Indagine Post Mortem/Capitolo 4: differenze tra le versioni

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== Conclusione ==
In questo Capitolo, ho argomentato per la conclusione che (Cap. 3.1.2) per almeno alcune (se non tutte) di queste esperienze, l'entità extramentale era Gesù. Poiché chiunque altro non sarebbe stato in grado di comportarsi coerentemente come Gesù per un periodo di tempo in una varietà di circostanze, nella misura in cui avrebbe potuto persuadere coloro che avevano vissuto con Gesù per anni – inclusi i discepoli dubbiosi e i membri della famiglia di Gesù (ad es. Giacomo) che erano cinici nei confronti di Gesù anche prima della sua miserabile crocifissione – ad accettare ed essere disposti a morire per la difficilissima convinzione che Gesù fosse risorto.
 
Mentre studi psicologici hanno indicato che possono verificarsi errori di identificazione (ad es. Kassin ''et al.'' 2001; Wells & Bradfield 1999), spiego che questi studi non sono analoghi alle "apparizioni della resurrezione" di Gesù che si sono verificate nel contesto di una grave persecuzione come eventi fondanti che dimostrano la veridicità di convinzioni fondamentali cruciali e che (a differenza dell'errata identificazione di [diciamo] un uomo armato che era un estraneo) i discepoli erano stati con Gesù per un periodo. Dato il contesto di persecuzione in cui i nemici di Gesù volevano ucciderlo, non è plausibile che qualcuno volesse fingere di essere Gesù.
 
Gli scettici spesso indicano la rappresentazione dei Vangeli di una piccola percentuale di casi in cui i discepoli non riuscirono a riconoscere Gesù inizialmente (ad esempio Luca 24:16, Giovanni 20:14-15,21:4). Presumendo la storicità di queste narrazioni per amore d'argomentazione con lo scettico, questi casi possono essere facilmente spiegati (ad esempio da Gesù che impedisce loro temporaneamente di riconoscerlo); va notato che prima che l'apparizione fosse finita gli astanti erano assolutamente convinti che egli fosse Gesù.
 
In questo Capitolo, ho inoltre argomentato a favore della conclusione che (4.1.2) Gesù morì sulla croce.
 
Contro l'ipotesi dello svenimento, è improbabile che Gesù fosse sopravvissuto alla crocifissione. Anche se Gesù non fosse morto, un Gesù mezzo morto che soffriva ancora per le ferite della crocifissione non avrebbe convinto i discepoli che egli era il Signore risorto alla vita.
 
Contro l'ipotesi di fuga naturalistica, è improbabile che tutti gli astanti non abbiano riconosciuto che non fu Gesù a essere crocifisso in pubblico. I nemici di Gesù che si erano occupati di crocifiggerlo si sarebbero occupati pure di identificarlo correttamente. Coloro che erano stati coinvolti nel ministero di Gesù e lo conoscevano intimamente non avrebbero mancato di riconoscere che non era stato crocifisso. Non è plausibile che Gesù volesse esser complice di un inganno facilmente confutabile sulla sua risurrezione.
 
Infine, contro l'ipotesi dell'identità sbagliata, l'ipotesi dello svenimento e l'ipotesi della fuga naturalistica, nessun comune essere umano sarebbe stato in grado di causare naturalisticamente al proprio corpo di manifestare la "transfisicità" (cfr. Sezione 4.1.2).
 
In conclusione, ci sono buone ragioni per pensare che (3.1.2) per almeno alcune (se non tutte) di queste esperienze, l'entità extramentale fosse Gesù, e che (4.1.2) Gesù sia morto in croce.
 
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== Note ==
{{Vedi anche|Noli me tangere|Serie cristologica}}
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[[Categoria:Indagine Post Mortem|Capitolo 4]]