Esistenzialismo shakespeariano/Letteratura e filosofia: differenze tra le versioni

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=== Shakespeare come pensatore filosofico ===
Quanto è gratificante leggere le opere di Shakespeare come fonti di intuizione filosofica? I drammi sono innegabilmente pieni di interrogativi ontologici, metafisici, epistemologici ed etici. Molti commentatori hanno suggerito che l'abilità filosofica di Shakespeare sia una ragione fondamentale per il suo continuo fascino. William Hazlitt trova nella forza vitale drammatica delle sue opere "the spirit of a poet and the acuteness of a philosopher".<ref>William Hazlitt, ''Characters of Shakespear’s Plays'' (Boston: Wells and Lily, 1818), p. 84.</ref> [[w:Harold Bloom|Harold Bloom]] parla della "cognitive acuity" di Shakespeare, e afferma: "Shakespeare invented the perpetually changing, endlessly growing inner self, the deepest self, all-devouring, the self first perfected in Hamlet".<ref>[[w:Harold Bloom|Harold Bloom]], ''The Western Canon: The Books and the School of the Ages'' (Londra: Papermac, 1995), p. 179.</ref> Tuttavia, come fa notare [[w:Ágnes Heller|Ágnes Heller]], il "dubious honorary title of philosopher" non può essere conferito a Shakespeare semplicemente perché alcuni dei suoi personaggi esprimono sentimenti in maniera filosofica o perché ci sono prove sufficienti per suggerire che si interessò direttamente dell'opera filosofica di Machiavelli, Platone e Montaigne.<ref>[[w:Ágnes Heller|Ágnes Heller]], ''The Time is Out of Joint: Shakespeare as Philosopher of History'' (Lanham: Rowman & Littlefield, 2002), p. 2.</ref> Naturalmente, Shakespeare non drammatizza un credo o un metodo filosofico coerente o esplicito; non esiste un sistema intellettuale ben definito alla base delle sue opere teatrali e delle sue poesie. Come dice John D. Cox: "While Shakespeare’s esthetic thinking is not dogmatic, it is extraordinarily suggestive, and it enters fully into contemporary debate about art, theater, illusion, how we know, and the enigmatic nature of being".<ref>John D. Cox, ''Seeming Knowledge: Shakespeare and Skeptical Faith'' (Waco: Baylor University Press, 2007), p. 226.</ref> C'è un impulso filosofico in atto nelle sue opere che può essere ampiamente inteso come di carattere "esistenziale". Invece della conoscenza concettuale o proposizionale, Shakespeare indaga ciò che Leon Harold Craig chiama "experiential knowledge", una forma di comprensione ottenuta attraverso l'esperienza delle intensità esistenziali della vita umana.<ref>[https://www.google.co.uk/books/edition/Of_Philosophers_and_Kings/KixoPgAACAAJ?hl=en Leon Harold Craig, ''Of Philosophers and Kings: Political Philosophy in Shakespeare’s Macbeth and King Lear''] (Toronto: Toronto University Press, 2001), p. 19.</ref> Le visioni o le idee filosofiche di Shakespeare sono sempre concretamente situate ed espresse da personaggi incarnati nel processo di esistere. È la sua manipolazione della forma drammatica e del fraseggio poetico che crea e migliora le implicazioni filosofiche delle sue opere.
 
Prima di esaminare l'espansione semantica shakespeariana della parola "[[w:filosofia|filosofia]]", vale la pena di commentare brevemente i principali significati del termine nel [[w:Rinascimento|Rinascimento]]. Nel suo senso più stretto, la parola "filosofia" significava "filosofia naturale" o "scienza" nella prima Inghilterra moderna.<ref>David Crystal e Ben Crystal, ''Shakespeare’s Words: A Glossary and Language Companion'' (Londra: Penguin, 2002), p. 326.</ref> L’''[[w:Oxford English Dictionary|Oxford English Dictionary]]'' spiega che originariamente si riferiva ad una "branch of knowledge that deals with the principles governing the material universe and perception of physical phenomena.". Hamlet invoca questo empirismo razionale quando usa il termine "philosophy". Mentre presta giuramento al fantasma, dice: "There are more things in heaven and earth, Horatio, / Than are dreamt of in your philosophy" (I.v.165-6), e più tardi nel dramma, poco prima che arrivino gli attori, dice: "there is something in this more than natural if philosophy could find it out" (II.ii.303-5). Tuttavia, Kiernan Ryan osserva che l'uso del termine da parte di Hamlet "is a gentle rebuke to those who believe that the phenomenal world can be rationally explained", aggiungendo che "the phrase ‘dreamt of’ allows philosophy more imaginative and speculative scope than the rebuke entails."<ref>Kiernan Ryan, ‘Shakespeare’s Thoughtless Wisdom’, inedito, maggio 2010.</ref> Questo suggerimento che i pensatori rinascimentali premessero per un senso più ampio del termine "filosofia" è supportato da alcune riflessioni di Montaigne. In ''"Apologie de Sebond"'', Montaigne scrive: "Philosophers can hardly be serious when they try to introduce certainty into Law by asserting that there are so-called Natural Laws, perpetual and immutable, whose essential characteristic consists in their being imprinted upon the human race."<ref>Michel de Montaigne, ''The Complete Essays'', trad. {{en}} M. A. Screech (Londra: Penguin, 2003), p. 654. Tutte le citazioni successive in questo Capitolo sono tratte da questa edizione e sono indicate dal numero di pagina tra parentesi.</ref> Propone un'interpretazione più ampia del termine: "Philosophy is the art which teaches us how to live" (p. 183), suggerisce in un saggio sulle pratiche di educazione dei bambini. Questa definizione risuona chiaramente di un senso più moderno e di vasta portata della parola. Espandendo il significato del termine, Montaigne suggerisce implicitamente che potrebbe includere anche altre suddivisioni della filosofia, come moralità ed etica. Questa rinegoziazione dei confini della "filosofia" è fondamentale per il progetto filosofico di Montaigne in ''[[w:Saggi (Montaigne)|Essais]]'', e vale la pena citare per esteso un brano particolare sull'argomento:
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L'apparente preferenza di Shakespeare per l'esperienza reale rispetto alle proposizioni teoriche può essere individuata anche nella conversazione di Corin e Touchstone su ciò che costituisce "a good life":
[[File:'As You Like It', Act III, Scene 2 Frederick William Davis (1862–1919) Warwick Shire Hall.jpg|250px|thumb|<small>''[[:en:w:Touchstone (As You Like It)|Touchstone]] and Corin'', di [https://artuk.org/discover/artists/davis-frederick-william-18621919# Frederick W. Davis]</small>]]
[[File:Touchstone and Audrey John Collier (1850–1934) Southwark Art Collection.jpg|250px|thumb|<small>''[[:en:w:Touchstone (As You Like It)|Touchstone]] and Audrey'', di [[w:John Collier|John Collier]] (1890)</small>]]
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