Antologia ebraica/Davanti a Dio: differenze tra le versioni

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== Libro IV ==
Ascolta, popolo della superba Asia e d'Europa,
quante cose interamente vere sto per profetizzare con
bocca dal suono di miele, dal nostro santuario; profetessa
non del bugiardo Febo, che uomini sciocchi dissero un dio,
e chiamarono a torto profeta, ma di Dio grande,
cui non plasmarono mani di uomini simile a mute
immagini scolpite in pietra. Egli non ha per dimora
in un tempio una pietra che viene trascinata, sordomuta
e senza denti, maledizione piena di lutti per gli uomini;
ma Egli è Colui che dalla terra non si può vedere
né misurare con occhi mortali, non formato da
mani mortali; colui che vedendo tutti non è veduto da
nessuno; di cui la notte oscura e il giornee il sole
e gli astri é la luna ed il mare pescoso, e la terra e i
fiumi e l'apertura delle inesauribili sorgenti sono
creazioni per la vita, e insieme le piogge che generano
il frutto della terra, e gli alberi, e la vite e
l'ulivo. Egli mi gettò dentro nell'animo un pungolo,
di dichiarare esattamente agli uomini quelle che saranno
in seguito, dalla prima generazione fino a che
giunga la decima. Egli stesso, nel compierla, metterà
ogni cosa alla prova. Ma tu, popolo, ascolta tutte le
parole della Sibilla che dalla santa bocca versa una
voce veridica.
 
Felici tra gli uomini saranno sulla terra quelli che veramente
[...]
amano benedicendo, Dio grande, prima di mangiare
e di bere, avendo fede negli atti di pietà; quelli
che vedendo tutti i templi e gli altari, le volgari immagini
fatte di pietre insensibili, contaminate dal sangue dì animali,
e da sacrifici di quadrupedi, negheranno ; e avranno
gli sguardi fissi nella gran gloria dell'unico Dio, senza
compiere con orgoglio insensato, e senza trafficare per
un guadagno da ladri – cose che sono abbominevoli – e
senza avere vergognosa brama per l'altrui talamo [né
detestabile e orribile con concupiscenza per un maschio];
di cui modo di vivere, pietà religiosa e costumi gli altri
uomini senza vergogna (lett: ''desiderosi di svergognatezza'')
non imiteranno mai gli altri uomini nelle loro
brame senza vergogna anzi schernendoli con motti e
col riso, infantili nella loro dissennatezza, attribuivano
falsamente a quelli tutte le opere malvagie e
superbe che essi stessi compiono. In verità l'intero
genere umano è senza fede. Ma quando verrà,
del mondo e dei mortali, quel giudizio che Dio stesso
farà giudicando nello stesso tempo i pii e gli empi,
e allora manderà gli empii nell'abisso tenebroso, tra
il fuoco [e allora conosceranno tutta l'empietà che avranno
commesso]; ma i piià rimarranno sulla terra feconda,
mentre Dio darà loro spirito e vita e grazia. Ma tutte
queste cose si compieranno nella decima generazione; ora
invece dirò quelle che saranno a cominciare dalla prima.
 
 
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[...]
 
==Note==