Yeshua e i Goyim/Capitolo 2: differenze tra le versioni

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Oltre a questi due riferimenti all'attività missionaria a Roma, Flavio Giuseppe menziona per esteso (''Ant.'' 20:17-96) la conversione di Elena, regina di Adiabene e di suo figlio Izate. La loro conversione nella Mesopotamia settentrionale sarebbe avvenuta ca. 30 e.v. La regina Elena è citata anche nelle fonti rabbiniche: ''m. Naz.'' 3:6. Flavio Giuseppe afferma che Anania, un mercante ebreo, entrò tra le donne della casa reale e "insegnò loro ad adorare Dio secondo la religione ebraica". Inoltre, esortò anche Izate ad abbracciare l'ebraismo, 20:34-35. Izate si convertì, ma sentiva che "non poteva essere completamente ebreo a meno che non fosse circonciso", 20:38. Elena, sua madre e il mercante ebreo Anania cercarono di convincerlo che sarebbe stato troppo pericoloso per lui essere circonciso perché era il re, e che i suoi sudditi non si sarebbero mai lasciati guidare da un ebreo, 20:39-40. Al momento Izate si convinse di poter servire Dio anche se non fosse stato circonciso, 20:41-42. In seguito, però, Eleazar, venne ad incontrare il re. Egli persuase Izate che per servire Dio come ebreo, avrebbe dovuto essere circonciso. Pertanto Izate fu circonciso, 20:43-46.<ref>Si veda Dickson, 2003, 33–37. La questione si i gentili che si convertaivano all'ebraismo fossero obbligati a circoncidersi è certamente complicata. Borgen (Borgen, 1987, 220, 223) afferma quanto segue: "According to ''b. Sabb'' 31a, Hillel gave the status of proselyte to a heathen who came to him and accepted the Golden Rule as summary of the Torah. Philo and Hillel’s understanding has thus been that bodily circumcision was not the requirement for entering the Jewish community, but was one of the commandments which they had to obey upon receiving status as a Jew." A p. 223 Borgen asserisce: "Although Philo, according to QE 2:2, gave heathens the status of proselytes on the basis of ethical circumcision of the pagan pleasures, he meant that the observance of bodily circumcision was to follow." In QE 2:2 Filone interpreta {{passo biblico2|Esodo|22:21}} e afferma che "il forestiero (= προσήλυτος) è uno che non circoncide la sua incirconcisione, ma i suoi desideri e piaceri sensuali e le altre passioni dell'anima". Sembra che per Filone si potesse circoncidere un proselito completo nel senso di QE 2:2, e che non fosse necessaria una circoncisione fisica (Borgen, 1987, 218-219). Filone sottolinea chiaramente che un proselito fosse identificato grazie al suo comportamento etico (''Virt.'' 102-104). Secondo la lettura di Filone fatta da Borgen "conversion meant that the proselytes made a social, judicial and ethnic break with pagan society and joined another ethnic group, the Jewish nation." In linea con ''Virt.'' 102-104 queti abbandonavano la loro famiglia, il loro paese e le loro usanze per entrare a far parte di una nuova "comunità" (πολιτεία). Borgen, 1987, 212-213. Bird, 2010, 106-107. Ware, 2005, 140-143. Cfr. ''Virt.'' 180, 219, 214. ''Spec.'' 1:51–153. Alle pp. 210-211 Borgen (Borgen, 1987, 210-211) afferma che il brano di Filone sulla conversione in ''Virt.'' 178-179 funziona come un "model for the instruction of pagans in Philo’s own time". L'intera sezione di ''Virt.'' 175-186 raffigura la virtù della conversione. Si noti inotre il curioso passaggio di Tacito in ''Hist.'' 5:5, che riguarda i gentili che in qualche modo si sono uniti agli Ebrei – forse come proseliti: "Coloro che si avvicinano alla loro religione adottano la pratica, e si fanno prima instillare questa lezione, di disprezzare tutti gli dei, di rinnegare i loro paese e sminuire genitori, figli e fratelli". Nei testi di Filone si ha l'impressione che la conversione fosse segnata dal seguire alcune virtù etiche (''Virt.'' 102-104, 180-182), ma Filone non menziona che i convertiti venissero circoncisi fisicamente.</ref>
 
A questo proposito è interessante che quando Filone scrive dei convertiti, come fa abbastanza spesso, non menziona mai che sarebbero stati circoncisi.<ref>Donaldson, 1997, 64. Filone presenta alcuni gentili come giusti e pii nonostante il fatto che non vivessero secondo la Torah: ''Spec.'' 2:42-48. Filone ha scritto della conversione dei pagani in ''Virt.'' 178-179.</ref> In particolare in ''[[Antologia ebraica/Davanti a Dio|Or. Sib.]]'' IV il messaggio per i gentili non menziona la circoncisione ma è un messaggio su monoteismo e giudizio futuro. La circoncisione non è richiesta e nemmeno menzionata, ma ciò che è richiesto ai gentili è un bagno di purificazione (''[[Antologia ebraica/Davanti a Dio|Or. Sib.]]'' IV:162-177). Sembra che gli ebrei avessero opinioni diverse riguardo alle leggi che i convertiti, i timorati di Dio e i simpatizzanti degli ebrei avrebbero dovuto osservare. La circoncisione non era richiesta ai timorati di Dio o ai gentili che si erano uniti liberamente alla comunità ebraica e osservavano alcune pratiche religiose degli ebrei come il sabato e l'accensione delle lampade.<ref>Schürer, 1986, 165–176. Cfr. in particolare pp. 165, 173–175. Si vedano i vari obblighi in merito ai convertiti gentili: ''m. Ker.'' 2:1; ''m. Pes.'' 8:8; ''m. Eduy.'' 5:2.</ref> Fredriksen ha ragione nell'insistere sul fatto che durante i tempi antichi l'unione dei gentili con gli ebrei nel loro culto del Dio di Israele dovesse essere compresa nel contesto dell'"ecumenismo religioso che segnò la cultura pagana in generale". Alcuni gentili adottarono molte pratiche e punti di vista degli ebrei, alcuni si unirono al loro culto, ma allo stesso tempo questi "simpatizzanti" della religione e della nazione ebraiche rimasero comunque gentili.<ref>Bird, 2010, 84–85. Inoltre Bird sottolinea questo punto e nota a p. 85 quanto segue: "since the Roman religion was not exclusivist in principle or practice, it was relatively easy to establish new cults in the imperial capital itself and to worship in a variety of religious temples and associations. That is why a Roman noble woman such as Julia Severa could be a pagan high priestess and also the benefactor of a synagogue at Acomia in Phrygia." Cfr. Schürer, 1986, 164. A p. 164 si afferma: "The possible forms of the union of gentiles to Judaism, and the extent of their observation of the Jewish Law, were clearly very varied. Tertullian speaks of gentiles who worshipped their pagan gods as well as observing individual Jewish precepts. On the other hand, those who underwent circumcision presumably undertook thereby the obligation to observe the entire Law to its full extent (cf. Gal 5:3)." Si veda Bird, 2004, 124, 129.</ref> Di solito non si convertivano all'ebraismo perché ciò avrebbe richiesto la circoncisione e un'intera trasformazione della propria identità al suo interno. Una conversione completa, segnata dalla circoncisione, avrebbe significato che il convertito doveva obbedire a tutta la Torah come afferma Paolo in {{passo biblico2|Galati|5:3}}.<ref>Schürer, 1986, 165–176.</ref> Vale la pena citare Fredriksen per esteso:
{{q|Conversion accordingly meant ceasing traditional pagan worship altogether, thus cutting oneself out of the social and religious fabric of the ancient city. This was a serious and consequential step. Virtually all civic activities involved sacrifices. Failure to participate in the cults of the city and of the empire (which mandated homage to the emperor and to the genius of Rome) could easily result in at least resentment, if not actual criminal
charge.|Fredriksen, 1999, 129–132<ref>Cfr. anche Bird, 2010, 22–23. Bird nota correttamente, in linea con Fredriksen, che la conversione all'ebraismo significava che la persona doveva rinunciare alle sue precedenti pratiche e credenze religiose pagane. Un pagano poteva essere devoto a Iside o a Dionisio e aggiungere alle sue preesistenti convinzioni religiose la devozione a qualche altra divinità pagana. Tale sincretismo era teoricamente impossibile per un convertito all'ebraismo perché l'ebraismo era una fede monoteista, che escludeva tutte le altre divinità. A p. 33 Bird afferma: "circumcision was the end point or the final bridge to be crossed in the movement towards the Jewish way of life. The implication is that Judaizing by Gentiles was a broad concept, but circumcision was the terminus of conversion." Cfr. Bird, 2010, 24, 30–31, 33–34. La circoncisione come prova di una conversione completa appare confermata nei seguenti passi: ''Ant.'' 20:38; 13:257–258, 319; ''Bell.'' 2:454; ''Jdt'' 14:10. Si veda Bird, 2010, 24–40.</ref>}}