Yeshua e i Goyim/Capitolo 1: differenze tra le versioni

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{{Immagine grande|Salvator Mundi Rijksmuseum SK-A-1224.jpeg|540px|''Salvator Mundi'', di [[w:Antoon van Dyck|Antoon van Dyck]] (1650 ca.)}}
 
{{Immagine grande|Salvator Mundi Rijksmuseum SK-A-1224.jpeg|540px840px|''Salvator Mundi'', di [[w:Antoon van Dyck|Antoon van Dyck]] (1650 ca.)}}
{{Yeshua e i Goyim}}
= INTRODUZIONE =
== Gesù e i gentili: quali sono i problemi? ==
Lo scopo di questo studio è di contribuire alla nostra comprensione dell'atteggiamento di Gesù verso i non-ebrei, cioè i [[w:gentili|gentili]] (ebr. גוים ''[[w:goy (ebraismo)|goyim]]'').<ref>In questo mio studio userò le parole ''gentile'' e ''nazione''. La parola "nazioni" si riferisce a tutte le nazioni, compreso Israele. Secondo i [[w:Vangelo#Vangeli canonici|Vangeli canonici]], Gesù era in contatto con i singoli gentili, non con le nazioni in quanto tali. Tuttavia, quando studiamo le opinioni [[w:Escatologia (Bibbia)|escatologiche]] di Gesù diventa rilevante usare il termine ''nazioni''. In greco la parola έΘνος si riferisce a una nazione gentile, popolo o a una persona non-ebrea. Nella ''LXX'' e nel NT il popolo santo ed eletto, Israele e/o la Chiesa, non è solitamente chiamato έΘνος, ma λαός. Nella [[w:lingua ebraica|lingua ebraica]] ci sono parole diverse per una persona gentile, per persone gentili (al plur.) e per nazioni: גד ,גוים/גוי, e זך ,אומות. Per una discussione sui termini usati per i non ebrei, si veda sotto alla sezione 1.8. Cfr. anche Feldman, 1993, 53.</ref> Non solo esaminerò i detti e le azioni che collegano Gesù ai gentili, ma evidenzierò anche il contesto del primo secolo, il tempo di Gesù. Con l'aiuto dei risultati archeologici e illuminati dalle antiche fonti scritte come le opere di [[w:Flavio Giuseppe|Flavio Giuseppe]], esamineremo il mondo sociologico, storico, religioso ed etnico di Gesù. Domande cruciali riguardano la Galilea: quanto era ebrea e quanto gentile? Qual era l'atteggiamento generale degli ebrei [[w:Galilea|galilei]] e [[w:Giudea|giudei]] nei confronti dei gentili? Gesù incontrava i gentili ogni giorno quando guidava la sua missione nelle città e nei villaggi della Galilea?
 
Uno sguardo superficiale ai quattro Vangeli produce un'immagine di Gesù la cui missione era geograficamente centrata in Galilea e mirata soprattutto al popolo ebraico che viveva lì. I [[w:gentili|gentili]] avevano solo un posto marginale nella missione di Gesù.<ref>Fredriksen, 1999, 94.</ref> [[w:Ed Parish Sanders|Sanders]] elenca come uno degli otto "fatti quasi indiscutibili" che "Gesù confinava la sua attività in Israele".<ref>Sanders, 1985, 11.</ref> Secondo {{passo biblico2|Matteo|10:5-6}} e {{passo biblico|Matteo|15:24}} Gesù limitò l'attività sua e dei suoi discepoli agli ebrei. La missione di Gesù, così afferma il [[w:Vangelo secondo Matteo|Vangelo di Matteo]], era per la pecora smarrita della casa d'Israele. [[w:Vangelo secondo Luca|Luca]] sottolinea che Gesù cercò e guarì gli ebrei malati perché erano figli e figlie di Abramo ({{passo biblico2|Luca|13:16;19:9}}). Anche Paolo, l'apostolo delle genti, ammette che Gesù "si è fatto servitore dei circoncisi", {{passo biblico2|Rm|15:8}}. Queste nozioni suggeriscono che la missione di Gesù fosse incentrata sugli ebrei, ma ci chiederemo ulteriormente se Gesù escludesse intenzionalmente i gentili dalla sfera della sua missione, e in caso affermativo, per quale motivo. Inoltre, il [[w:Vangelo secondo Giovanni|Vangelo di Giovanni]] non menziona che Gesù guarisse finanche un solo gentile, mentre i [[w:Vangeli sinottici|sinottici]] attribuiscono a Gesù il merito di aver aiutato occasionalmente anche alcuni gentili. Allo stesso tempo dobbiamo notare che tutti i Vangeli sembrano sostenere la missione ai gentili. Nei racconti della risurrezione i discepoli sono incaricati di una missione per tutte le nazioni e per il mondo intero ({{passo biblico2|Matteo|28:16-20}}; {{passo biblico2|Luca|24:46-49}}).
 
I sinottici indicano che Gesù aiutò la [[Taumaturgia messianica/Capitolo 28|figlia della donna cananea]] ({{passo biblico2|Mc|7:24-30}}; {{passo biblico2|Mt|15:21-28}}) e il [[Taumaturgia messianica/Capitolo 13|servo del centurione]] ({{passo biblico2|Mt|8:5-10}}; {{passo biblico2|Luca|7:1-10}}). Anche la storia dell'[[Taumaturgia messianica/Capitolo 16|indemoniato gerasene]] è molto probabilmente da intendersi come riguardante un uomo gentile ({{passo biblico2|Marco|5:1-20}}; {{passo biblico2|Mt|8:28-34}}; {{passo biblico2|Luca|8:26-39}}). Queste tre storie sono prove valide per l'affermazione che di tanto in tanto Gesù effettivamente, anche se di rado, aiutò certi gentili che chiedevano il suo aiuto. Nonostante queste occasioni concrete, è da notare che secondo i sinottici Gesù non prese mai l'iniziativa di aiutare i Gentili. Non visitò mai le aree dei gentili per portare la sua missione ai gentili. Tutte le narrazioni rilevanti nei sinottici indicano che alcuni gentili occasionalmente presero l'iniziativa di chiedere aiuto a Gesù. Gesù, secondo i Vangeli, con esitazione rispose positivamente al loro bisogno. Da sottolineare che, nel caso della donna cananea e del centurione di Cafarnao, si dice che Gesù abbia operato la guarigione a distanza. Gesù non andò incontro al paziente gentile, né entrò nella sua casa. Leggendo i Vangeli per quello che sono di primo acchito, diventa evidente che Gesù rimase distante dai Gentili e guidò la sua missione tra gli ebrei.
 
{{passo biblico2|Marco|3:8}}, {{passo biblico2|Matteo|4:25}} e {{passo biblico2|Luca|6:17}} dicono che moltitudini vennero ad ascoltare Gesù e per essere guarite da lui. Queste moltitudini, come affermano i versetti elencati in precedenza, includevano persone del lato orientale della [[w:Giordania|Giordania]], dell'[[w:Edomiti|Idumea]], della [[w:Decapoli|Decapoli]], dei distretti di [[w:Tiro (città antica)|Tiro]] e [[w:Sidone|Sidone]]. Tuttavia, non è scontato che i molti provenienti dalle terre straniere fossero gentili. Naturalmente Marco può aver insinuato che tra quelli provenienti da regioni straniere come Tiro e Sidone, alcuni fossero gentili. La nota interpretativa del redattore in {{passo biblico2|Matteo|12:17-18,21}} supporta tale conclusione. Il materiale sinottico dei detti, che sono attribuiti a Gesù, contiene alcune parole positive riguardo ai gentili. Nella ricerca neotestamentaria, il detto sul grande banchetto è stato considerato essenziale perché gli studiosi lo hanno spesso interpretato come contenente un riferimento ai gentili che entreranno nel regno di Dio/Cieli nel futuro [[w:escatologia|escatologico]]. Nel [[w:Banchetto#Il banchetto nella Bibbia|banchetto escatologico]] del regno di Dio i gentili ceneranno in compagnia di Abramo, Isacco e Giacobbe ({{passo biblico2|Mt|8:11-12}}/{{passo biblico2|Luca|13:28-29}}). Si ricorda che Gesù abbia paragonato "questa generazione" e gli abitanti di [[w:Cafarnao|Cafarnao]], [[w:Betsaida|Betsaida]] e [[w:Corazin|Corazin]] con i gentili del passato biblico di Israele. Questi confronti sono sempre fatti a vantaggio dei gentili: Tiro, Sidone, Sodoma, il popolo di Ninive e la Regina di Saba ({{passo biblico2|Mt|11:20-24}}; {{passo biblico2|Luca|10:13-15}}; {{passo biblico2|Mt|12:39-42}}; {{passo biblico2|Luca|11:29-32}}). Alla luce di questi detti, i peggiori dei gentili, i [[w:Sodoma|Sodomiti]], saranno più tollerati durante il [[w:Giudizio universale|giorno del giudizio]] rispetto alle città della Galilea, nelle quali si dice che Gesù avesse centrato la sua missione.
 
 
 
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== Note ==
{{Vedi anche|Biografie cristologiche|Ebrei e Gentili|Ebraicità del Cristo incarnato|Ecco l'uomo|Interpretare Gesù in contesto|Noli me tangere|Riflessioni su Yeshua l'Ebreo|Taumaturgia messianica}}
{{Vedi anche|Serie cristologica}}
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[[Categoria:Yeshua e i Goyim|Capitolo 1]]