Yeshua e i Goyim/Capitolo 7: differenze tra le versioni

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== Matteo 8:11-13 e Luca 13:28-29 ==
Negli ultimi 50 anni le parole di {{passo biblico2|Matteo|8:11-13}}/{{passo biblico2|Luca|13:28-29}} sono state considerate le più centrali dagli studiosi che hanno studiato se Gesù avesse promesso o meno il regno di Dio anche ai gentili. Le principali tesi di Jeremias sulla salvezza dei gentili sono le seguenti: 1) Gesù ha promesso il regno di Dio anche ai gentili, ma i gentili sarebbero entrati nel regno solo nel futuro escatologico. 2) Per il momento il regno di Dio e la missione di Gesù erano solo per gli ebrei. Entrambe queste tesi sono fortemente basate sulla sua interpretazione del detto del banchetto reale (Mt 8:11-13). Jeremias ha sostenuto che il detto è autentico e deriva da Gesù. Conclude che i molti provenienti dall'est e dall'ovest, e dal nord e dal sud, dovevano essere considerati gentili che rispondevano alla chiamata di entrare nel banchetto escatologico del regno di Dio. Oggi forse la maggioranza degli studiosi sostiene, in linea con Jeremias, che Gesù molto probabilmente promise il regno di Dio anche ai gentili, ma solo nel futuro escatologico. La stessa maggioranza degli studiosi sostiene spesso, in linea con le tesi di Jeremias, che Gesù non intendeva che i suoi discepoli praticassero la missione ai gentili. Jeremias insisteva sul fatto che Dio, forse con l'aiuto dei Suoi angeli, avrebbe chiamato i gentili al banchetto. Non sarebbero stati necessari missionari umani.<ref>Jeremias, 1981, 22–24. Meier, 1994, 315–317. Cfr. Marco 13:27; Matteo 13:41.</ref>
 
Dagli anni ’90 le tesi diffuse di Jeremias sono state seriamente messe in discussione. Allison afferma che Jeremias e la maggior parte degli studiosi hanno "quasi certamente torto" nella loro opinione che Matteo 8:11-12/Luca 13:28-29 contenga un riferimento ai gentili. Altri eminenti studiosi come Davies, Horsley e Sanders, nonché Allison, affermano che Matteo 8:11-12/Luca 13:28-29 non si riferisce ai gentili, ma agli ebrei della Diaspora.<ref>Allison, 1998, 143–144. Allison, 1997, 176–182. Horsley, 1993, 174. Sandes, 1985, 219–220. Davies & Allison, 1991, 27–29. Laaksonen, 2002, 301–305.</ref> Tuttavia, Dunn, Meier, Gnilka, Meyer, Bird e Theissen sostengono che il passo si riferisca ai gentili. Theissen e Bird asseriscono che i molti provenienti dai 4 punti cardinali si riferiscano sia agli ebrei della Diaspora che ai gentili.<ref>Dunn, 2003, 538. Gnilka, 1997, 195. Catchpole, 2006, 144. Theissen, 1991, 45–46. Meyer, 1979, 167–8. Jeremias, 1981, 51. Meier, 1994, 309–317. Bird, 2006, 93-94.</ref> Tutto ciò rende evidente che i vesetti in questione danno adito a molteplici e incerte interpretazioni: sotto a chi tocca e mischia generale! Oggi le opinioni degli studiosi sono infatti ancor più frammentate sulla questione delle intenzioni di Gesù riguardo alla missione dei discepoli: Gesù intendeva e prevedeva che i suoi discepoli avrebbero predicato anche ai gentili? Recentemente Bird, Pitre e Schnabel hanno affermato che la predicazione dei discepoli ai gentili era davvero in linea con la volontà e l'intenzione di Gesù.<ref>Bird, 2006, 173–177. Pitre, 2005, 256–292. Schnabel, 2004, 386.</ref> Evidentemente le opinioni degli studiosi non sono affatto unanimi riguardo al detto del banchetto reale.
 
== Considerazioni testuali e autenticità ==