Indagine Post Mortem/Capitolo 4: differenze tra le versioni

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{{Immagine grande|1602-3 Caravaggio,Supper at Emmaus National Gallery, London.jpg|800px|''Cena di Gesù ad [[w:Emmaus|Emmaus]] con due discepoli''. Dipinto di [[w:Caravaggio|Caravaggio]], 1601}}
== Ipotesi dello svenimento ==
L'ipotesi dello svenimento (Gesù svenne sulla croce, sopravvisse alla crocifissione, uscì dalla tomba e si mostrò ai discepoli in seguito) è stata resa popolare tra i laici dal romanziere [[w:Dan Brown|Dan Brown]] ne ''[[w:Il codice da Vinci|Il codice da Vinci]]'' (2003). Tuttavia, è stata ampiamente respinta dagli studiosi da quando David Strauss l'ha confutata nel diciannovesimo secolo. Tuttavia, è menzionata da [[:en:w:Barbara Thiering|Barbara Thiering]] (1992), che ipotizza che Gesù sia semplicemente svenuto dopo che gli è stato somministrato del veleno di serpente. Duncan Derrett (2005, pp. 397-400) sostiene che i discepoli si resero conto che la proclamazione della risurrezione avrebbe aiutato il movimento e avrebbe attirato ricchi seguaci e, alla ricomparsa di Gesù svenuto dopo la crocifissione, la domanda che i discepoli si sarebbero posti sarebbe stata "che beneficio ne possiamo trarre?" Egli postula che Gesù morì poi convenientemente di [[w:Gangrena gassosa|gangrena gassosa]], e che i discepoli cremarono il cadavere e in seguito riferirono che era asceso. Ce n'è proprio per tutti i gusti!
 
Per valutare l'ipotesi dello svenimento, si consideri prima la brutalità della fustigazione e della crocifissione romana. I romani normalmente eseguivano brutali fustigazioni prima di crocifiggere una vittima (Hengel 1977, p. 29). Le fonti antiche riportano di persone frustate fino all'osso ([[w:Flavio Giuseppe|Flavio Giuseppe]], ''[[w:Guerra giudaica (Flavio Giuseppe)|Guerra giudaica]]'', 6.304), frustate fino a che i loro intestini non fossero fuoriusciti (''ibid.'', 2.612), e frustate finché le loro "vene e arterie" divenissero visibili (''[[w:Policarpo di Smirne|Martirio di San Policarpo]]'' 2.2).
 
Sebbene i romani non abbiano inventato la crocifissione, ne fecero una delle forme più barbare di crudeltà (Bauckham 2011, p. 95). L'inchiodamento era il metodo preferito per assicurare la vittima sulla croce (Hengel 1977, pp. 31-32, n. 25; diversi testi indicano che Gesù fu inchiodato sulla croce; Giovanni 20:25; Atti 2:23; Col. 2:14; ''[[w:Vangelo di Pietro|Vangelo di Pietro]]'' 6:21; [[w:Giustino (filosofo)#Opere|Giustino, ''Dialogo'']] 97), e mentre erano lì appese le vittime venivano torturate in vari modi raccapriccianti, tanto che Flavio Giuseppe (''Guerra giudaica'' 7.203) si riferiva alla crocifissione come "la più miserabile delle morti". Fustigazione, percosse e inchiodamento alla croce avrebbero lasciato Gesù sofferente di gravi perdite di sangue, disidratazione, respirazione inadeguata e tremendi sforzi fisici, con conseguente collasso cardiovascolare che fu la probabile causa della morte nel suo caso (Edwards ''et al.'' 1986).
 
Gli scettici potrebbero obiettare che Flavio Giuseppe menzionò un caso di sopravvivenza dopo la crocifissione. Nella sua autobiografia, ricorda di aver supplicato Tito con successo di tirar giù dalla croce tre dei suoi amici crocifissi; furono curati da medici romani e uno di loro sopravvisse (F. Giuseppe, ''Vita'', 420).<ref>"Vidi molti prigionieri crocifissi e mi ricordai di tre di loro come miei vecchi conoscenti. Ne rimasi molto dispiaciuto e andai da Tito con le lacrime agli occhi e gli raccontai di loro; così egli immediatamente ordinò che venissero tirati giù, e di avere la massima cura di loro, affinché recuperassero; tuttavia due di loro morirono sotto le mani del medico, mentre il terzo guarì".</ref> Vermes (2008, p. 145) osserva che, secondo la rappresentazione di Marco, Gesù rimase sulla croce per un tempo così breve che Pilato si chiese se fosse veramente morto quando Giuseppe d'Arimatea chiese il suo corpo (Marco 15:44), e Vermes ipotizza che la perforazione del suo fianco da parte di uno dei carnefici fosse un'invenzione successiva introdotta da Giovanni (19:34) per dissipare i dubbi sulla morte di Gesù. Si potrebbe obiettare che nel caso del resoconto di Flavio Giuseppe i suoi amici furono gtirati giù dalla croce con l'intenzione di risparmiarli, mentre nel caso della crocifissione di Gesù non c'era nessuna intenzione di risparmiarlo, e coloro che lo crocifissero avrebbero assicurato che fosse morto. Tuttavia, gli scettici potrebbero suggerire la possibilità che il Centurione e quelli con lui che in precedenza avevano confessato "Davvero costui era Figlio di Dio!" ({{passo biblico2|Matteo|27:54}}) avrebbero potuto voler salvare Gesù se avessero scoperto Gesù vivo, e potrebbero aver cospirato per tacere sulla sua sopravvivenza per proteggerlo.
 
Tuttavia, nel caso del rapporto di Flavio Giuseppe, va notato che nonostante il trattamento medico due amici su tre morirono. Inoltre, anche se Gesù non fosse morto, sarebbe stato mezzo morto. L'ipotesi dello svenimento non spiega come un Gesù mezzo morto, ancora sofferente per le ferite della fustigazione e della crocifissione, abbia potuto persuadere i "Dodici", i "più di cinquecento fratelli" e "gli altri apostoli" di essere il Signore risorto alla vita (Strauss 1879, p. 412) e che tutti loro testimoniassero di aver assistito a Gesù risorto — fatto accertato nei Capitoli precedenti e che richiedeva di essere spiegato. Vedere un Gesù mezzo morto non li avrebbe convinti ad adorarlo come il divino Creatore dell'universo che aveva vinto la morte (cosa che fecero; Loke 2017a); li avrebbe solo convinti che aveva bisogno di cure mediche urgenti. Contrariamente al suggerimento di Derret, se i discepoli non fossero stati convinti che Gesù era risorto, non avrebbero rischiato la vita proclamando la risurrezione di Gesù e non sarebbero stati disposti a sacrificarsi per essa (vedi Capitolo 2).
 
Inoltre, l'idea che Gesù desiderasse di essere coinvolto in una bufala facilmente confutabile sulla sua risurrezione e rischiare di sacrificare l'integrità dei suoi insegnamenti e la sua reputazione, è poco plausibile. Infine, Gesù non sarebbe stato in grado di far manifestare naturalisticamente al proprio corpo la "transfisicità" (cfr. Sezione 1.2).
 
== Ipotesi di fuga ==