Taumaturgia messianica/Capitolo 4: differenze tra le versioni

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== L'Unità del Regno di Dio ==
In secondo luogo, l'unità interiore nel ministero e nella morte di Gesù è sottolineata dall'espressione "il regno di Dio". Gesù annunciò la venuta del regno di Dio ({{passo biblico2|Matteo||4:17}}; {{passo biblico2|Marco|1:15}}) e lo incarnò nel suo ministero.
 
 
 
L'espressione "il regno di Dio" usata da Gesù non si riferisce principalmente al governo provvidenziale di Dio su tutta la storia, ma all'esercizio della potenza ''salvifica'' di Dio in forma culminante. Il ministero di Gesù adempì le profezie dell'Antico Testamento che attendevano con ansia il giorno finale in cui Dio sarebbe venuto a salvare il Suo popolo. Gesù, come re messianico – ''Melekh Mashiach'' (מלך משיח) – e come Dio stesso, manifestò la sovranità salvifica di Dio durante la sua vita, e poi culminante nella sua [[Indagine Post Mortem|risurrezione]]. Sia il suo ministero prima, che la sua crocifissione e risurrezione, sono aspetti di un'opera unificata di Dio, che realizza la salvezza promessa nell'Antico Testamento.
 
== La forma narrativa dei Vangeli ==