Taumaturgia messianica/Capitolo 5: differenze tra le versioni

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== Forme dell'applicazione dell'opera di Cristo ==
Il modello di morte e risurrezione inizia con Cristo stesso, che è il nostro rappresentante. Il modello è effettivamente applicato a noi al momento della conversione e del battesimo:
{{q|O ignorate forse che tutti noi, che siamo stati ''battezzati'' in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? Siamo dunque stati sepolti con lui mediante il battesimo nella sua morte, affinché, come Cristo è stato risuscitato dai morti mediante la gloria del Padre, così anche noi camminassimo in novità di vita.|{{passo biblico2|Romani|6:3-4}}}}
{{passo biblico2|Romani|6}} prosegue esponendo le ulteriori implicazioni dell'applicazione a noi del modello di morte e risurrezione:
{{q|Perché se siamo stati totalmente uniti a lui in una morte simile alla sua, lo saremo anche in una risurrezione simile alla sua. Sappiamo infatti che il nostro vecchio uomo è stato crocifisso con lui affinché il corpo del peccato fosse annullato e noi non serviamo più al peccato; infatti colui che è morto è libero dal peccato. Ora, se siamo morti con Cristo, crediamo pure che vivremo con lui, sapendo che Cristo, risuscitato dai morti, non muore più; la morte non ha più potere su di lui. Poiché il suo morire fu un morire al peccato, una volta per sempre; ma il suo vivere è un vivere a Dio. Così anche voi fate conto di essere morti al peccato, ma viventi a Dio, in Cristo Gesù.<br/>
Non regni dunque il peccato nel vostro corpo mortale per ubbidire alle sue concupiscenze.|{{passo biblico2|Romani|6:5-12}}}}
Il modello della vita di Cristo ci viene applicato in modo decisivo all'inizio della vita cristiana, affinché la nuova vita sia davvero nuova. Siamo morti al vecchio modo di vivere e viviamo ora per la potenza della risurrezione di Cristo. Ma la Bibbia indica anche che il modello di vita, morte e risurrezione, viene applicato non solo una volta per tutte all'inizio, bensì quotidianamente:
{{q|Siamo infatti tribolati da ogni parte, ma non schiacciati; siamo sconvolti, ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non uccisi, portando sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo. Sempre infatti, noi che siamo vivi, veniamo esposti alla morte a causa di Gesù, perché anche la vita di Gesù sia manifesta nella nostra carne mortale. Di modo che in noi opera la morte, ma in voi la vita.|{{passo biblico2|2Corinzi|4:8-12}}}}
{{q|...E questo perché io possa conoscere lui, la potenza della sua risurrezione, la partecipazione alle sue sofferenze, diventandogli conforme nella morte, con la speranza di giungere alla risurrezione dai morti.|{{passo biblico2|Filippesi|3:10-11}}}}
L'applicazione finale di questo modello di morte e vita arriva al momento della risurrezione corporea:
{{q|Così anche la risurrezione dei morti: si semina corruttibile e risorge incorruttibile... E come abbiamo portato l'immagine dell'uomo di terra [Adamo], così porteremo l'immagine dell'uomo celeste.|{{passo biblico2|1Corinzi|15:42, 49}}}}
Pertanto, ci sono diversi casi dello stesso modello, tutti originati dalla morte e risurrezione di Cristo:
# La morte e la risurrezione di Cristo, una volta per tutte nella storia.
# La morte e risurrezione spirituale del credente, all'inizio della vita cristiana, come significata dal battesimo.
# Il cammino quotidiano del credente con Cristo, che comporta l'esperienza della morte e della risurrezione in unione con lui.
# [[w:Risurrezione della carne|La resurrezione finale del corpo]].
Tutti questi aspetti della salvezza servono a mostrare la gloria di Dio, e si traducono nella lode che Gli viene data (Romani 11:33-36; 1 Corinzi 10:31; Apocalisse 4:11; 19:6-7) . I diversi aspetti della salvezza si svolgono a beneficio delle persone che sono salvate. Ma il vantaggio per noi non è l'unico scopo, o anche lo scopo principale, degli eventi. Se lo fosse, implicherebbe che Dio e Cristo esistono solo per servire l'uomo. Questo è l'esatto contrario della verità. Siamo stati creati da Dio per servirLo e onorarLo. Siamo creati in modo tale da trovare la nostra più alta gioia nel servirLo e nell'onorarLo. Il nostro servizio è davvero un beneficio meraviglioso e spettacolare per noi, ma serve principalmente alla gloria e lode di Dio.
 
 
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== Connessioni coi miracoli nei Vangeli ==
Ora possiamo considerare come i miracoli dei Vangeli abbiano una connessione organica con noi. I miracoli raffigurano la redenzione di Cristo. Prefigurano la sua opera nella crocifissione e risurrezione, proprio come i tipi dell'Antico Testamento prefigurano l'opera di Cristo. Non rappresentano solo la redenzione; per certi versi la incarnano anche. Le persone con cui Cristo interagì furono "redente" in un certo senso — almeno dalla malattia, dalla possessione demoniaca o dalla morte. Alcuni di loro, come il cieco nato, arrivarono ad avere una fede salvifica in Cristo ({{passo biblico2|Giovanni|9:38}}). Degli altri siamo meno sicuri. Molti avevano una sorta di convinzione su Gesù: credevano che Gesù fosse perlomeno un profeta o un taumaturgo, e che avesse il potere di guarirli. Gesù onorò la loro fede, e questa era una forma di fede salvifica o no?
 
In alcuni casi la loro fede potrebbe essere già stata una forma di fede salvifica. Sarebbe stata come la fede salvifica che esisteva tra i santi nell'Antico Testamento. Sarebbe stato il primo passo verso una fede più pienamente informata, una fede che includesse la convinzione che Gesù era il Messia e il Salvatore del mondo ({{passo biblico2|Giovanni|4:42}}). Ma Giacomo ci ricorda che non tutto ciò che le persone chiamano "fede" è necessariamente fede salvifica ({{passo biblico2|Giacomo|2:18-20}}). Solo Dio conosce tutti i cuori. La fede per la guarigione fisica ci descrive o rappresenta in modo vivido alcune delle dimensioni della fede salvifica. Ma non deve essere sempre identica alla fede salvifica.
 
 
 
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{{Vedi anche|Ecco l'uomo|Gesù e il problema di una vita|Indagine Post Mortem|Serie cristologica}}
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