Esistenzialismo shakespeariano/Introduzione: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
mNessun oggetto della modifica
Riga 37:
| <small>(III.ii.132-7)</small> ||
|}
In tali momenti, Shakespeare costringe i suoi personaggi a separare la loro identità, il loro sé socialmente costruito, dalla loro soggettività, dalla loro relazione interna con il loro senso del sé immediato e intuitivo. Linda Charnes osserva: "as a result of this gap between identity and subjectivity, the possibility of indeterminacy, of disidentification, as well as a fantasy of autonomous choice in thought, action, or emotion, becomes thinkable."<ref>[https://www.google.co.uk/books/edition/Notorious_Identity/aEcg69hIWSkC?hl=en Linda Charnes, ''Notorious Identity: Materializing the Subject in Shakespeare''] (Cambridge, Massachusetts: Harvard University Press, 1993), pp. 8-9.</ref> In queste linee implicitamente filosofiche, Cressida spiega a Troilus che il suo sé è costituito da sé molteplici e contrastanti, che possono tradirsi, ingannarsi e fuorviarsi a vicenda. Mentre dichiara il suo desiderio di prendere le distanze da se stessa o da sé, Shakespeare rivela il suo fascino per il funzionamento della coscienza umana. Le sue opere teatrali chiedono più volte: cosa significa avere una relazione con te stesso? Quale facoltà della mente umana rende possibile l'autoriflessione e l'autodifferenziamento cosciente? Problemi simili emergono in ''[[w:La commedia degli errori|The Comedy of Errors]]'', quando Adriana scambia Antifolo di Siracusa per suo marito. Esclama: "O how comes it, / That thou art then estrangèd from thyself?— / Thy ‘self’ I call it, being strange to me / That, undividable, incorporate, / Am better than thy dear self’s better part" (II.ii.119-23). Mentre si rivolge al fratello gemello identico del marito, prodotto di una divisione letterale del sé, Adriana gioca sull'idea di essere estraniata da sé stessi e dagli altri. C'è un forte senso in queste righe che Shakespeare stia ponendo domande fondamentali sulla natura della soggettività umana.
 
La soggettività alienata e instabile di [[w:Otello|Othello]] è un altro esempio convincente dell'interesse di Shakespeare per l'interiorità rotta. Quando Lodovico chiede: Where is this rash and most unfortunate man?", Othello risponde: "That’s he that was Othello. Here I am" (V.ii.289-90). È un'affermazione strana e sconcertante, che suggerisce che il senso di sé di Othello non è più legato alla sua identità sociale. ''Egli'' ed ''io'': Kiernan Ryan sostiene che "the entire tragedy is contained in the gulf that divides those two pronouns".<ref>[https://www.google.co.uk/books/edition/Shakespeare/ji5dDwAAQBAJ?hl=en Kiernan Ryan, ''Shakespeare''], III ediz. (Basingstoke: Palgrave Macmillan, 2002), p. 89.</ref> Alla fine dell'opera, l'identità sociale di Othello si dissolve, lasciandosi dietro un senso del sé, una soggettività contingente che esiste puramente nel momento presente. La sua situazione ci ricorda le nostre vulnerabilità esistenziali. Come dice [[:en:w:Ewan Fernie|Ewan Fernie]]: "The way in which the once glorious Othello has turned into an abject and disfigured creature elicits pity and fear in the audience, and the fear is for their own more fragile selves."<ref>Ewan Fernie, ''Shame in Shakespeare'' (Londra & New York: Routledge, 2002), p. 166.</ref> Shakespeare implica che, in quanto umani esseri, abbiamo un rapporto delicato e instabile con noi stessi. Possiamo cercare di essere fedeli a noi stessi e vivere una vita più autentica; possiamo anche ingannare noi stessi e cercare di eludere le nostre responsabilità esistenziali. Per Shakespeare, l'esistenza umana è controversa e problematica. Ma i suoi drammi ci costringono a chiederci cosa significhi esistere come essere umano nel mondo, ed è per questo che così tanti pensatori esistenzialisti moderni hanno trovato il suo lavoro filosoficamente evoluto. In ''[[w:La tempesta|The Tempest]]'', quando Miranda guarda il naufrago Ferdinando, Prospero la istruisce: "say what thou seest yon" (I.ii.413). Miranda risponde non con una dichiarazione ma con più domande: "What is’t? A spirit?" (I.ii.413). Attraverso la risposta innocente di Miranda, Shakespeare pone una domanda ontologica immensamente significativa: "what is a human being?" Per un drammaturgo filosoficamente curioso come Shakespeare, le domande ontologiche, epistemologiche ed etiche basilari sono gli elementi costitutivi di un grande dramma.
 
Nella tragedia shakespeariana, l'idea che gli esseri umani abbiano un'esperienza intima e interiore di sé si allarga a una considerazione più ampia dell'etica e della politica dell'esistenza umana. Shakespeare non è solo interessato a ciò che sono gli esseri umani, ma anche a come vivono e interagiscono tra loro. Le sue opere non stabiliscono confini etici in modo prescrittivo o didattico, ma implicano che limiti etici e sentimenti di interiorità sono collegati. Dopo le criptiche previsioni delle streghe, Nella tragedia shakespeariana, l'idea che gli esseri umani abbiano un'esperienza intima e interiore di sé si allarga a una considerazione più ampia dell'etica e della politica dell'esistenza umana. Shakespeare non è solo interessato a ciò che sono gli esseri umani, ma anche a come vivono e interagiscono tra loro. Le sue opere non stabiliscono confini etici in modo prescrittivo o didattico, ma implicano che limiti etici e sentimenti di interiorità sono collegati. Dopo le criptiche previsioni delle streghe, [[w:Macbeth|Macbeth]] commenta a parte:
{{q|This supernatural soliciting<br/>
Cannot be ill, cannot be good. If ill,<br/>
Why hath it given me earnest of success<br/>
Commencing in a truth? I am Thane of Cawdor.<br/>
If good, why do I yield to that suggestion<br/>
Whose horrid image doth unfix my hair<br/>
And make my seated heart knock at my ribs<br/>
Against the use of nature? Present fears<br/>
Are less than horrible imaginings.<br/>
My thought, whose murder yet is but fantastical,<br/>
Shakes so my single state of man that function<br/>
Is smothered in surmise, and nothing is<br/>
But what is not.|''[[w:Macbeth|Macbeth]]'', I.iii.129-41}}
 
 
 
Line 44 ⟶ 62:
 
{{clear}}
 
== Note ==
{{Vedi anche|Serie delle interpretazioni|Serie dei sentimenti|Serie letteratura moderna}}