Software e didattica/Introduzione: differenze tra le versioni

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=== Corsi ===
I primi corsi di informatica proposti dalle e alle scuole, affidati ad esperti (informatici) esterni, si riferivano a un livello base e miravano alla formazione di "operatori", cioè di personale addestrato all'uso di materiale già predisposto. Non era ipotizzabile in tale fase la formazione di gruppi di "programmatori", e questo per diversi motivi: 1) le dotazioni tecnologiche avevano ancora limitate capacità; 2) non esistevano molti software utilizzabili per costruire "learning objects"<ref>Oggetti di apprendimento.</ref>; 3) soprattutto pochi insegnanti avevano dimestichezza con l'uso delle attrezzature informatiche e multimediali (e ancora meno le possedevano a casa). Senza una base sufficiente appariva molto difficile pensare a una "élite" di docenti che predisponesse e preparasse oggetti di apprendimento per tutte le scuole. Purtroppo alla prima fase di alfabetizzazione informatica non è seguito un periodo di approfondimento e si è persa proprio la possibilità di creare un gruppo consistente di docenti programmatori. La stessa scelta di privilegiare alcuni software commerciali piuttosto costosi e "chiusi" (Word, Powerpoint), pur rispondendo a criteri di standardizzazione, non è apparsa la più funzionale per la diffusione di una cultura della condivisione di moduli didattici. Sarebbe stata opportuna la predisposizione da parte del ministero di strumenti propri da distribuire alle scuole, sul modello del sistema operante nelle scuole spagnole fin dal 1992. [https://hnewyear.com/valentines-week-list-2017-dates-schedule-love-day/ Valentine Day Week List 2022]
 
Fortunatamente in questi ultimi anni, oltre ai già citati progetti finanziati dalla Comunità Europea, sono intervenuti a migliorare la situazione tre fattori importanti: l'azione e la produzione dei vari centri educativi (come l'IPRASE<ref>Istituto Provinciale Per la Ricerca e la Sperimentazione Educativa.</ref> di Trento), la nascita di ''Innovascuola'' (link non più attivo: www.premioinnovascuola.it)<ref>In un libro di informatica con carattere essenzialmente di ricerca, i collegamenti Internet sono particolarmente importanti e per questo motivo sono stati inseriti (in modo abbondante e all'interno di tutti i paragrafi), non nelle note, ma direttamente nel testo principale del lavoro. Tutti i link sono sono verificati al 30 maggio 2017.</ref> e la passione di diversi insegnanti formatisi per le competenze informatiche indipendentemente dalle iniziative ministeriali. A questo proposito, oltre a Giorgio Musilli, che ha sicuramente contribuito in modo incisivo alla diffusione del software didattico freeware nelle scuole italiane (riferimento [http://www.didattica.org]), sono da segnalare il lavoro e la grande competenza tecnica e didattica (tra gli altri) di Alina Savioli, Cesare Agazzi [http://www.ilsoftwaredicesare.it], Giovanni Pisciella [http://www.jo-soft.it], Giuseppe Bettati [http://www.profgiuseppebettati.it/], Giuseppe Magliano [http://www.istitutopalatucci.it/free.html], Ivana Sacchi [https://www.ivana.it/jm/Home], Laura Nicli (e Anna Ronca - [http://www.lannaronca.it]), Laura Properzi [http://www.lauraproperzi.it], Nicoletta Secchi [http://vbscuola.it/pagine/matemagica.htm], Pierluigi Farri [http://www.vbscuola.it], Silvia Di Castro [http://www.latecadidattica.it]. Tutti questi protagonisti della "rivoluzione" del software libero nella scuola hanno anche realizzato in tutto il paese centinaia di corsi per insegnanti e studenti, contribuendo alla diffusione di una cultura della produzione di contenuti didattici, accanto a quella classica della fruizione. Tra l'altro sono stati realizzati diversi incontri tra questi e altri programmatori ed esperti nei vari settori educativi, alla ricerca di nuove strade e soluzioni per il software didattico. Ricordiamo in particolare il seminario di studio "Un protocollo per i realizzatori di software didattico di libero utilizzo", organizzato dall'associazione onlus AREE<ref>Associazione Regionale Età Evolutiva – Cagliari.</ref> e tenutosi a Cagliari nel 2004, nato dalla necessità di adattare i programmi didattici prodotti alle esigenze di tutti gli alunni: dalle situazioni di eccellenza a quelle di difficoltà nell'apprendimento, soprattutto se correlate alla presenza di disabilità. Come detto, all'interno del PNSD del 2015 sono previsti aggiornamenti specifici per gli Animatori Digitali dei vari istituti e per i membri del Team Innovazione, con incontri curati da scuole-polo a livello regionale e provinciale.