Indagine Post Mortem/Capitolo 1: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m →‎Note: avanzam.
mNessun oggetto della modifica
Riga 6:
 
== Introduzione ==
In questo capitoloCapitolo esaminerò se ci furono persone nella Palestina della metà del I secolo che affermavano di aver visto Gesù risorto.
 
Per cominciare, è riconosciuto da quasi tutti gli storici che Gesù di Nazareth fu crocifisso nel 30 circa, come attestato da fonti cristiane e non cristiane del I e ​​II secolo (cfr. [[Indagine Post Mortem/Introduzione|Introduzione]]). Come verrà spiegato in seguito, le prove indicano che i contenuti di quei passi neotestamentari che menzionavano la risurrezione di Gesù e numerosi "testimoni oculari"<ref>Il termine "testimoni oculari" è qui posto tra virgolette per indicare che queste sono le persone che hanno affermato di aver assistito a Gesù risorto. Quindi, non sto inferendo che abbiano effettivamente visto Gesù risorto. Se furono testimoni o meno di Gesù risorto, viene discusso nei capitoli seguenti.</ref> inclusi individui e gruppi di persone, furono proclamati nel I secolo. Questi includono passaggi nei Quattro Vangeli (Matteo, Marco, Luca e Giovanni), Atti e le [[w:lettere di Paolo|lettere di Paolo]]. In particolare, le indiscusse lettere di Paolo (Romani, 1 e 2 Corinzi, Galati, Filippesi, 1 Tessalonicesi, Filemone) furono scritte dal 50 al 62, circa 20-32 anni dopo la morte di Gesù, e riflettono le credenze dei primi cristiani dal 30 al 62 (Hurtado 2003, pp. 85-86). Senza dubbio alcuni di questi cristiani avevano conosciuto personalmente la figura storica di Gesù. {{passo biblico2|1Corinzi|15:3-11}}, che elenca un certo numero di questi "testimoni oculari", è stato scritto nel 55 circa. Riporta quanto segue (''[[w:Nuova Diodati|Nuova Diodati]]'' + [[w:lingua latina|versione latina]]):
Riga 75:
Il Nuovo Testamento indica le difficoltà che il pubblico del I secolo aveva con tale affermazione, deridendone l'idea ({{passo biblico2|Atti|17:32}}; indipendentemente dal fatto che questo passo di Atti sia storico o creato dai cristiani del I secolo, esso mostra che tale scetticismo era presente tra la gente del I secolo).
 
Anche gli stessi apostoli furono descritti come inizialmente contrari a questa affermazione. "Quelle parole parvero loro come un vaneggiamento e non credettero ad esse" ({{passo biblico2|Luca|24:11}}; vedi anche {{passo biblico2|Matteo|28:17}}; pseudo-Marco 16:11). Queste osservazioni confutano l'idea che le persone del I secolo fossero tutte abbastanza credule da accettare acriticamente la pretesa della resurrezione corporea. (Ciò non nega il fatto che, come in tutte le epoche compresa quella moderna, ci sarebbero state alcune persone credulone in questo senso, come la rappresentazione di Erode e alcuni suoi contemporanei che credevano che Gesù fosse il risorto Giovanni Battista in Marco 6:14-29, come anche gli [[w:Eloismo|Elohisti]] moderni che credono che [[Messianismo Chabad e la redenzione del mondo|Schneersohn sia risorto]]; vedi la discussione nel Capitolo 76 in cui confronto questo caso con la convinzione degli apostoli che Gesù fosse risorto). Indipendentemente dal fatto che il resoconto in {{passo biblico2|Matteo|28:11-15}} sia fattuale, indica comunque che gli ebrei del I secolo erano in grado di pensare a spiegazioni naturalistiche alternative alla risurrezione di Gesù, affermando che i discepoli di Gesù avevano rubato il suo corpo.
 
Inoltre, Bryan (2011, p. 9) osserva:
Riga 180:
Nonostante tutte le loro apparenti differenze nei dettagli minori, i resoconti dei Vangeli mostrano somiglianze sequenziali riguardo ai contorni principali della storia con la tradizione antica in 1 Corinzi 15:3-8, come riguardo
la morte, la sepoltura, la risurrezione di Gesù nel terzo giorno, le apparizioni ai singoli e le apparizioni al gruppo dei discepoli (Allison 2005a, pp. 235-239). Quello che segue è uno scenario logicamente possibile che prende in considerazione gli altri dettagli:<ref>Adattato da Casteel (1992, pp. 212–213); Bock (2002, pp. 394–404); Geisler & Howe (1997, pp. 365, 377, 400).</ref>
{{q|''Very early<ref>Marco 16:2 dice "al levar del sole", mentre Giovanni 20:1 afferma "di buon mattino, quand'era ancora buio" Geisler e Howe (1997, p. 377) armonizzano questi due resoconti suggerendo che Marco 16:2 denota una prima alba (cfr. {{passo biblico2|Salmi|104:22}}), quando relativamente parlando era ancora buio. Licona (2016, p. 171) indica che "è possibili fosse ‘ancora buio’ (per Giovanni) quando le donne partirono per andare alla tomba, e arrivarono ‘al levar del sole’ (secondo Marco). Chiunque abbia avuto il tempo di vedere un'alba sa che la quantità di luce del giorno cambia in modo significativo tra dieci minuti prima dell'alba e dieci minuti dopo".</ref> a group of women, including Mary Magdalene, Mary the mother of James, Salome, and Joanna set out for the tomb. Meanwhile two angels appearing in human form are sent; there is an earthquake and one angel rolls back the stone and sits upon it. The soldiers faint and then revive and flee into the city. The women arrive and find the tomb opened.<ref>Ehrman (2014, p. 134) chiede: "La pietra era già rotolata via quando arrivarono alla tomba (Marco, Luca e Giovanni), o esplicitamente no (Matteo)?" In risposta, Wenham (1992, p. 78) fa notare: "Gli scrittori del I secolo dovevano lavorare senza l'aiuto di strumenti moderni come le parentesi quadre, e che, poiché i greci si preoccupano poco del tempo relativo, l'uso del piuccheperfetto era molto meno favorito da loro che da noi. Spesso nel Nuovo Testamento l'aoristo deve essere reso con un nostro piuccheperfetto, quindi Matteo 28:2 potrebbe essere inserito tra parentesi e tradotto senza improprietà: (''Ed ecco che c'era stato un gran terremoto: un angelo del Signore, era sceso dal cielo, si era accostato, aveva rotolato la pietra e si era posto a sedere su di essa. Il suo aspetto era come la folgore e il suo vestito bianco come la neve. Per paura di lui le guardie avevano tremato tramortite'')... Possiamo quindi concludere che il terremoto avvenne prima dell'arrivo di eventuali donne e che le guardie spaventate se ne erano già andate quando arrivarono."</ref> Without waiting, Mary Magdalene, assuming someone has taken the Lord’s body, runs back to the city to tell Peter and John.<ref>{{passo biblico2|Giovanni|20:2}}. Al contrario, Vermes (2008, p. 106) pensa che Marco 16:1-6 implichi che anche Maria Maddalena (insieme ad altre donne) abbia sentito il giovane dirle che Gesù è risorto. In risposta, le terze persone plurali ("essi", "loro") usate nel brano potrebbero riferirsi alle donne come gruppo, ma ciò non esclude la possibilità che un membro del gruppo se ne sia andato. Wenham (1992, p. 128) osserva che probabilmente "‘le donne’ e ‘loro’ non si riferiscono precisamente alle due citate per nome. Matteo sta fornendo i particolari necessari per trasmettere il suo messaggio; un'ulteriore elaborazione sarebbe stata una distrazione inutile."</ref> The other women enter the tomb and see the body is gone. The two angels<ref>{{passo biblico2|Luca|24:4}} e {{passo biblico2|Giovanni|20:12}}. Vermes (2008, p. 106) si lamenta che {{passo biblico2|Marco|16:5}} e {{passo biblico2|Matteo|28:2-5}} dicono che c'è un uomo/angelo. Tuttavia, Marco e Matteo non dicono che ce ne sia uno solo. Probabilmente volevano concentrarsi sull'angelo che parlava alle donne. Accendere i "riflettori letterari" in questo modo è un legittimo espediente narrativo utilizzato dagli storici antichi (cfr. Licona 2016, p. 172; Licona nota che mentre Luca 24:4 descrive "due uomini in vesti sfolgoranti", Luca ha in mente gli angeli, poiché continua a chiamarli "angeli" (24:22-23), e "i vestiti bianchi o splendenti nel Nuovo Testamento sono spesso il segno di una visitazione celeste" (p. 173). Si potrebbe obiettare che Marco 16:5, Luca 24:3-4 e Giovanni 20:11-12 ritraggono gli angeli all'interno della tomba, mentre Matteo 28:2-6 ritrae l'angelo seduto sulla pietra che aveva rotolato via dalla tomba. Licona risponde che Matteo 28:6 fa dire all'angelo: "venite a vedere il luogo dove era deposto", il che suggerisce movimento verso un altro luogo in questo contesto (cioè movimento nella tomba) (''ibid.'').</ref> appear to them and tell them of the resurrection. The women then leave to take the news to the disciples.<ref>Vermes (2008, p. 105) lamenta che mentre Marco 16:8 afferma che le donne non dissero nulla a nessuno, Matteo 28:8 dice che le donne accorsero a portarne parola ai suoi discepoli. In risposta, Hurtado (2016b) sostiene, "non dissero niente a nessuno" dovrebbe essere inteso come non dissero niente a nessun altro sulla via del ritorno dai discepoli, "perché avevano paura". Cfr. oltre, Capitolo 65.</ref> Peter and John run to the tomb with Mary Magdalene following. Peter and John enter the tomb, see the grave clothes, and then return to the city, but Mary Magdalene remains at the tomb weeping. She saw two angels,<ref>{{passo biblico2|Giovanni|20:12}}.</ref> who ask why she is weeping, and Jesus makes his first appearance to her.<ref>{{passo biblico2|Giovanni|20:11-16}}.</ref> Jesus next appears to the other women who are on their way to find the disciples. Jesus then appears to Peter. He appears subsequently to the two disciples on the road to Emmaus, and then appears to a group of disciples including all of the Eleven except Thomas in Jerusalem.<ref>{{passo biblico2|Giovanni|20:19-24}}. Ci si potrebbe chiedere: "Secondo il resoconto di Giovanni, Gesù non apparve a Tommaso la prima volta che apparve agli apostoli come gruppo, ma ciò non contraddice Luca 24:33-36, che descrive che gli Undici erano al raduno?" In risposta, Bock (1996, Vol. 2. p. 1921, n. 27, citando Arndt e Plummer) suggerisce che gli Undici sia un modo generale per riferirsi al gruppo di apostoli senza Giuda; non implica che tutti gli 11 apostoli fossero presenti. Anche se Tommaso era presente in precedenza, in Luca 24:33, potrebbe essere che Tommaso se ne fosse andato nel bel mezzo dei rapporti precedenti di Pietro e di altri discepoli mentre esprimeva il suo dubbio, prima dell'apparizione di Gesù al gruppo.</ref>''}}
 
Crossley (2013, p. 490) obietta che secondo Luce-Atti, le apparizioni della risurrezione e l'[[w:ascensione di Gesù|ascensione]] non avvengono in Galilea ma a Gerusalemme, e sostiene che ciò è contrario a Marco e Matteo. Risposta: sebbene Gesù e gli angeli avessero detto alle donne di dire ai discepoli di andare in Galilea (Marco 16:7, Matteo 28:10), la persistente incredulità da parte dei discepoli delle parole delle donne – indicata nel testo stesso di Luca (24:11) – potrebbe aver richiesto che Gesù apparisse loro prima a Gerusalemme (Luca 24:36-43). In seguito si recarono in Galilea come da istruzioni (Matteo 28,16), ma forse non vedendo inizialmente Gesù, i discepoli, ancora scoraggiati e dubbiosi, andarono a pescare (Giovanni 21), dopo di che Gesù apparve loro. Vermes (2008) obietta affermando che Luca esclude qualsiasi partenza da Gerusalemme, citando l'istruzione di Gesù in Luca 24:49 di rimanere a Gerusalemme. In risposta, Licona (2016, p. 177) osserva: