Antologia ebraica/Davanti a Dio: differenze tra le versioni

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invece dirò quelle che saranno a cominciare dalla prima.
 
Primieramente gli Assiri avranno l'impero su tutti gli
uomini conservandosi nel dominio del mondo per sei generazioni
da quando, essendosi adirato il dio celeste, e
scatenatosi il diluvio, il mare nascose la terra con le
sue città e tutti gli uomini. Avendo rovesciato questi,
sui troni esulteranno i Medi, ai quali spettano due
sole generazioni, in cui saranno queste azioni: vi sarà
una notte oscura nell'ora in mezzo al giorno, gli astri, e
l'orbita della luna mancheranno dal cielo; la terra scossa
dal tumulto di un terremoto rovescerà molte città ed opere
60 umane; allora dall'abisso del mare spunteranno isole.
 
Ma quando il grande Eufrate scorrerà pieno di sangue
allora il terribile grido di battaglia si alzerà in guerra
per Medi e Persiani; i Medi cadendo sotto ie lame dei
Persi fuggiranno oltre la grande corrente del Tigri. E Timeo
pero dei Persiani sarà il più grande del mondo: ai quali
è lasciata una sola generazione di felicissima sovranità.
Vi saranno poi opere malvagie che gli uomini vorranno
scongiurare, discordie e uccisioni e sedizioni e fughe
e smantellamenti di torri e distruzione di città, quando
la superba Eliade navigherà verso il vasto Ellesponto, recando
all'Asia ed alla Frigia una grande calamità.
 
Ma all'Egitto dai molti solchi e produttrice di grano,
fame e sterilità si rinnoverà per il corso di vent'anni.
allorché il Nilo che nutrisce le spighe nasconderà in
qualche altro luogo sotto la terra la sua oscura acqua.
Verrà dall'Asia un re, alzando una grande spada, su
navi innumerevoli ; camminerà sulle umide vie dell'abisso,
navigherà avendo tagliato il monte dall'elevata cima;
e lui fuggiasco dalla guerra accoglierà poi la timida
Asia.
 
Brucierà tutta la sventurata Sicilia una corrente di so
gran fuoco, fiamma della vomitante Etna; cadrà
Crotone, grande città, in profondo abisso.
 
Vi sarà lotta per l'Eliade, stando l'una contro l'altra
[...]
città distruggeranno città, i combattenti uccideranno molti
nemici; ma la lotta sarà indecisa.
 
Ma quando il genere umano giunga alla decima generazione
allora i Persiani avranno il giogo di schiavitù
e di timore. Ma dopoché si saranno gloriati degli
scettri i Macedoni, vi sarà poi anche per Tebe la mala
rovina. I Cari abiteranno Tiro e i Tiri fuggiranno. Samo
tutta quanta ricoprirà la sabbia sulla riva del mare; Delo
non più chiara, ma ogni cosa sarà oscura in Delo,
e Babilonia grande da vedere ma piccola nel combattere,
starà fortificata su speranze senza frutto. I Macedoni abiteranno
Bactra, e quelli sottoposti a Bactra e Susa fuggiranno
tutti alla terra d'Eliade.
 
Vi sarà per i futuri (un tempo) quando il Piramo dall'argentea
corrente spargendo avanti a sé le dune
giungerà all' isola sacra. E tu, Bari, cadrai; e Cizico,
allorché, scossa la terra, le città vacilleranno. Anche
a Rodi verrà il malanno ultimo, ma grandissimo.
 
Ma nemmeno il potere di Macedonia durerà ; ma dall'Occidente
fiorirà una grande guerra Italica, per cui il
mondo sarà soggiogato, portando il giogo di servitù per
gli Italidi. E tu, infelice Corinto, vedrai allora la tua
presa; e piegherà il ginocchio a terra per la tua torre,
o Cartagine. Paziente Laodicea, te stenderà al
suolo un terremoto distruggitore, ma ti risolleverai città
solidamente costruita. O bella Mira di Licia, la terra scuotentesi
non ti lascerà mai stabile: caduta prona giù al
suolo, pregherai di rifugiarti ad un'altra terra, quale emigrante,
quando la nera acqua del mare, fra tuoni e maremoti,
spargerà sabbia, a causa dell'iniquità di Patara.
E anche te, Armenia, sovrasta la necessità di servire.
 
Anche a Gerusalemme verrà una malvagia tempesta
di guerra dall' Italia, e abbatterà il gran Tempio di
Dio, quando, affidandosi alla stoltezza, getteranno da
parte il timor di Dio, e compiranno abbominevoli assassinii
davanti al Tempio, e allora dall' Italia un gran
re, come un disertore, non piià veduto né udito, fuggirà
oltre il Ietto dell'Eufrate, quando sarà compiuto il
sacrilegio abbominevole dell'uccisione della madr, e
compiuti molti altri con mano peccatrice. Molti circuendo
il trono di Roma insanguineranno la pianura,
dopo ch'egli sarà fuggito oltre la terra dei Parti.
Alla Siria verrà un capitano romano che avendo incendiato
col fuoco il Tempio di Gerusalemme, e mettendo
a morte molti Ebrei, distruggerà la gran terra dalle
larghe vie. E allora un terremoto distruggerà Salamina e
Pafos, quando la nera acqua sconvolgerà Cipro battuta
dalle onde.
 
Ma quando, da una spaccatura del suolo della terra
d'Italia, il fuoco deviato giunga all'ampio cielo, e bruci
molte città, e faccia perire gli uomini; e molta cenere
ancor calda riempia il vasto cielo, e dal cielo cadano
pioggie come di minio; allora dovranno riconoscere l'ira
del Dio celeste, poiché distrussero l' innocente popolo dei
pii. Allora ridestatasi la guerra verrà all'occidente la contesa
ed anche il fuggitivo di Roma, brandendo una grande
spada, dopo aver traversato l' Eufrate insieme con numerose
schiere.
 
Infelice Antiochia, non ti chiameranno più città, quando no
pei tuoi atti di follìa cadrai sotto le lancie. Allora
la pestilenza ed il terribile grido di guerra distruggerà
Cirro (Siria). Ahi, infelice Cipro, la vasta onda del
mare coprirà te, quasi strappata dal suolo dalle tempeste
invernali.
 
Verrà all'Asia una grande ricchezza, quella che Roma
stessa, avendola rapita, aveva riposto nella ricchissima
casa; e dopo che avrà restituito due volte tanto e
dell'altro all'Asia, allora sarà una sovra-indennità di
guerra.
 
Un'aspra fame distruggerà le cittadelle dei Cari
presso le acque del Meandro, che sono fortificate e bellissime,
quando il Meandro nasconderà la vera acqua. Ma
quando sia distrutta dagli uomini la fede nel timor di
Dio, e la giustizia scompaia dal mondo, e gli uomini
incostanti vivendo in azioni non sante compiano eccessi,
locazioni orgogliose e malvage, e nessuno faccia conto dei
giusti, ma gli sciocchi a cagione della loro stoltezza li
distruggano tutti quanti, rallegrandosi nella violenza
e, avendo le loro mani nel sangue: allora potranno conoscere
che Dio non sarà più indulgente, ma che nell'ira
digrigna i denti e che distruggerà il genere
umano tutto quanto insieme per mezzo di un grande incendio.
 
O stolti mortali, ripudiate tutto questo, e non spingete
Dio grande all'ira che prende molte forme; ma deponendo
la spada e i gemiti e gli omicidi e le violenze
lavatevi tutto il corpo in fiumi perenni, e stendendo
le mani al cielo chiedete perdono delle vostre opere
di prima; e con elemosine fate riconciliazione per la
vostra amara empietà. Dio darà la conversione, non di-
170 struggerà (i), farà cessare nuovamente l'ira, se tutti
praticherete (2) nell'animo questa pietà così onorevole.
Ma se nelle vostre malvagie intenzioni non mi darete
ascolto (3), bensì amando l'empietà accoglierete con
orecchie mal disposte tutte queste parole, vi sarà su
tutto il mondo il fuoco, con grandissimo segnale (4) di
spada e tromba, insieme con il levar del sole: tutto il
175 mondo udrà il rimbombo e l'eco potente. Egli brucerà
tutta la terra, distruggerà tutto il genere umano, e tutte
le città, e anche i fiumi ed il mare, brucierà ogni cosa
e rimarrà la cenere calda (5). Ma quando tutto sia diventato
polvere e cenere (6) e Dio abbia posto a dor-
180 mire il fuoco ineffabile, come lo aveva acceso, Dio stesso
darà di nuovo forma alle ossa e alle ceneri degli uomini,
rimetterà in piedi i mortali: com'erano prima (i). E allora
sarà il giudizio, in cui giudicherà Dio stesso, processando il
mondo di nuovo. Tutti quelli che per empietà peccaronc,
costoro nasconderà la terra sparsa dal di sopra (2), e i Tar- i85
tari oscuri e gli stigli recessi della Geenna (3). Ma quelli che
son pii, vivranno di nuovo sulla terra (4) [Dio dando loro
respiro e vita e grazia (5) ai pii] e tutti allora si riguarderanno,
contemplando la dolce e gioconda luce del
sole. [O beatissimo l'uomo che sarà in quel tempo!]
 
==Note==
<references/>
 
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