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'''''Come si effettua la misurazione del vento?'''''
 
[[File:Anemometro con segnavento.png|miniatura|''Anemometro con segnavento'']]
La misurazione del vento viene svolta prendendo in considerazione due elementi essenziali: '''la direzione e l'intensità.''' l primo è espresso, appunto, in base alla direzione da cui soffia il vento, indicata con il simbolo del punto cardinale da cui il esso proviene; il secondo è indicato invece in metri al secondo, in chilometri orari o nodi, uno dei quali corrisponde ad [[miglio nautico]]. Gli strumenti utilizzati sono chiamati '''anemometri''', che possono essere di diversi tipi. Quello attualmente di maggior uso è definito '''anemoscopio a banderuola''' e funziona attraverso un mulinello a coppe, il quale quindi ruota tanto più rapidamente quanto più il vento giunge con profondità e violenza. La rotazione, successivamente, viene trasformata in velocità del vento. La banderuola, inoltre, si orienta seguendone la direzione, quindi la componente geografica. Esiste anche un anemometro che usa i [[Tubo di Pitot|tubi di Pitot]], che sfruttano la differenza di pressione tra un tubo interno e uno esterno esposto al vento e permettono di determinare la dinamica della pressione, poi usata per calcolare la velocità. In tutto il mondo la velocità del vento viene misurata a dieci metri di altezza e calcolando la media su dieci minuti di misurazione, ci sono chiaramente anche alcune eccezioni. L'intensità del vento aumenta in media con la quota a causa della diminuzione dell'attrito con la superficie terrestre e la mancanza di ostacoli (vegetazione, edifici, colline e montagne). Per misurare i venti in quota, inoltre, vengono usate radiosonde monitorate con il GPS, navigazione radio o il radar, che implicano dei procedimenti complessi per poi ottenere dati più specifici e che riguardano precise situazioni. L'insieme dei venti e delle correnti aeree atmosferiche genera la circolazione atmosferica.