Indagine Post Mortem/Introduzione: differenze tra le versioni

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whose occurrence can be demonstrated with historical arguments based on empirical evidence that are independent of someone’s religious beliefs.|''ibid.''}}
[[:en:w:Dale Martin|Dale Martin]] (2017) sostiene che, mentre gli storici possono ragionevolmente affermare che "Paolo e alcuni altri discepoli di Gesù credevano sinceramente di averlo visto qualche volta, da qualche parte dopo la sua morte", gli storici non possono ragionevolmente concludere nulla su ciò che videro questi primi cristiani (p. 212), solo che "ebbero una visione, o videro una figura da lontano che credettero fosse Gesù, o videro un gioco di luci che poi decisero fosse il corpo di Gesù" (''ibid.'').
 
Tuttavia, rispetto a (I), (II), (III) e (IV), gli storici valutano regolarmente se le persone hanno fatto certe affermazioni nella storia, se le persone sono state testimoni di qualcuno piuttosto che vedere un'allucinazione o scambiato qualcos'altro per un'altra persona, e se le persone sono morte, e si possano trovare analogie con queste. Tali sono le spiegazioni naturalistiche, e poiché è incontrovertibile che tali spiegazioni naturalistiche siano adatte all'indagine storica, gli storici che si preoccupano delle origini storiche del cristianesimo possono e dovrebbero valutarle. Nei capitoli successivi verrà mostrato che (I), (II), (III) e (IV) possono essere effettivamente dimostrati con argomenti storici basati su prove empiriche che sono indipendenti dalle convinzioni di fede e dalle credenze religiose di chicchessia.
 
Alcuni storici potrebbero replicare che il problema è che nella risurrezione è presumibilmente coinvolto il soprannaturale .
 
Tuttavia, la necessità di considerare la causalità soprannaturale non è nemmeno presente fino al punto di stabilire (I), (II), (III) e (IV). Piuttosto la necessità sorge solo dopo che si è raggiunta la conclusione (V), "Pertanto Gesù risorse". È solo allora che dobbiamo riflettere sul fatto che "Gesù risorse" abbia una causa naturale o soprannaturale (questo è discusso nel Capitolo 8). Non c'è alcuna necessità logica che la risurrezione di Gesù debba essere causata in modo soprannaturale. Contro la visione di Ehrman che la risurrezione di Gesù sarebbe stata impossibile se non per l'azione miracolosa di un agente divino, Licona suggerisce la possibilità logica alternativa di un "alieno in un universo parallelo il cui progetto di dottorato era di ingannare gli umani facendogli credere di essere divino" (Licona 2014, p. 124) – questo illustra il punto sulla mancanza di necessità logica menzionato in precedenza (riguardo all'ipotesi dell'alieno, ecc., cfr. Capitolo 8). Licona osserva che "gli storici possono dare un giudizio positivo sulla storicità di un evento lasciandone indeterminata la causa. Questa è una pratica comune degli storici al di fuori della corporazione dei biblisti" (Licona 2014, p. 122). Per esempio:
{{q|Plutarch noted that, although the corpse of Scipio Africanus laid dead for all to see, there were three competing hypotheses pertaining to the cause of his death: He died of natural causes, he intentionally drank poison and committed suicide, he was smothered by thugs while he slept well.|Licona 2014, p. 122}}
Braaten (1999) scrive: "La resurrezione è da considerarsi un evento storico perché è oggetto di resoconti che la collocano nel tempo e nello spazio. Accadde a Gerusalemme poco tempo dopo che Gesù fu crocifisso" (p. 155). Stabilire la causa di questo evento (se accadde) è distinto dallo stabilire l'evento stesso.
 
Pertanto, non vi è alcuna necessità logica che impedisca agli storici di ragionare partendo da certi fatti storici per arrivare alla risurrezione di Gesù, cosa che in linea di principio possono fare sostenendo che ci sono ragioni e prove per pensare che (I), (II), (III), e (IV) sono vere, come spiegato in precedenza. D'altra parte, se uno storico escludesse ''a priori'' la possibilità che sia avvenuta la risurrezione di Gesù, significherebbe importare nel suo giudizio assunzioni filosofiche ingiustificate (vedi Capitolo 8). Riguardo alla questione storica se Gesù sia stato osservato morto e sia stato osservato vivo – questione empirica! – uno storico dovrebbe formulare il suo giudizio sulla base di considerazioni storiche – come quelle che difenderò nei capitoli successivi – piuttosto che assumere in anticipo sul base di presupposti filosofici o teologici ingiustificati se la risurrezione di Gesù sia o meno possibile e quindi esprimere il proprio giudizio sulla base di tali presupposti.
 
Può uno storico dedurre una causa soprannaturale per un evento? Quanto al presupposto del naturalismo metodologico per la pratica della storia, osserva Licona, "il termine ‘storia’ è esso stesso un concetto essenzialmente contestato; cioè, non esiste una definizione ampiamente accettata per il termine" (Licona 2014, p. 119). Tuttavia, è utile chiarire che l'indagine storica "riguarda eventi del passato che coinvolgono gli esseri umani come agenti" (Webb 2010, p. 16), il coinvolgimento degli esseri umani come agenti distingue la disciplina della storia da altre discipline che studiano il passato (ad es. [[w:Cosmologia (astronomia)|cosmologia]], che studia la formazione delle galassie).
 
Licona (2014) solleva una serie di obiezioni all'assunzione di [[w:naturalismo (filosofia)|naturalismo]] metodologico per la pratica della storia, vale a dire:
# Gli storici non hanno bisogno di adottare una definizione di storia basata sul minimo comune denominatore di credenze tra gli storici.
# Il [[:en:w:Naturalism (philosophy)#Methodological naturalism|naturalismo metodologico]] può ostacolare gli storici, impedendo loro in alcuni casi di fornire un resoconto più completo e più accurato del passato.
# I confini tra le discipline sono alquanto artificiali.
# È discutibile se il naturalismo metodologico avrebbe il vantaggio pragmatico che i suoi sostenitori desiderano.
 
=== Sulla questione del pregiudizio ===