Storia della letteratura italiana/Umberto Saba: differenze tra le versioni

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Già nel 1913 Saba pensa di riunire tutta la sua produzione poetica in un'unica opera, dalla quale fosse possibile riconoscere lo stretto legame esistente tra la sua poesia e la sua vita. La prima edizione del ''Canzoniere'' vede quindi la luce nel 1921, in cui rientrano le due prime raccolte di versi (''Poesie'' del 1910 e ''Con i miei occhi'' del 1912) con l'aggiunta di nuove poesie. Saba sceglie e sistema i testi, componendo quelli nuovi in vista della posizione che avrebbero occupato nella nuova raccolta che aveva in mente.
 
L'edizione del 1921 si presenta come il risultato di una prima fase della vita e della produzione di Saba. Con le edizioni successive la struttura della raccolta verrà notevolmente modificata. L'opera di revisione del ''Canzoniere'' è accompagnata da un continuo travaglio interiore, e prosegue fino all'ultima edizione, che compare postuma nel 1961. In questa vengono inserite anche alcune poesie risalenti a molti anni prima, scritte espressamente per essere pubblicate come epigrafe all'opera dopo la morte dell'autore.<ref name="Ferroni982">{{cita libro | Giulio | Ferroni | Profilo storico della letteratura italiana | 20012003 | Einaudi | Torino | p=982 }}</ref>
 
[[File:Umberto Saba 1951 walking in Trieste.jpg|thumb|Saba passeggia per Trieste in uno scatto pubblicato sulla rivista ''Epoca'' nel dicembre 1951]]
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Oltre alla poesie del ''Canzoniere'', Saba è anche autore di scritti in prosa in cui, con uno stile nitido, affronta complicati nodi culturali e letterari, e tocca gli aspetti psicologici più complessi. Negli anni dieci, accanto alle poesie lavora ad alcuni scritti narrativi, che saranno pubblicati solo nel 1956 nel volume ''Ricordi-Racconti''. Agli anni quaranta risale invece ''Scorciatoie e raccontini'', in cui l'espressione in prosa si risolve in una serie di brevi racconti e momenti di riflessione. Le "scorciatoie", in particolare, sono brevi aforismi ironici sulla letteratura, la cultura, la politica, in cui è evidente l'influsso di Freud e Nietzsche.
 
Nel 1953 Saba lavora anche a un romanzo in cinque episodi, ''Ernesto'', che rimarrà incompiuto e sarà pubblicato postumo nel 1975. La vicenda - una sorta di iniziazione del giovane Ernesto al sesso e alla vita - è narrata in terza persona e rappresenta l'ultimo tentativo del vecchio poeta di confrontarsi con la propria adolescenza. Il romanzo è inoltre ricco di dialoghi, in cui spesso sono inserite parti in dialetto triestino.<ref>{{cita libro | Giulio | Ferroni | Profilo storico della letteratura italiana | 20012003 | Einaudi | Torino | pp=984-985 }}</ref>
 
== Note ==