Storia della letteratura italiana/Verismo: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
sost. immagine migliore
Gian BOT (discussione | contributi)
m Bot: uniformazioni ortografiche
 
Riga 21:
Il verismo nasce e si sviluppa a Milano, la città all'epoca con la vita culturale più feconda, in cui si raccolgono intellettuali di regioni diverse; saranno però gli autori siciliani a dare a questa tendenza la sua formulazione più coerente. Punto di partenza è l'esperienza del naturalismo francese, del quale viene ripresa soprattutto l'idea che il metodo della scienza deve essere trasferito anche nell'arte.<ref>{{cita libro | autore1= Mario Pazzaglia | titolo=Letteratura italiana: testi e critica con lineamenti di storia letteraria | anno=1979 | editore=Zanichelli | città=Bologna | volume=3 | pp=845 }}</ref> In questo, il verismo si distanzia dal realismo romantico di Manzoni e Nievo, che partivano da una interpretazione religiosa o idealistica della vita. Gli scrittori veristi, al contrario, propongono una descrizione materialista e scientifica, "oggettiva", della realtà, una descrizione che dall'analisi dei fatti porti alla formulazione delle leggi che li determinano.<ref name="Pazzaglia846">{{cita libro | autore1= Mario Pazzaglia | titolo=Letteratura italiana: testi e critica con lineamenti di storia letteraria | anno=1979 | editore=Zanichelli | città=Bologna | volume=3 | pp=846 }}</ref>
 
Il verismo si interessa delle questioni socio-culturali dell'epoca, portando avanti una critica delle strutture sociali vigenti.<ref name="Pazzaglia846"/> Le opere veriste rappresentano soprattutto le realtà sociali dell'Italia centrale, meridionale e insulare: gli scrittori provenienti da queste regioni vivono la frattura tra la propria condizione di appartenenza a un mondo rimasto isolato nelle sue tradizioni primitive e la vita culturale del resto del paese.<ref>{{cita libro | Giulio | Ferroni | Profilo storico della letteratura italiana | 20022003 | Einaudi | Torino | p= 788}}</ref> In questo senso, il verismo è figlio della crisi della società italiana post-unitaria, quando divennero evidenti i limiti del Risorgimento e le contraddizioni del nuovo Stato.<ref name="Pazzaglia846"/> Nelle opere di Verga, per esempio, si ritrovano temi come l'arretratezza del Meridione, i costumi e le usanze del popolo, il modo di vivere molto diverso rispetto al Nord Italia. Secondo Verga non è possibile che un personaggio di umili origini, per quanto si impegni, riesca a emergere dalla condizione in cui è nato: nella novella ''La roba'', l'umile contadino Mazzarò riesce ad arricchirsi grazie al suo ingegno, ma sebbene sia divenuto un benestante non potrà mai vivere tranquillamente né integrarsi nell'ambiente aristocratico e alto-borghese, proprio perché non vi appartiene di nascita.
 
[[File:Interguglielmi, Eugenio (1850-1911) - Sicilia - Carusi all’imbocco di un pozzo della zolfara, 1899.jpg|thumb|Giovanissimi minatori (''carusi'') di fronte a una zolfara in Sicilia (1899)]]
Riga 40:
{{vedi source|autore=Autore:Luigi Capuana}}
[[File:Luigi Capuana (before 1915) - Archivio Storico Ricordi FOTO001120 (cropped).jpg|thumb|upright|Luigi Capuana]]
Tra i narratori siciliani Luigi Capuana è, insieme a Verga, il principale teorico del verismo. Come scrive Ferroni, è inoltre lo scrittore siciliano che «raggiunge i risultati meno estremi e radicali», recependo e mediando nell'ambiente culturale italiano le esperienze della letteratura realista europea dell'epoca.<ref name="Ferroni789">{{cita libro | Giulio | Ferroni | Profilo storico della letteratura italiana | 20022003 | Einaudi | Torino | p= 789}}</ref>
 
Capuana nacque a Mineo, in provincia di Catania, il 28 maggio 1839, da una famiglia di agiati possidenti terrieri. In gioventù si dedicò alla poesia romantica e al teatro, quindi si trasferì a Firenze, dove allacciò rapporti con gli ambienti letterari della città.<ref name="Ferroni789"/> Nella seconda metà degli anni sessanta collaborò con la rivista fiorentina ''La Nazione'' in qualità di critico teatrale. A partire dal 1968 visse tra Mineo, Milano e Roma. Tra il 1977 e il 1982 scrisse per il ''Corriere della Sera'' quindi, nel periodo 1982-1983, diresse a Roma ''Il Fanfulla della Domenica'', una delle più prestigiose riviste letterarie dell'epoca. Durante il soggiorno a Milano entrò in contatto con il naturalismo francese e collaborò con Giovanni Verga nello sviluppo della poetica verista. Si batté inoltre per la diffusione di una letteratura realista che fosse lontana dal ribellismo tipico della [[../Scapigliatura|Scapigliatura]], e contribuì a precisare il canone dell'impersonalità. Raccolse poi i suoi articoli su Zola, sui Goncourt e sullo stesso Verga in ''Studi sulla letteratura contemporanea'' (1980 e 1982).<ref>{{cita libro | autore1=Guido Baldi | autore2=Silvia Giusso |autore3= Mario Razetto | autore4=Giuseppe Zaccaria | opera=Moduli di letteratura | titolo=La Scapigliatura, il Verismo, il Decadentismo | città=Torino |editore=Paravia | anno=2002 | p= 111}}</ref>
 
Contemporaneamente si dedicò alla narrativa. In ''Giacinta'' (apparsa una prima volta nel 1979) tentò di studiare scientificamente un caso di psicologia patologica, avendo come modelli Zola e Verga. Influenzato proprio dalla tecnica impersonale di quest'ultimo, riscriverà l'opera, che verrà ripubblicata nel 1982. Il malessere della protagonista e il suo scontro con la mediocrità della società, che la porteranno al suicidio, vengono analizzati con lucidità, e la sua sconfitta viene quasi portata come la dimostrazione di una legge scientifica.<ref name="Ferroni790">{{cita libro | Giulio | Ferroni | Profilo storico della letteratura italiana | 20022003 | Einaudi | Torino | p= 790}}</ref> Il risultato tradisce però l'obiettivo: invece di porsi come modello per la diffusione del romanzo naturalistico in Italia, l'opera risente ancora l'influsso della narrativa psicologica di età romantica.
 
Seguirono il romanzo ''Profumo'' (1891), in cui descrive un caso di isteria, e varie novelle poi confluite nei volumi ''Appassionate'' (1893) e ''Paesane'' (1894). Le novelle in particolare sono suddivisibili in due gruppi: da un lato quelle che hanno per soggetto la vita e la realtà popolare siciliana, in cui è ravvisabile l'influenza verghiana, e dall'altro i testi dedicati all'analisi di casi patologici.<ref name="Baldi112">{{cita libro | autore1=Guido Baldi | autore2=Silvia Giusso |autore3= Mario Razetto | autore4=Giuseppe Zaccaria | opera=Moduli di letteratura | titolo=La Scapigliatura, il Verismo, il Decadentismo | città=Torino |editore=Paravia | anno=2002 | p= 112}}</ref> La prosa di Capuana si caratterizza per la naturalezza con cui descrive i fatti narrati, e i suoi risultati migliori sono individuabili nelle fiabe per bambini che scrisse prendendo spunto dalla tradizione popolare siciliana.<ref name="Ferroni789"/>