Indagine Post Mortem/Capitolo 7: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 205:
 
== Possiamo dedurre che Dio sia stata la causa della risurrezione? ==
Nei suoi scritti più recenti, Ehrman (2014, p. 149) ha ammesso, "è in teoria possibile anche dire che Gesù fu crocifisso e sepolto, e poi fu visto vivo, corporeo, in seguito". Tuttavia, insiste:
{{What is not a plausible historical conclusion is that God raised Jesus into an immortal body and took him up to heaven where he sits on a throne at his right hand. That conclusion is rooted in all sorts of theological
views that are not widely shared among historians, and so is a matter of faith, not historical knowledge.}}
Possiamo dedurre che Dio è la causa della risurrezione di Gesù? Ci si potrebbe chiedere quali ragioni ci siano per pensare che l'agente che ha risuscitato Gesù sia Dio piuttosto che (diciamo) alieni, poteri psichici, falsi profeti con poteri soprannaturali, spiriti maligni (Cavin 2005, pp. 34-36), divinità multiple o un "Quasi Dio" ("un essere enormemente potente ma non del tutto onnipotente") (Shapiro 2016, pp. 46-47).<ref>Si potrebbe obiettare che abbiamo ragioni indipendenti per pensare che sia il Dio d'Israele che ha risuscitato Gesù, poiché l'evento insolito si verifica a Gerusalemme, dove le profezie bibliche hanno accennato a un salvatore della stirpe di Davide. Tuttavia, lo scettico potrebbe replicare che anche gli alieni, un "quasi Dio", ecc. potrebbero aver originato queste profezie bibliche mascherandosi da Dio di Israele o da angeli.</ref>
 
In risposta, ipotesi alternative come alieni, poteri psichici, falsi profeti con poteri soprannaturali, spiriti maligni e così via sono ''[[w:ad hoc|ad hoc]]'', perché non esiste una ragione indipendente per pensare che tali entità (se esistono) abbiano il potere di resuscitare il morto. Tuttavia, abbiamo ragioni indipendenti (vale a dire le argomentazioni cosmologiche, teleologiche e morali) per pensare che esista un Dio che può agire in modo soprannaturale creando il nostro universo con le sue leggi naturali (Craig & Moreland, curr. 2009 ). Possiamo dedurre che un tale Dio che ha creato le leggi naturali avrebbe anche il potere di risuscitare i morti. Credere in un solo Dio è più ragionevole che credere in più dei, perché è coerente con il principio scientifico ampiamente accettato (il [[w:Rasoio di Occam|Rasoio di Occam]]) che le cause non dovrebbero essere moltiplicate oltre il necessario (Craig & Sinclair 2009, p. 192).<ref>Va notato che questo argomento non esclude la possibilità che si possano avere altre ragioni (es. testimonianze storiche della rivelazione divina) per pensare che l'unica "Causa Prima" sia una [[w:Trinità (cristianesimo)|tri-unità di persone]], cioè un'unica Causa Prima in cui ci sono [[w:Trinità (cristianesimo)|tre persone]]). Cfr. Moreland & Craig (2009, pp. 575-596).</ref>
 
Date queste ragioni, la dimostrazione che ci sono buone prove storiche per pensare che Gesù affermasse di essere veramente divino (cioè di essere dalla parte del Creatore nella divisione Creatore/creatura e di uguale ''status'' ontologico come Dio Padre; cfr. Loke 2017a) sarebbe — insieme alle prove storiche della sua risurrezione — una buona ragione per credere che l'affermazione di Gesù che il suo ritorno in vita fosse un atto di Dio Creatore e una rivendicazione dell'asserzione di Gesù di essere Dio incarnato (per la difesa dell'[[Ebraicità del Cristo incarnato|incarnazione]] contro altre obiezioni, cfr. Loke 2014a, 2017a). Abbiamo quindi motivo di pensare che il Creatore dell'universo si fosse rivelato nella storia nella persona di Gesù. Dato che Gesù considerava le Scritture di Israele come rivelazione divina (Moyise 2011) e dato che le Scritture affermavano Dio il Creatore come onnipotente piuttosto che come un "Quasi Dio", possiamo quindi anche concludere che il Creatore dell'universo affermò anche questo.<ref>I dati scritturali riguardanti l'onnipotenza sono stati sottoposti a due diverse interpretazioni (Brink 1999, pp. 139-144). L'interpretazione minimizzante tende alla conclusione che Dio in effetti non è presentato come onnipotente nelle Scritture (Geach 1973). Al contrario, l'interpretazione classica conclude che i dati scritturali affermano che Dio è onnipotente. I sostenitori sottolineano che i dati scritturali includono non solo l'effettivo regno di Dio (cioè il "potere su...") sull'umanità e sull'universo, ma anche la Sua illimitata capacità di azione, come mostrato dalla frequenza con cui frasi come "tutte le cose sono possibili per Dio" appaiono praticamente in tutti gli strati della letteratura biblica — Gen. 18:14, Ger. 32:17, Giobbe 42:2, ecc. (Brink 1999, pp. 139-144). Inoltre, le Scritture affermano che Dio fa quello che vuole (Sal 115:3, 135:6, Dan 4:35), e questo implica il senso di libertà da limitazioni o restrizioni (Erickson 1998b, p. 168). Nel complesso, l'interpretazione classica, più di quella minimalista, rende giustizia alla totalità della testimonianza scritturale (Brink 1999, p. 141; ''contra'' Geach 1973).</ref> Shapiro (2016, p. 44) obietta affermando che l'intenzione da parte di Dio di fare un miracolo semplicemente non ci è disponibile. Risposta: l'intenzione di Dio può essere compresa considerando ciò che viene detto da una persona che afferma di essere un profeta e se la sua affermazione è confermata da un atto che solo Dio Creatore si può ritenere plausibilmente abbia il potere di compiere.
 
== Che dire delle pretese di resurrezione in altre religioni? ==