Indagine Post Mortem/Capitolo 6: differenze tra le versioni

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== Valutazione delle proposte precedenti ==
{{Immagine grande|Christ's appearance to the apostles.jpg|800px|''Apparizione di Gesù agli apostoli'' (dipinto di [[:en:w:Andrei Mironov (painter)|Andrei Mironov]], 2013)}}
Primo, l'esito del corpo di Gesù non è ben spiegato. L'"ipotesi insepolta" di Ehrman (2014) e l'ipotesi di "rimasto sepolto" di Komarnitsky (2009) sono già state confutate nel Capitolo 5. Per quanto riguarda il suggerimento di Eisenberg (2016) secondo cui Giuseppe d'Arimatea simulò la sepoltura di Gesù (facendo andare i suoi schiavi ad una tomba disponibile portandoci un fagotto in telo sepolcrale a forma di cadavere, collocandolo all'interno e quindi sigillando la tomba), è improbabile che le guardie non abbiano controllato attentamente prima di sigillare la tomba, e che dopo aver aperto la tomba e scoperto il corpo mancante dal fagotto a forma di cadavere non sospettassero uno imbroglio ma mettessero a rischio la loro integrità dicendo che stavano dormendo mentre i discepoli rubavano il corpo.
 
Secondo, rispetto alle tradizioni del dubbio notate da Ehrman e Whittenberger, come sostenuto nei Capitoli precedenti, i discepoli non iniziarono a credere ma a dubitare. Da un lato, {{passo biblico2|Matteo|28:17}} non dice che il dubbio fosse dovuto al vedere particolari diversi; è più probabile che "i discepoli non fossero irrimediabilmente e insensibilmente alienati dal mondo solido" per scoprire dall'esperienza che i cadaveri non escono naturalmente dalle tombe (Allison 2005a, pp. 246, 305).<ref>Va notato che l'argomento qui non dipende dal dimostrare che tutti i testimoni di cui a {{passo biblico2|1Corinzi|15:3-11}} avevano una mentalità critica, ma solo nel mostrare che "almeno alcuni dei discepoli" sarebbero stati critici.</ref> I primi dubbi sarebbero stati naturali anche se Gesù fosse stato davvero lì. D'altra parte, mentre "Matteo non dice se i dubbi di alcuni dei discepoli furono mai superati" (Lindemann 2017, p. 566), si può tuttavia dedurre che, se alcuni membri dei Dodici, i cinquecento, e gli altri apostoli non "videro" nulla o non furono d'accordo sui dettagli di ciò che "videro" e che i loro dubbi permasero, non sarebbero stati disposti a soffrire e morire per continuare il movimento cristiano, cosa che invece fecero (vedi Capitolo 2).
 
Per quanto riguarda il fallimento delle tradizioni di riconoscimento, i rispettivi brani descrivono i fallimenti del riconoscimento come solo temporanei. "Prima che l'apparizione finisse, erano assolutamente convinti che fosse lo stesso Gesù" (Geisler e Howe 1997, p. 397). Parimenti, se queste rappresentazioni erano semplici abbellimenti e quelle persone e altri membri dei Dodici, dei cinquecento e degli altri apostoli non "videro" nulla o non furono d'accordo sui dettagli di ciò che "videro" allora, come sostenuto in Capitolo 3, non sarebbero stati disposti a sostenere di aver visto Gesù risorto ''fisicamente'' e disposti a soffrire e morire per continuare il movimento cristiano, cosa che invece fecero.
 
 
 
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== Altre possibili ipotesi della combinazione ==
{{Immagine grande|The unbelief of St. Thomas. А. Mironov.jpg|800px|''Gesù risorto si presenta a [[w:Tommaso imcredulo(apostolo)|Tommaso]] incredulo'' (dipinto di [[:en:w:Andrei Mironov (painter)|Andrei Mironov]], 2019)}}