Taumaturgia messianica/Capitolo 5: differenze tra le versioni

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== Importanza dell'applicazione ==
I legami che vanno dai miracoli alle applicazioni ai credenti dipendono dall'unità del disegno di Dio e dall'unità della via di salvezza in Cristo. Una relazione naturale e organica collega i miracoli alla morte e alla risurrezione di Cristo e collega a sua volta l'opera di Cristo a coloro che vengono salvati durante il periodo successivo alla prima venuta di Cristo. Noi stessi siamo in tale periodo. È il periodo della salvezza internazionale introdotto nel libro degli Atti.
 
Inoltre, la connessione tra miracoli e applicazione risale all'Antico Testamento. La salvezza raffigurata nei miracoli e compiuta nella crocifissione e risurrezione di Cristo fu applicata da Dio ai santi dell'Antico Testamento. Ma poiché viviamo nell'epoca in cui viviamo, è giusto preoccuparsi particolarmente di come la Bibbia si applichi a noi. Trattando i miracoli come segni di redenzione, non stiamo inventando qualche applicazione fantasiosa o intelligente che in realtà non c'è. Stiamo seguendo i modelli che Dio stesso ha messo in atto.
 
A volte gli studiosi si lamentano dell'uso delle storie nei Vangeli per rivolgersi in modo immediato agli ascoltatori moderni. Si preoccupano che l'applicazione moderna stia trascurando la storia. Gli studiosi vogliono assicurarsi che capiamo che i miracoli accaddero allora e là, in quel tempo specifico della storia. I miracoli non sono solo lezioni pittoriche che potremmo usare senza preoccuparci se sono mai accaduti o se fanno parte della parola di Dio. Queste preoccupazioni sono legittime. Cristo visse una volta sulla terra, nel I secolo [[w:e.v.|e.v.]] e non ora. Viveva in Palestina, non nella moderna New York o a Roma o Nairobi.
 
Ma c'è una verità complementare: Cristo è vivo ora e per sempre ({{passo biblico2|Ebrei|13:8}}). E i Vangeli raccontano gli avvenimenti di allora ''per il nostro bene'' e per la gloria di Dio. In molti casi, i miracoli non solo descrivono l'opera culminante della redenzione di Cristo, ma la descrivono in un modo che prefigura il ruolo svolto dai ''destinatari'' umani della redenzione.
 
Quando Lazzaro fu risuscitato dai morti, ciò che gli accadde fu genuinamente analogo a ciò che Cristo fa per noi nella sua risurrezione. È ''anche'' analogo a ciò che fa ''a noi'' quando ci dona una nuova vita spirituale, e poi quando riceveremo i corpi della nostra risurrezione. Parimenti, la nostra esperienza nel ricevere l'applicazione della redenzione ha analogie con l'esperienza del malato alla Porta delle Pecore ({{passo biblico2|Giovanni|5}}), con i 5000 uomini che mangirono i pani ({{passo biblico2|Giovanni|6}}), e con le persone che bevettero il vino di Gesù ({{passo biblico2|Giovanni|2}}).
 
Non confondiamo un evento con un altro. Il nutrimento dei 5000 non è lo stesso di Gesù che si dona come il pane della vita quando muore sulla croce, né uno di questi eventi è lo stesso che ricevere da lui il nutrimento eterno nel momento presente. Ma tutti e tre sono organicamente correlati. E predicatori guidati dallo Spirito e lettori della Bibbia attraverso i secoli lo hanno capito. È naturale che ci identifichiamo con Lazzaro — o con Marta e Maria, che ricevono anche loro dei benefici quando Lazzaro viene risuscitato. E quando ci identifichiamo con Lazzaro in questo modo, rendiamo lode a Dio.
 
 
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{{Immagine grande|V&A - Raphael, The Miraculous Draught of Fishes (1515).jpg|840px|''Pesca miracolosa'', di [[w:Raffaello Sanzio|Raffaello]] (1515)}}
{{Vedi anche|Ecco l'uomo|Gesù e il problema di una vita|Indagine Post Mortem|Serie cristologica}}
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[[Categoria:Taumaturgia messianica|Capitolo 5]]