Indagine Post Mortem/Capitolo 6: differenze tra le versioni

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Altri scettici hanno risposto ai problemi riguardanti l'ipotesi dell'allucinazione di gruppo (vedi Capitolo 3) suggerendo varie combinazioni di ipotesi di "nessuna esperienza", intramentali e di identità sbagliata che implicano allucinazioni, dissonanza cognitiva, distorsione della memoria e [[w:bias di conferma|''bias'' di conferma]].
 
Komarnitsky (2009) suggerisce una combinazione di ipotesi (rimasto sepolto, intramentali e leggendarie) usando l'idea di dissonanza cognitiva, che è una forma di razionalizzazione o di credere nonostante l'evidenza. Komarnitsky (2009, capitolo 2) afferma che il corpo di Gesù fu sepolto in un luogo sconosciuto ai suoi seguaci. I discepoli credettero alla risurrezione di Gesù a causa della dissonanza cognitiva e cercarono nelle Scritture ebraiche la conferma delle loro convinzioni (p. 80). Ciò portò Pietro ad avere un'allucinazione di Gesù risorto (''ibid.'', capitolo 4). Condivise la sua esperienza con altri discepoli che potrebbero così aver rafforzato la loro fede, e questo li avrebbe spinti ad avere allucinazioni individuali, seguite da un'"esperienza spirituale" collettiva di sentire/vedere la presenza di Gesù. Scrive:
{{q|Anticipating the yet to be realized return of Jesus and experiencing the normal feelings associated with the absence of a recently deceased loved one, Peter had a hallucination of Jesus that he interpreted as a visitation
of Jesus from heaven. . . . Still others heard Jesus speak to them, felt his presence, and shared in group ecstatic experiences (perhaps like a spirited Pentecostal gathering today). Jesus’ followers immediately turned to their Jewish scriptures to find scriptural confirmation for their beliefs. Interaction with their scriptures, most likely Psalm 16:10, led Jesus’ followers to conclude that it was ‘on the third day’ that Jesus was raised from the dead... As the years and decades passed, the above experiences, beliefs, and traditions gave birth to legends like Jesus’ burial in a rock-hewn tomb, the tomb being discovered three days later, his corporeal post-mortem appearances to individuals and groups described in the Gospels, and his appearances to over five hundred in Paul’s letter to the Corinthians. Eventually Jesus was deified... [T]here was a swirl of rationalizations, individual hallucinations, collective enthusiasm, designations of authority, and scriptural interpretations.’}}
 
Avendo già creduto nella risurrezione di Gesù, il resto dei Dodici potrebbe aver avuto interesse nel sostenere di aver visto Gesù in modo da poter essere designati come leader autorevoli della comunità. I "Dodici" quindi non videro insieme visivamente Gesù allo stesso tempo, ma per i primi cristiani tali imprecisioni sarebbero state irrilevanti dato che credevano sinceramente che Gesù fosse risorto dai morti (p. 94). La cosiddetta apparizione ai "più di cinquecento fratelli" potrebbe essere stata un'"esperienza spirituale" che fu successivamente interpretata o sviluppata in un resoconto di apparizione (p. 96). In alternativa, l'apparizione ai "più di cinquecento fratelli" era una leggenda a causa di un errore di Paolo. Quando i Corinzi verificarono con altri leader della chiesa che sapevano che Paolo stava passando informazioni false, potrebbero aver semplicemente sorvolato considerandolo un problema minore (dato che sapevano che il gruppo era scettico sulla risurrezione).
 
Il filosofo ateo [[:en:w:Herman Philipse|Hermann Philipse]] suggerisce anche la possibilità di dissonanza cognitiva riguardo alle affermazioni delle apparizioni ''post mortem'' di Gesù. Philipse scrive:
{{q|A habitual smoker will experience cognitive dissonance when hearing about the severe health risks of this habit... people often attempt to reduce this unpleasant tension by using or inventing stories that mask the incompatibility, by adapting their behavior, or by attempting to convince other people of their beliefs.|Philipse 2012, pp. 178–179}}
Philipse sostiene che dal momento che i discepoli avevano investito così tanto nella causa di Gesù (ad esempio, avevano lasciato il loro lavoro e abbandonato i loro beni), erano così profondamente impegnati nelle loro convinzioni da non poterle scartarle rapidamente, quindi si impegnarono nel processo di narrazione collaborativa (Philipse 2012, pp. 180–182). Philipse ha suggerito che i discepoli avrebbero potuto pensare di aver visto il "Gesù risorto" a causa di distorsione della memoria. In questo caso non mentirono intenzionalmente, né ebbero bisogno di avere tali esperienze di Gesù dopo la sua crocifissione (intramentale o extramentale, cfr. più avanti). Piuttosto avrebbero potuto interpretare i loro vividi ricordi di Gesù pre-crocifisso come esperienze del loro capo risorto e rafforzare le idee l'uno dell'altro attraverso il processo di narrazione collettiva. Philips spiega:
{{q|Since human memory functions as an updating machine, which often retains info without also retaining knowledge about its source, people may think that what they remember stems from their own experience, whereas in fact they rely on communication by others... in some cases the suspect of a murder may honestly confess under the influence of
protracted and suggestive interrogations by the police, although in fact someone else committed the crime.|Philipse 2012, pp. 178–179}}
In un articolo influente sulla distorsione della memoria, Schudson (1997) sostiene che, poiché la memoria è invariabilmente e inevitabilmente selettiva, la distorsione è inevitabile. Suggerisce quattro fattori che contribuiscono alla distorsione della memoria e della storia: ''(1)'' distanza: i ricordi tendono a diventare più vaghi e i dettagli dimenticati con il passare del tempo; ''(2)'' strumentalizzazione: i ricordi tendono a essere reinterpretati per servire meglio gli interessi presenti; ''(3)'' convenzionalizzazione: i ricordi tendono a conformarsi a esperienze socio-tipiche; e ''(4)'' narrativizzazione: uno sforzo non solo per riportare il passato ma per renderlo interessante.
 
Ehrman afferma che gli psicologi hanno scoperto che "quando un gruppo ‘ricorda collettivamente’ qualcosa che tutti hanno sentito o sperimentato, il ‘tutto’ è inferiore alla somma delle ‘parti’" (2016, p. 75). Le persone possono persino credere erroneamente di ricordare eventi che, in realtà, hanno solo immaginato (p. 94). Mentre è stato sostenuto contro il classico modello critico della forma che le memorie collettive di solito sono resistenti alla fabbricazione totale (McIver 2011), Ehrman obietta contro l'affidabilità della memoria collettiva sostenendo:
{{q|If one person—say, a dominant personality—injects into the conversation an incorrect recollection or ‘distorted memory’ that others in the group do not remember, they tend to take the other person’s word for it. As one recent study has shown, ‘The misinformation implanted by one person comes to be shared by the group as a whole. In other words, a collective memory could become formed around misinformation. Misinformation shared by one person may be adopted by the rest.’|pp. 75–76}}
Applicando gli studi sulla memoria allo studio del Gesù storico, alcuni biblisti (ad es. Crook 2013b, pp. 101-102) hanno sostenuto che la memoria può essere estremamente creativa e che può essere difficile per le persone distinguere tra una memoria estremamente creativa e una memoria effettivamente affidabile. Crook cita il caso dei [[w:luddismo|luddisti]], vari gruppi di lavoratori ottocenteschi che protestavano contro l'uso delle macchine. Mentre i "gruppi e sottogruppi avevano una varietà di rimostranze, obiettivi disparati, ideologie diverse e metodi contrastanti... erano uniti da una cosa: protestavano in nome di [[w:Ned Ludd|Ned Ludd]], e quindi divennero noti collettivamente come luddisti" (Crook 2013a, 67-68). Crook afferma:
{{q|The collective memories about Ned Ludd were manufactured across several diverse strains of the movement, and have no grounding in the life of a real Ned Ludd. People believed and perpetuated these memories, such that a movement developed and cohered around a founder who never existed.|Crook (2013b, 101–102}}
In risposta a Le Donne (2013), che obietta che tali fabbricazioni furono alla fine corrette dalla contromemoria collettiva e dagli storici del discorso sociale, Crook (2013b, p. 102) risponde:
{{q|The fact that scholarship later came to the conclusion that the Luddite stories were fabrication in no way negates the point that collective memories were manufactured, that they were maintained for a long time, nor the more troubling point that there is no qualitative difference between real and manufactured memories. Scholarly debunking does not contradict people’s willingness to hold and pass on manufactured memories.}}
Per quanto riguarda il [[w:bias di conferma|''bias'' di conferma]], DiFonzo & Bordia (2007, p. 223) spiegano:
{{q|Confirmation bias is the tendency to conform incoming, contradictory data so that it does not challenge existing biases (Nisbett and Ross 1980). Confirmation bias in this case discounts evidence contradictory to the first impression... Confirmation bias also acts here to selectively interpret concurrent information (reactions to false feedback) so as to bolster impressions (Ross et al. 1975). Once formed, impressions become relatively autonomous, that is, independent of the evidence on which they were founded. ‘The attributor doesn’t ‘renegotiate’ his interpretations of the relevance or validity of impression-relevant information’ (Ross et al. 1975, p. 890). Thus, at least on paper, it is easy to see how impressions become immune to logical challenges. In addition... people are likely to engage in motivated reasoning to hold on to or legitimize cherished beliefs.}}
Utilizzando la nozione di ''bias'' di conferma e distorsione della memoria insieme all'allucinazione, Carrier (2014, pp. 132-133) sostiene:
{{q|‘Mass hallucination’ occurs in various cults not in the sense that everyone objectively hallucinates exactly the same thing, but in the sense that everyone subjectively hallucinates what they believe is the same thing. And that can occur when a whole congregation simultaneously engages trance-inducing triggers and a common experience is sought—perhaps at the behest of a charismatic leader anchoring everyone to the same experience through the power of suggestion. They don’t check every detail, because if they report the same things in rough outline, then the differences (if any are even reported) will be overlooked (as a result of our innate tendency toward verification bias) or even adopted by others through memory contamination, such that experiences are remembered as even more similar the more they are discussed. This contamination can occur even during the process of hallucination, as what one member, especially an anchoring leader, says then influences others to have the same experience.}}
 
== Valutazione delle proposte precedenti ==
{{Immagine grande|Christ's appearance to the apostles.jpg|800px|Apparizione di Gesù agli apostoli (dipinto di [[:en:w:Andrei Mironov (painter)|Andrei Mironov]], 2013)}}
Primo, l'esito del corpo di Gesù non è ben spiegato. L'"ipotesi insepolta" di Ehrman (2014) e l'ipotesi di "rimasto sepolto" di Komarnitsky (2009) sono già state confutate nel Capitolo 5. Per quanto riguarda il suggerimento di Eisenberg (2016) secondo cui Giuseppe d'Arimatea simulò la sepoltura di Gesù (facendo andare i suoi schiavi ad una tomba disponibile portandoci un fagotto in telo sepolcrale a forma di cadavere, collocandolo all'interno e quindi sigillando la tomba), è improbabile che le guardie non abbiano controllato attentamente prima di sigillare la tomba, e che dopo aver aperto la tomba e scoperto il corpo mancante dal fagotto a forma di cadavere non sospettassero uno imbroglio ma mettessero a rischio la loro integrità dicendo che stavano dormendo mentre i discepoli rubavano il corpo.
 
 
 
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== Casi di studio comparativi ==
 
 
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== Altre possibili ipotesi della combinazione ==
{{Immagine grande|The unbelief of St. Thomas. А. Mironov.jpg|800px|Gesù risorto si presenta a Tommaso imcredulo (dipinto di [[:en:w:Andrei Mironov (painter)|Andrei Mironov]], 2019)}}
 
 
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== Conclusione ==
 
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[[Categoria:Indagine Post Mortem|Capitolo 6]]