Esistenzialismo shakespeariano/Conclusione: differenze tra le versioni

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== CONCLUSIONE ==
Questo studio ha rivelato la profonda capacità di Shakespeare di percepire e concettualizzare il mondo in termini esistenzialisti. Come spiegato nel [[Esistenzialismo shakespeariano/Introduzione|Capitolo 1]], ha esaminato i momenti di crisi soggettiva e di angoscia nelle opere di Shakespeare non solo per rivelare la reciprocità intellettualmente illuminante tra il dramma di Shakespeare e l'esistenzialismo, ma anche per sviluppare nuove letture di particolari testi tragici. Il [[Esistenzialismo shakespeariano/Idee esistenzialiste|Capitolo 2]] di questo studio ha svelato preoccupazioni, idee e problemi esistenzialisti in evoluzione nel primo periodo moderno. Ha attinto a una varietà di esempi da una serie di fonti per sostenere che pensatori, drammaturghi, poeti e filosofi del Rinascimento hanno svolto un ruolo cruciale nell'inizio del pensiero esistenzialista. Ha sostenuto, inoltre, non solo che le idee esistenzialiste stavano cominciando ad emergere durante tale periodo, ma anche che gli scrittori stavano cominciando a formulare un vocabolario e un discorso esistenzialisti nuovi e distintivi. Il [[Esistenzialismo shakespeariano/Letteratura e filosofia|Capitolo 3]] ha spiegato l'approccio metodologico adottato da questo wikilibro, che prevede il trattamento delle opere di Shakespeare come testi filosoficamente responsivi, ricchi di significato esistenziale. Shakespeare mette in scena la vita. L'esistenza umana può essere a volte disordinata e angosciata, a volte gloriosamente piena di potenziale, a volte anche stranamente e inspiegabilmente entrambe. Nelle parole di [[w:Karl Jaspers|Karl Jaspers]], nelle opere di Shakespeare, "Human life understands itself in terms of its potentialities and perils, its greatness and nothingness, its human and diabolical strains, its nobleness and meanness, its sheer joy at being alive and its bewildered terror at failure and destruction, its love, dedication, and openness of heart, and then again its hatred, narrowness and blindness".<ref>Karl Jaspers, ''Tragedy is Not Enough'', trad. {{en}} Harald A. T. Reiche, Harry T. Moore e Karl W. Deutsch (Londra: Victor Gollancz, 1953), pp. 29-30.</ref>
Una vitalità esistenziale emerge nei momenti più bui delle tragedie di Shakespeare. La speciale fusione di pensiero critico e forma letteraria evidente sia nella letteratura esistenzialista che nel dramma shakespeariano acuisce l'immediatezza esistenziale ''e'' l'intelligibilità filosofica delle questioni affrontate in entrambi i tipi di scrittura. Quando i personaggi di Shakespeare pongono domande serie e profonde sull'essere, la morte, la giustizia, la moralità e la conoscenza, lo fanno come esseri situati e incarnati — personaggi in procinto di divenire. I [[Esistenzialismo shakespeariano/Vita soggettiva|Capitoli 4]], [[Esistenzialismo shakespeariano/Vita etica|5]] e [[Esistenzialismo shakespeariano/Vita politica|6]] hanno esplorato i tipi speciali di pensiero esistenziale in ''Hamlet'', ''Coriolanus'' e ''King Lear'', tre tragedie che sono esempi eccezionali della profondità e dell'ampiezza degli interessi esistenziali di Shakespeare. Sebbene mi sia concentrato su queste opere teatrali, ho anche attinto, ove appropriato, a passaggi di altre opere teatrali per portare alla luce l'esistenzialismo di Shakespeare in modo più completo. Queste letture sono accomunate dalla focalizzazione sul tema della ''libertà esistenziale'', cosa che Shakespeare vede come vissuta, incarnata ed espressa nella vita umana.
 
Per offrire un'analisi dettagliata di opere teatrali specifiche, ho ovviamente dovuto essere selettivo nella mia scelta sia dei testi di Shakespeare che dei testi esistenzialisti. Tuttavia, le mie scelte non sono state arbitrarie: piuttosto che mappare l'esistenzialismo sulle tragedie, mi sono interessato di più alla germinazione di diversi tipi di esistenzialismo all'interno delle tragedie stesse. Una volta che la presenza del pensiero esistenzialista in particolari opere teatrali è diventata evidente, ho cercato di attingere da passaggi di opere esistenzialiste – sia testi letterari che filosofici – che risuonano con quelle opere teatrali, in modo da impegnarmi attivamente e criticamente con entrambi i corpi di scrittura. In vari punti dello studio, ho invocato brani di letteratura esistenzialista per spiegare le idee condivise da entrambi in modo più completo e per mostrare il rapporto filosofico che esiste tra i pensatori esistenzialisti e il loro precursore rinascimentale. Questo studio ha quindi cercato di esaminare dialetticamente il dramma shakespeariano e la filosofia esistenzialista, rivelando nel processo i punti in cui Shakespeare fa progredire il pensiero esistenzialista più degli esistenzialisti stessi.
 
 
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== Note ==
{{Vedi anche|Serie delle interpretazioni|Serie dei sentimenti|Serie letteratura moderna}}