Antologia ebraica/Destino di Israele: differenze tra le versioni

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*''La visione dei quattro animali''
1 Nel primo anno di Baldassar, re di Babilonia, Daniele fece un sogno, mentre era a letto, ed ebbe delle visioni nella sua mente. Poi scrisse il sogno e ne fece il racconto.<br/>
2 Daniele disse: «Io guardavo, nella mia visione notturna, ed ecco scatenarsi sul mar Grande i quattro venti del cielo. <br/>3 Quattro grandi bestie salirono dal mare, una diversa dall'altra. <br/>4 La prima era simile a un leone e aveva ali d'aquila. Io guardai, finché non le furono strappate le ali; fu sollevata da terra, fu fatta stare in piedi come un uomo e le fu dato un cuore umano. <br/>5 Poi vidi una seconda bestia, simile a un orso; essa stava eretta sopra un fianco, teneva tre costole in bocca fra i denti e le fu detto: "Àlzati, mangia molta carne!" <br/>6 Dopo questo, io guardavo e vidi un'altra bestia simile a un leopardo con quattro ali d'uccello sul dorso; aveva quattro teste e le fu dato il dominio. <br/>7 Io continuavo a guardare le visioni notturne, ed ecco una quarta bestia spaventosa, terribile, straordinariamente forte. Aveva grossi denti di ferro; divorava, sbranava e stritolava con le zampe ciò che restava; era diversa da tutte le bestie precedenti e aveva dieci corna. <br/>8 Stavo osservando queste corna, quand'ecco spuntare in mezzo a quelle un altro piccolo corno davanti al quale tre delle prime corna furono divelte. Quel corno aveva occhi simili a quelli di un uomo e una bocca che pronunciava parole arroganti.
<br/>9 Io continuai a guardare e vidi collocare dei troni, e un vegliardo sedersi. La sua veste era bianca come la neve e i capelli del suo capo erano simili a lana pura; fiamme di fuoco erano il suo trono, che aveva ruote di fuoco ardente. <br/>10 Un fiume di fuoco scaturiva e scendeva dalla sua presenza; mille migliaia lo servivano, diecimila miriadi gli stavano davanti. Si tenne il giudizio e i libri furono aperti. <br/>11 Io guardavo ancora, a motivo delle parole arroganti che il corno pronunciava; guardai fino a quando la bestia fu uccisa e il suo corpo distrutto, gettato nel fuoco per essere arso. <br/>12 Le altre bestie furono private del loro potere; ma fu loro concesso un prolungamento di vita per un tempo determinato.<br/>
13 Io guardavo, nelle visioni notturne, ed ecco venire sulle nuvole del cielo uno simile a un figlio d'uomo; egli giunse fino al vegliardo e fu fatto avvicinare a lui; <br/>14 gli furono dati dominio, gloria e regno, perché le genti di ogni popolo, nazione e lingua lo servissero. Il suo dominio è un dominio eterno che non passerà, e il suo regno è un regno che non sarà distrutto.<br/>
15 Quanto a me, Daniele, il mio spirito fu turbato dentro di me e le visioni della mia mente mi spaventarono. <br/>16 Mi avvicinai a uno dei presenti e gli chiesi il vero senso di ciò che avevo visto. Egli mi rispose e mi diede l'interpretazione delle visioni: <br/>17 "Queste quattro grandi bestie sono quattro re che sorgeranno dalla terra; 18 poi i santi dell'Altissimo riceveranno il regno e lo possederanno per sempre, eternamente".<br/>
19 Allora volli conoscere la verità intorno alla quarta bestia che era diversa da tutte le altre, straordinariamente terribile, che aveva denti di ferro e unghie di bronzo, che divorava, sbranava e calpestava il resto con le zampe. <br/>20 Chiesi pure spiegazioni delle dieci corna che aveva sul capo, del corno che spuntava e davanti al quale ne erano caduti tre; quel corno aveva occhi e una bocca che proferiva parole arroganti, e appariva maggiore delle altre corna. <br/>21 Io vidi quel corno fare guerra ai santi e avere il sopravvento, <br/>22 finché non giunse il vegliardo. Allora il potere di giudicare fu dato ai santi dell'Altissimo, e venne il tempo che i santi ebbero il regno.<br/>
23 Ed egli mi disse: "La quarta bestia è un quarto regno sulla terra, diverso da tutti i regni, che divorerà tutta la terra, la calpesterà e la frantumerà. <br/>24 Le dieci corna sono dieci re che sorgeranno da questo regno; e dopo quelli, sorgerà un altro re, che sarà diverso dai precedenti e abbatterà tre re. <br/>25 Egli parlerà contro l'Altissimo, affliggerà i santi dell'Altissimo, e si proporrà di mutare i giorni festivi e la legge; i santi saranno dati nelle sue mani per un tempo, dei tempi e la metà d'un tempo. <br/>26 Poi si terrà il giudizio e gli sarà tolto il dominio; verrà distrutto e annientato per sempre. <br/>27 Allora il regno, il potere e la grandezza dei regni che sono sotto tutti i cieli saranno dati al popolo dei santi dell'Altissimo; il suo regno è un regno eterno, e tutte le potenze lo serviranno e gli ubbidiranno".<br/>
28 Qui finisce il racconto. Quanto a me, Daniele, fui molto spaventato dai miei pensieri e il mio volto cambiò colore. Ma conservai tutto questo nel mio cuore».
 
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*''Visione del montone e del capro''
1 «Nel terzo anno del regno del re Baldassar, io, Daniele, ebbi una visione dopo quella che avevo avuto prima. <br/>2 Quando ebbi la visione ero a Susa, la residenza reale che è nella provincia di Elam, ma nella visione mi trovavo presso il fiume Ulai.<br/>
3 Alzai gli occhi, guardai, ed ecco in piedi davanti al fiume, un montone che aveva due corna; erano alte, ma un corno era più alto dell'altro; il più alto era cresciuto dopo. <br/>4 Vidi il montone che cozzava a occidente, a settentrione e a mezzogiorno. Nessun animale poteva resistergli e non c'era nessuno che potesse liberare dal suo potere; esso faceva quello che voleva e diventò grande.<br/>
5 Mentre stavo considerando questo, ecco venire dall'occidente un capro, che percorreva tutta la terra senza toccare il suolo; questo capro aveva un grosso corno fra gli occhi. <br/>6 Il capro si avvicinò al montone dalle due corna, che avevo visto in piedi davanti al fiume, e gli si avventò addosso, con tutta la sua forza. <br/>7 Lo vidi avvicinarsi al montone, infierire contro di lui, colpirlo e spezzargli le due corna; il montone non ebbe la forza di resistergli e il capro lo gettò a terra e lo calpestò; non ci fu nessuno che potesse liberare il montone dal potere di quello. <br/>8 Il capro si irrobustì ma, quando fu al culmine della sua potenza, il suo gran corno si spezzò; al suo posto spuntarono quattro grandi corna verso i quattro venti del cielo.<br/>
9 Da uno di essi uscì un piccolo corno, che si ingrandì enormemente in direzione del mezzogiorno, dell'oriente e del paese splendido. <br/>10 Crebbe fino a raggiungere l'esercito del cielo; fece cadere a terra una parte di quell'esercito e delle stelle, e le calpestò. <br/>11 Si innalzò fino al capo di quell'esercito, gli tolse il sacrificio quotidiano e sconvolse il luogo del suo santuario. <br/>12 Un esercito fu abbandonato, così pure il sacrificio quotidiano, a causa dell'iniquità; la verità venne gettata a terra; ma esso prosperò nelle sue imprese. <br/>13 Poi udii un santo che parlava. E un altro santo chiese a quello che parlava: «Fino a quando durerà la visione del sacrificio quotidiano, dell'iniquità devastatrice, del luogo santo e dell'esercito abbandonati per essere calpestati?» <br/>14 Egli mi rispose: "Fino a duemilatrecento sere e mattine; poi il santuario sarà purificato".<br/>
15 Mentre io, Daniele, avevo questa visione e cercavo di comprenderla, ecco in piedi davanti a me una figura simile a un uomo. <br/>16 E udii la voce di un uomo in mezzo al fiume Ulai, che gridò e disse: "Gabriele, spiegagli la visione!" <br/>17 Ed egli venne vicino al luogo dove stavo io; alla sua venuta io fui spaventato e mi prostrai con la faccia a terra; ma egli mi disse: "Sta' bene attento, o figlio d'uomo, perché questa visione riguarda il tempo della fine". <br/>18 Mentre egli mi parlava, io mi lasciai andare con la faccia a terra, profondamente assopito; ma egli mi toccò e mi fece stare in piedi. <br/>19 Poi disse: "Ecco, io ti farò sapere ciò che avverrà nell'ultimo tempo dell'indignazione; perché la visione riguarda il tempo della fine. <br/>20 Il montone con due corna, che tu hai visto, rappresenta i re di Media e di Persia. <br/>21 Il capro irsuto è il re di Grecia; e il suo gran corno, fra i suoi occhi, è il primo re. <br/>22 Le quattro corna, sorte al posto di quello spezzato, sono quattro regni che sorgeranno da questa nazione, ma non con la stessa sua potenza. <br/>23 Alla fine del loro regno, quando i ribelli avranno colmato la misura delle loro ribellioni, sorgerà un re dall'aspetto feroce, ed esperto in intrighi. <br/>24 Il suo potere si rafforzerà, ma non per la sua propria forza. Egli sarà causa di rovine inaudite, prospererà nelle sue imprese, distruggerà i potenti e il popolo dei santi. <br/>25 A motivo della sua astuzia, la frode prospererà nelle sue mani; il suo cuore si inorgoglirà; distruggerà molte persone che si credevano al sicuro. Si ergerà pure contro il principe dei prìncipi, ma sarà infranto senza intervento umano. <br/>26 La visione delle sere e delle mattine, di cui è stato parlato, è vera. Ma tu tieni segreta la visione, perché si riferisce a un tempo lontano".
<br/>27 Allora, io, Daniele, svenni e fui malato per diversi giorni; poi mi alzai e feci gli affari del re. Io ero stupito della visione, ma nessuno se ne accorse».
 
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*''Preghiera e confessione di Daniele''
1 «Nell'anno primo di Dario, figlio di Assuero, della stirpe dei Medi, che fu fatto re del regno dei Caldei, <br/>2 il primo anno del suo regno, io, Daniele, meditando sui libri, vidi che il numero degli anni di cui il SIGNORE aveva parlato al profeta Geremia e durante i quali Gerusalemme doveva essere in rovina, era di settant'anni. <br/>3 Volsi perciò la mia faccia verso Dio, il Signore, per dispormi alla preghiera e alle suppliche, con digiuno, con sacco e cenere. <br/>4 Feci la mia preghiera e la mia confessione al SIGNORE mio Dio, e dissi:
"O Signore, Dio grande e tremendo, che mantieni il patto e serbi la misericordia verso quelli che ti amano e osservano i tuoi comandamenti! <br/>5 Noi abbiamo peccato, ci siamo comportati iniquamente, abbiamo operato malvagiamente, ci siamo ribellati e ci siamo allontanati dai tuoi comandamenti e dalle tue prescrizioni. <br/>6 Non abbiamo dato ascolto ai profeti, tuoi servi, che hanno parlato in nome tuo ai nostri re, ai nostri prìncipi, ai nostri padri e a tutto il popolo del paese. <br/>7 A te, o Signore, la giustizia; a noi la confusione della faccia in questo giorno, agli uomini di Giuda, agli abitanti di Gerusalemme e a tutto Israele, vicini e lontani, in tutti i paesi dove li hai dispersi per le infedeltà che hanno commesse contro di te. <br/>8 O SIGNORE, a noi la confusione della faccia, ai nostri re, ai nostri prìncipi e ai nostri padri, perché abbiamo peccato contro di te. <br/>9 Al Signore, che è il nostro Dio, appartengono la misericordia e il perdono; poiché noi ci siamo ribellati a lui <br/>10 e non abbiamo ascoltato la voce del SIGNORE, del nostro Dio, per camminare secondo le sue leggi che egli ci aveva date mediante i profeti suoi servi. <br/>11 Sì, tutto Israele ha trasgredito la tua legge, si è sviato per non ubbidire alla tua voce. Così su di noi sono riversate le maledizioni e le imprecazioni che sono scritte nella legge di Mosè, servo di Dio, perché noi abbiamo peccato contro di lui. <br/>12 Egli ha messo in pratica le parole che aveva pronunciate contro di noi e contro i nostri governanti, facendo venire su di noi un male così grande, che sotto il cielo non è mai accaduto nulla di simile a quello che è stato fatto a Gerusalemme. <br/>13 Come sta scritto nella legge di Mosè, questo disastro ci è piombato addosso; tuttavia, non abbiamo implorato il favore del SIGNORE, del nostro Dio. Non ci siamo ritirati dalla nostra iniquità e non siamo stati attenti alla sua verità. <br/>14 Il SIGNORE ha vigilato su questa calamità e ce l'ha fatta venire addosso; perché il SIGNORE, il nostro Dio, è giusto in tutto quello che ha fatto, ma noi non abbiamo ubbidito alla sua voce. <br/>15 Ora, o Signore nostro Dio, che conducesti il tuo popolo fuori dal paese d'Egitto con mano potente e ti facesti una fama che hai ancora oggi, noi abbiamo peccato e abbiamo agito malvagiamente. <br/>16 O Signore, per tutti i tuoi atti di giustizia, ti prego, fa' che la tua ira e il tuo sdegno si ritirino dalla tua città, Gerusalemme, dal tuo monte santo; poiché per i nostri peccati e per le iniquità dei nostri padri, Gerusalemme e il tuo popolo sono esposti al disprezzo di tutti quelli che ci stanno intorno. <br/>17 Ora, o Dio nostro, ascolta la preghiera e le suppliche del tuo servo; per amor tuo, Signore, fa' risplendere il tuo volto sul tuo santuario che è desolato! <br/>18 O mio Dio, inclina il tuo orecchio e ascolta! Apri gli occhi e guarda le nostre desolazioni, guarda la città sulla quale è invocato il tuo nome; poiché non ti supplichiamo fondandoci sulla nostra giustizia, ma sulla tua grande misericordia. <br/>19 Signore, ascolta! Signore, perdona! Signore, guarda e agisci senza indugio per amore di te stesso, o mio Dio, perché il tuo nome è invocato sulla tua città e sul tuo popolo".
 
*''Le settanta settimane''
20 «Io parlavo, pregando e confessando il mio peccato e il peccato del mio popolo Israele, e presentavo la mia supplica al SIGNORE, al mio Dio, per il monte santo del mio Dio. <br/>21 Mentre stavo ancora parlando in preghiera, quell'uomo, Gabriele, che avevo visto prima nella visione, mandato con rapido volo, si avvicinò a me all'ora dell'offerta della sera. <br/>22 Egli mi rivolse la parola e disse: "Daniele, io sono venuto perché tu possa comprendere. <br/>23 Quando hai cominciato a pregare, c'è stata una risposta e io sono venuto a comunicartela, perché tu sei molto amato. Fa' dunque attenzione al messaggio e comprendi la visione. <br/>24 Settanta settimane sono state fissate riguardo al tuo popolo e alla tua santa città, per far cessare la perversità, per mettere fine al peccato, per espiare l'iniquità e stabilire una giustizia eterna, per sigillare visione e profezia e per ungere il luogo santissimo. <br/>25 Sappi dunque e comprendi bene: dal momento in cui è uscito l'ordine di restaurare e ricostruire Gerusalemme fino all'apparire di un unto, di un capo, ci saranno sette settimane e sessantadue settimane; essa sarà restaurata e ricostruita, piazza e mura, ma in tempi angosciosi. <br/>26 Dopo le sessantadue settimane un unto sarà soppresso, nessuno sarà per lui. Il popolo d'un capo che verrà distruggerà la città e il santuario; la sua fine verrà come un'inondazione ed è decretato che vi saranno devastazioni sino alla fine della guerra. <br/>27 Egli stabilirà un patto con molti, per una settimana; in mezzo alla settimana farà cessare sacrificio e offerta; sulle ali delle abominazioni verrà un devastatore. Il devastatore commetterà le cose più abominevoli, finché la completa distruzione, che è decretata, non piombi sul devastatore"».
 
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*''Visione della gloria di Dio''
1 Il terzo anno di Ciro, re di Persia, fu rivelata una parola a Daniele, chiamato Baltazzar; la parola è vera e predice una grande lotta. Egli fu attento al messaggio e capì il significato della visione.<br/>
2 «In quel tempo, io, Daniele, feci cordoglio per tre settimane intere. 3 Non mangiai nessun cibo prelibato; né carne né vino entrarono nella mia bocca e non mi unsi affatto sino alla fine delle tre settimane.<br/>
4 Il ventiquattresimo giorno del primo mese, mentre mi trovavo sulla sponda del gran fiume, che è il Tigri, <br/>5 alzai gli occhi, guardai, ed ecco un uomo, vestito di lino, che aveva ai fianchi una cintura d'oro di Ufaz. <br/>6 Il suo corpo era come crisolito, la sua faccia splendeva come la folgore, i suoi occhi erano come fuoco fiammeggiante, le sue braccia e i suoi piedi erano come il bronzo splendente e il suono della sua voce era come il rumore d'una moltitudine. <br/>7 Soltanto io, Daniele, vidi la visione; gli uomini che erano con me non la videro, ma un gran terrore piombò su di loro e fuggirono a nascondersi. <br/>8 Io rimasi solo, a contemplare quella grande visione. In me non rimase più forza; il mio viso cambiò colore fino a rimanere sfigurato e le forze mi abbandonarono. <br/>9 Poi udii il suono delle sue parole, ma appena le udii caddi assopito con la faccia a terra. <br/>10 Ed ecco, una mano mi toccò e mi fece stare sulle ginocchia e sulle palme delle mani. <br/>11 Poi mi disse: "Daniele, uomo molto amato, cerca di capire le parole che ti rivolgo, e àlzati nel luogo dove stai; perché ora io sono mandato a te". Quando egli mi disse questo, io mi alzai in piedi, tutto tremante.<br/>
12 Egli mi disse: "Non temere, Daniele, poiché dal primo giorno che ti mettesti in cuore di capire e d'umiliarti davanti al tuo Dio, le tue parole sono state udite e io sono venuto a motivo delle tue parole. <br/>13 Ma il capo del regno di Persia m'ha resistito ventun giorni; però Michele, uno dei primi capi, è venuto in mio soccorso e io sono rimasto là presso i re di Persia. <br/>14 Ora sono venuto a farti conoscere ciò che avverrà al tuo popolo negli ultimi giorni; perché è ancora una visione che concerne l'avvenire".<br/>
15 Mentre egli mi rivolgeva queste parole, io abbassai gli occhi a terra e rimasi in silenzio. <br/>16 Ed ecco uno che aveva l'aspetto di un figlio d'uomo; egli mi toccò le labbra. Allora aprii la bocca, parlai, e dissi a colui che mi stava davanti: "Mio signore, questa visione mi ha riempito d'angoscia, le forze mi hanno abbandonato e non mi è più rimasto alcun vigore. <br/>17 Io, tuo servo, non potrei parlare con te, o mio signore, perché ormai non ho più forza e mi manca persino il respiro". <br/>18 Allora colui che aveva l'aspetto d'uomo mi toccò di nuovo e mi fortificò. <br/>19 Egli disse: "Non temere, o uomo molto amato! La pace sia con te. Coraggio! Sii forte!" Alle sue parole ripresi forza e dissi: "Parla, o mio signore, perché tu mi hai fortificato".<br/>
20 Egli disse: "Sai perché sono venuto da te? Ora torno a lottare con il re di Persia; e quando uscirò a combattere, verrà il principe di Grecia. <br/>21 Ma io ti voglio far conoscere ciò che è scritto nel libro della verità; e non c'è nessuno che mi sostenga contro quelli, tranne Michele vostro capo"».
 
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<div style="color: teal; text-align: right; font-size: 0.8em;">(Testo di ''Daniele'', redatto dalle versioni CEI/Nuova Riveduta)</div>
 
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