibile che quelli minacciati di essere lasciati fuori dal banchetto sono raggruppamenti di ebrei che si opponevano al messaggio di Gesù e che si consideravano evidenti eredi del regno. Dal mio punto di vista, i "molti" che verranno da "oriente e occidente" significano gli ebrei in generale — questi includono emarginati, peccatori, pubblicani e forse anche gli infermi. Il detto fa un'allusione a ''LXX'' Salmi 106:3 ed è credibile affermare che originariamente il detto di Gesù avesse un riferimento implicito agli ebrei della Diaspora. Evidentemente il detto Luca 22:29-30/Matteo 19:28-29 e il fatto che Gesù riunisse un gruppo di dodici discepoli intimi promuovono un messaggio profetico di radunare il popolo di Dio disperso, presumibilmente le tribù perdute della Diaspora.<ref>Cfr. Allison, 1997, 186. Theissen, 1991, 46–47. Allison, 2000, 217–219.</ref> In alla luce delle speranze escatologiche della restaurazione e per il messaggio e la missione di Gesù, che conteneva atti e detti positivi riguardo ai gentili (Lc 7:1-10; Mc 7:15-24; Mc 5:1-20; Lc 11:29-32), si può presumere che i molti avrebbero incluso anche i gentili. Come abbiamo notato, il raduno escatologico di Israele è spesso accompagnato da riferimenti al pellegrinaggio dei gentili. Questo detto di Gesù è, tuttavia, più un monito di esclusione per gli ebrei che una promessa agli ebrei della Diaspora o ai gentili. Nonostante ciò, possiamo notare che il detto di Matteo 8:11-12/Luca 13:28-29 contiene la promessa della restaurazione escatologica di Israele, e probabilmente l'arrivo dei gentili avrebbe completato tale restaurazione.
 
== La parabola del Grande Banchetto: Luca 14:15-24 e Matteo 22:1-14 ==