Storia della letteratura italiana/Scienza nuova: differenze tra le versioni

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[[../Giordano Bruno|Giordano Bruno]] e di [[../Tommaso Campanella|Tommaso Campanella]], pur conservando nelle loro filosofie elementi magici e metafisici, guardano alla realtà in una prospettiva naturalistica che è ancora distante da quella della scienza moderna. [[../Galileo Galilei|Galileo Galilei]], invece, sviluppa e applica un metodo scientifico che si basa sulla verifica empirica e che cerca di interpretare la realtà attraverso la matematica. Lo scienziato pisano rifiuta l'idea che ci sia una comunicazione profonda tra l'uomo e la natura, ma osserva quest'ultima solo nel suo aspetto fisico, distaccandosi dalla magia e mantenendo una posizione cauta per quanto riguarda le questioni metafisiche.
 
Sia Bruno sia Campanella sia Galilei prestano però grande attenzione alla trasmissione del loro pensiero attraverso la scrittura, che diventa uno strumento importantissimo per modificare la visione del mondo. Tutti e tre finirano però per scontrarsi con la Chiesa controriformistica, che esercita un ferreo controllo su ogni forma di comunicazione.<ref>{{cita libro | Giulio | Ferroni | Profilo storico della letteratura italiana | 20012003 | Einaudi | Torino | pp=427-428 }}</ref>
 
== Una nuova geografia ==
Il Cinquecento è però anche il secolo dei grandi viaggi e delle scoperte geografiche, in seguito alle quali cambia completamente la conoscenza che si aveva del nostro pianeta. La nuova cartografia che nasce in questi anni si basa unicamente sulla misurazione delle aree e sulla loro riproduzione in scala. Questo diverso modo vi vedere lo spazio e il territorio ha conseguenze sulla politica (gli Stati assoluti sfruttano questi strumenti per una più efficace attività di controllo) e anche sulla letteratura.
 
Cambia, in altre parole, il modo di intendere e di raccontare i viaggi. Nella seconda metà del Cinquecento si diffondono resoconti di viaggio che non hanno finalità scientifiche ma puramente narrative. Tra queste la più celebre è ''Delle navigazioni e dei viaggi'' (tre volumi pubblicati tra il 1550 e il 1559) di Giovan Battista Ramusio, che raccoglie relazioni di viaggiatori di tutte le epoche. Il libro di viaggio, in quanto genere letterario, si svilupperà però solo nel XVIII secolo. In questo periodo si hanno documenti, relazioni e lettere su viaggi, come per esempio i ''Ragionamenti del mio viaggio intorno al mondo'' di Francesco Carletti (1594), di professione mercante di schiavi. Bisogna infine ricordare ''Della entrata della Compagnia di Gesù e Cristianità in Cina'' del gesuita Matteo Ricci, che si stabilisce in Cina nel 1582 e svolge un'importante opera di mediazione tra cultura cinese e occidentale.<ref>{{cita libro | Giulio | Ferroni | Profilo storico della letteratura italiana | 20012003 | Einaudi | Torino | p=427 }}</ref>
 
== Note ==