Indagine Post Mortem/Conclusione: differenze tra le versioni

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La risurrezione di Gesù è di fondamentale importanza per la fede cristiana tradizionale. Nonostante i disaccordi su vari aspetti del Nuovo Testamento, c'è un ampio consenso tra gli studiosi storico-critici che ''(1)'' Gesù morì a causa della crocifissione romana, ''(2)'' subito dopo, un certo numero di persone ebbe esperienze che credevano fossero apparizioni del Gesù risorto, e ''(3)'' il corpo di Gesù mancava (Habermas 2005, 2013). In questa mia monografia è stato dimostrato che la tesi della risurrezione di Gesù non è stata smentita; al contrario, ci sono buone ragioni per pensare che la migliore spiegazione per ''(1)'', ''(2)'' e ''(3)'' è che Dio si è rivelato attraverso la risurrezione miracolosa di Gesù dai morti, rivendicando così le sue affermazioni di essere divino e confermando l'opera salvifica che ha compiuto sulla croce.
 
In risposta all'obiezione che gli storici non dovrebbero presupporre che Dio abbia agito e dovrebbero cercare di spiegare le affermazioni delle apparizioni della risurrezione di Gesù e della tomba vuota in altri modi (naturalistici) (Carnley 2019, p. 231), ho spiegato nella mia Introduzione usando un quadro analitico originale che queste altre vie naturalistiche possono in linea di principio essere escluse dallo storico sulla base dell'evidenza storica e che lo storico può ragionare dall'evidenza empirica alla risurrezione di Gesù. In particolare, è stato mostrato nei Capitoli da 1 a 6 che l'evidenza storica indica che la tomba di Gesù era vuota e che nessuna ipotesi naturalistica spiega ragionevolmente ciò che accadde al corpo di Gesù la prima mattina di Pasqua. L'evidenza storica indica anche che c'erano persone nella metà del I secolo e.v. che affermavano di aver visto Gesù vivo dopo la sua crocifissione: avevano visto veramente qualcosa, e ciò che avevano visto non fu causato intramentalmente ma extramentalmente, e l'entità extramentale era proprio lo stesso Gesù morto in croce. Perciò Gesù risorse. Ho risposto al problema dei miracoli nel Capitolo 7 e ho concluso che, poiché la risurrezione di Gesù è avvenuta insieme alla sua affermazione di essere veramente divino (Loke 2017a), ci sono buone ragioni per pensare che un miracolo del più grande significato possibile sia avvenuto in quella prima mattina di Pasqua.
 
Questa conclusione potrebbe essere ribaltata dalla scoperta di ulteriori prove in futuro? Gli scettici hanno obiettato all'argomento storico per la risurrezione di Gesù, osservando che la documentazione storica che abbiamo oggi è incompleta (Allison 2005a, p. 337). Nei tempi antichi, molto poco veniva registrato per iscritto e di questo, molto poco cadeva nelle mani degli scrittori successivi e di questo, molto poco è sopravvissuto per duemila anni (Carrier 2005a, p. 177). Sicuramente molti documenti devono essere stati persi, o forse distrutti dai cristiani, tutti i primi attacchi scritti contro il cristianesimo furono distrutti dalla chiesa e sono noti solo nelle citazioni di autori cristiani che li confutarono, e ci furono molte altre critiche che vennero scritte e che noi non conosciamo. Quanto sarebbe diverso se avessimo tutti i documenti del primo secolo (Carrier 2005a, pp. 179, 180-181)? In modo simile, MacCulloch (2010, p. 112) scrive:
{{q|We have to remember that the vast majority of early Christian texts have perished, and despite many new archaeological finds, there is a bias among those that survived towards texts which later forms of Christianity found acceptable. One expert on the period has recently estimated that around 85 per cent of second-century Christian texts of which existing sources make mention have gone missing, and that total itself can only represent a fraction of what there once was.}}
MacCulloch (2010, pp. 120–121) aggiunge:
{{q|One has always to remember that throughout the New Testament we are hearing one side of an argument. When the writer to Timothy insists with irritating fussiness that ‘I permit no woman to teach or to have authority over men; she is to keep silent’, we can be sure that there were women doing precisely the opposite, who were probably not slow in asserting their own point of view. But their voices are lost, or concealed in texts modified much later. Up to the end of the first century, it is virtually impossible to get any perspective on the first Christian Churches other than that of writings contained in the New Testament, however much we would like to have a clearer picture of why and how conversions took place. There is a silence of about six crucial decades, during which so many different
spirals of development would have been taking place away from the teachings of the Messiah, who had apparently left no written record.}}
Inoltre, c'è anche il problema della sottodeterminazione: così come si possono tracciare un numero qualsiasi di curve attraverso un insieme finito di punti per creare mille immagini, si possono fare molte ipotesi possibili con l'evidenza limitata (Allison 2005a, p. .339).
 
In risposta, osserva [[w:Gerald O'Collins|O'Collins]] (2017, pp. 500-501), "si interpretano erroneamente i giudizi storici affermando che ‘tutti i giudizi storici sono aperti alla revisione’" (contra Novakovic 2016, pp. 128-129, 155):
{{q|It is historically certain that Napoleon was finally defeated at Waterloo, even if some secondary details of the event can be open to revision. While certainty in history is not established in the way certainty can be reached in mathematics, chemistry and other disciplines, there are innumerable cases of historical certainty.|[[w:Gerald O'Collins|O'Collins]] 2017, pp. 500–501}}
Per ciascuna di queste certezze storiche, sarebbe impraticabile cercare di spiegare il contenuto di tutte le prove documentali che ne indicano l'avvenimento, postulando l'esistenza di un'altra causa naturalistica X, perché X comporterebbe conseguenze false. Ad esempio, si potrebbe postulare X: una congiura che ha cambiato tutti i documenti storici per indicare che Napoleone fu definitivamente sconfitto a Waterloo quando in realtà non lo fu, ma un atto del genere sarebbe stato notato da altri e avrebbe lasciato tracce rilevabili, che non troviamo. È l'implicazione di tali false conseguenze che ci impedisce di formulare ipotesi naturalistiche ''plausibili'' alternative alle certezze storiche, anche se possiamo formulare molte ipotesi alternative ''possibili''. Poiché qualsiasi scoperta di ulteriori prove in futuro che potrebbero capovolgere naturalisticamente la conclusione che "Napoleone fu infine sconfitto a Waterloo" richiede l'esistenza di X che comporta false conseguenze, è irragionevole pensare che tali scoperte future capovolgerebbero tale conclusione.
 
La considerazione cruciale, quindi, è l'evidenza che supporta la conclusione storica in questione e se potrebbe esserci un'altra X per spiegare questa evidenza senza comportare false conseguenze. Ora non sto affermando che dimostrare la risurrezione di Gesù come un caso di certezza storica sia necessario per l'argomentazione storica o per credere che Gesù sia risorto — provare che la risurrezione di Gesù è almeno altrettanto valida (o migliore) delle ipotesi naturalistiche alternative attualmente disponibili sarebbe stato sufficiente per dimostrare la ragionevole liceità (o ragionevolezza) di credere che Gesù sia risorto (è stato dimostrato nel Capitolo 7 che la risurrezione di Gesù ha una probabilità di ''almeno il 99,4%'', che è di gran lunga superiore alle ipotesi naturalistiche alternative). Tuttavia, penso che l'evidenza della risurrezione di Gesù sia ancor più forte, e che la conclusione che Gesù sia risorto come un caso di certezza storica sia difendibile. Per quanto riguarda il caso della risurrezione di Gesù, nei Capitoli precedenti è stato sostenuto che abbiamo buone prove documentali per il suo verificarsi e che i tentativi di spiegare il contenuto di questi documenti in modo naturalistico non funzionerebbero. Ad esempio, è stato mostrato nel Capitolo 1 che, data la sostanziale evidenza manoscritta, è irragionevole pensare che (X) – ''tutti'' i passaggi rilevanti nelle Epistole (ad es. {{passo biblico2|1Corinzi|15}}), i Vangeli, le citazioni dai [[w:Padri della Chiesa|padri della chiesa]], le loro citazioni di non-cristiani, e così via – furono interpolate dai cristiani successivi (anche se avessero interpolato un passo tipo quello di {{passo biblico2|Marco|16:9-10}}), poiché un tale atto sarebbe stato notato da altri e avrebbe lasciato indietro tracce rilevabili (come illustrato, ad esempio, dalle tracce nelle testimonianze manoscritte che hanno permesso di rilevare come interpolazione {{passo biblico2|Marco|16:9-20}}).
== Considerazioni storiche ==
 
Riguardo al punto di Carrier e di MacCulloch sulla perdita di antichi manoscritti, è stato notato nel Capitolo 1 che uno dei motivi per cui molti degli scritti non cristiani non sono sopravvissuti è che nessuno promosse attivamente la copiatura e la conservazione dei loro scritti mentre i loro aderenti morivano. (cfr. Gamble 1995, p. 127). Nel caso degli scritti gnostici, come spiegato nei Capitoli precedenti, la loro attendibilità storica era dimostrabilmente inferiore a (diciamo) i Quattro Vangeli, quindi è comprensibile il motivo per cui i primi cristiani che lo riconobbero non li conservarono. Anche se molti documenti sono stati persi o distrutti dai cristiani (Carrier) e ascoltiamo solo un lato dell'argomentazione per i primi sei decenni del cristianesimo (MacCulloch), è stato sostenuto nel Capitolo 1 che nessuno tra la fine del primo e l'inizio del secondo secolo avrebbe avuto il potere e l'autorità di alterare tutte le copie di (diciamo) 1 Corinzi possedute da diverse comunità di teologie diverse (a volte anche opposte) senza lasciare traccia nei manoscritti superstiti provenienti da diversi luoghi del Mediterraneo, come anche tutte le copie di altri documenti del I e ​​del II secolo – vedi i Quattro Vangeli, Atti, 1 Clemente, Lettere di Ignazio, ecc. – che attestano varie testimonianze oculari di Gesù risorto.
 
Parimenti, come sostenuto nei Capitoli precedenti, le seguenti considerazioni sono ben stabilite nonostante la documentazione incompleta di cui disponiamo:
 
== Considerazioni storiche ==
# La crocifissione di Gesù intorno al 30 e.v.
# Individui (compresi gli ex noncredenti [[w:Paolo di Tarso|Paolo]] e [[w:Giacomo il Giusto|Giacomo]]) e gruppi di persone (compresi gli apostoli di Gesù che lo conoscevano bene) affermarono di aver visto Gesù risorto poco dopo.
# La minaccia di persecuzioni contro di loro e la loro disponibilità a morire per la loro religione.
# L'importanza della rivendicazione della resurrezione corporea transfisica di Gesù per i primi cristiani.
# Tra loro era presente il riverente timore di essere giudicati da [[w:YHWH|YHWH]] per essere stati falsi testimoni.
# Lo scetticismo della risurrezione corporea era presente tra loro e il loro pubblico.
# L'idea logica di "controllare" i "testimoni oculari" era presente tra loro.
# La mobilità e il ''"[[w:networking|networking]]"'' tra i primi cristiani.
# L'autore del resoconto di Matteo in merito alle guardie della tomba di Gesù non avrebbe commesso un "[[w:credibilità|suicidio di credibilità]]" inventando una storia facilmente confutabile per un suo scopo apologetico.
 
== Considerazioni generali ==