Gesù e il problema di una vita/Capitolo 2: differenze tra le versioni
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* In secondo luogo, coloro che hanno posto la propria fede in Gesù arrivano a conoscere qualcosa della testimonianza dello [[w:Shekhinah|Spirito Santo]] riguardo alla verità della parola di Dio. Questa è una di quelle esperienze interiori e soggettive che coloro che non hanno fede trovano frustrante. Ma il fatto è che i cristiani di tutte le età e culture affermano la stessa cosa: una volta che sono giunti ad aver fede in Gesù, la Bibbia acquisisce un nuovo senso di autorevolezza. Le affermazioni possono variare — "In essa ho trovato Gesù", "la Bibbia diventa viva e vibrante" — ma l'esperienza di fondo è la stessa.
* In terzo luogo – e forse cosa più importante – iniziare a conoscere e credere in Dio fa vera differenza su come si consideri l'intera faccenda dell'affidabilità della Bibbia. Immagina di iniziare un'intensa corrispondenza con qualcuno che non hai mai incontrato, e poi riesce a conoscerlo personalmente. Prima di incontrarlo, potevi solo valutare le sue lettere in base a ciò che contenevano. Leggevi il testo e poi ti chiedevi se sembrasse convincente. Quello che le lettere dicevano si attenava ai fatti? Ma una volta che arrivi a conoscere lo scrivente, le cose cambiano: ora credi alle lettere perché conosci chi le scrisse. Lo stesso accade quando qualcuno arriva ad aver fede in Gesù: la base della loro fiducia ora si sposta dall'esser fondata esclusivamente sulle testimonianze di archeologia o storia, alla natura di Dio stesso. Gesù è degno di fiducia, pertanto i documenti che parlano di lui sono èdegni di fiducia. Chiamalo ragioamento circolare, ma funziona!
Tuttavia, questo doppio atteggiamento di incredulità e fiducia crea un problema: in che posizione si trova chi sta "indagando", chi forse sta leggendo i vangeli per la prima volta? Non è giusto dire "abbi fede!" a qualcuno che non sa nulla di Gesù, che è la base della fiducia che i cristianni hanno nella Bibbia. Che atteggiamento deve avere una tale persona? La miglior risposta è consigliare a tale persona di adottare una posizione che potremmo chiamare ''fiducia provvisoria''. Tale è l'atteggiamento che la maggioranza delle persone adotta quando incontra qualcuno per la prima volta. Tra noi e noi ci diciamo: "Al momento, ti dò fiducia. Ti dò la possibilità di metterti alla prova. Ma la la mia decisione non è ancora finale e permanente." Alla fine, naturalmente, deciderai se quel qualcuno è – o non è – degno della tua fiducia, ma nel frattempo gli dai il beneficio del dubbio. Avere una tale visione dei vangeli vuol dire avere un
Se uno sta ''cercando'', allora consiglio di adottare tale atteggiamento. Leggi i vangeli con mente aperta e sii pronto ad essere ''sfidato''. E ad un certo punto potrai accorgerti che la tua fiducia provvisoria si sta trasformando in qualcosa di molto più solido.
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