Storia della letteratura italiana/Romanticismo: differenze tra le versioni

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Dopo la caduta di Napoleone, le nazioni europee si accordano per tornare agli equilibri che avevano caratterizzato l'antico regime. Tuttavia i sentimenti di indipendenza e libertà diffusi dalla Francia rivoluzionaria avevano finito per rafforzare i sentimenti nazionali in Italia, Belgio, Germania e Spagna. Cresce così il malcontento per la dipendenza politica da paesi stranieri, che porterà allo scoppio di moti nazionali.<ref>{{cita libro | Giuseppe | Petronio | L'attività letteraria in Italia | 1969 | Palumbo | Palermo | p=593}}</ref> La società europea conosce importanti trasformazioni, e l'avanzare della borghesia porta a una crisi delle istituzioni culturali tradizionali. L'arte, la letteratura, la musica e in generale il gusto del pubblico nella prima metà dell'Ottocento sono profondamente influenzati dal Romanticismo, un movimento che rivoluziona la cultura europea e segna il distacco dalla produzione illuminista settecentesca, la quale era rimasta ancorata ai modelli classici elaborati durante il Rinascimento.<ref>{{cita libro | Giulio | Ferroni | Profilo storico della letteratura italiana | 20012003 | Einaudi | Torino | p=857 }}</ref>
 
== L'Europa della Restaurazione e dei moti nazionali ==
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L'epopea napoleonica si conclude con la sconfitta definitiva del generale francese a Waterloo (1815) e il suo esilio sull'isola Sant'Elena, nell'Oceano Atlantico. Le potenze vincitrici, riunitesi a Vienna, decidono di restaurare i sovrani che erano stati deposti, rifacendosi al principio di legittimità. La necessità di mantenere l'equilibrio tra le potenze impone tuttavia alcune deroghe, e in alcune regioni viene imposto un dominio diverso da quello in vigore negli anni precedenti l'avvento di Napoleone. Un esempio è il Veneto, che viene annesso all'impero austriaco ponendo fine all'indipendenza delle Repubblica di Venezia. Allo stesso modo, nessuna potenza si oppone quando il Regno di Napoli annette il Regno di Sicilia, dando vita al Regno delle Due Sicilie. Per mantenere infine l'ordine tra gli Stati, Austria, Prussia e Russia stipulano un patto dal quale nasce la Santa Alleanza, uno strumento di repressione internazionale. L'assetto politico scaturito dal Congresso di Vienna manterrà i suoi caratteri più significativi fino al 1830: per indicare questo periodo gli storici parlano di '''età della Restaurazione'''.
 
La società europea all'inizio dell'Ottocento è però profondamente diversa da quella del Settecento. In quasi tutti i paesi la '''borghesia''' ha acquisito una propria coscienza di classe e si è affermata come protagonista dello sviluppo economico. Conscia della sua importanza nella vita nazionale, cerca nuovi spazi di azione politica e si dimostra insofferente verso le strutture ereditate dall'antico regime. Come conseguenza dell'intraprendenza dei borghesi l'economia europea conosce un grande sviluppo, e dall'Inghilterra la rivoluzione industriale si estende ad altri paesi del Vecchio continente e negli Stati Uniti d'America.<ref>{{cita libro | Giulio | Ferroni | Profilo storico della letteratura italiana | 20012003 | Einaudi | Torino | p=593 }}</ref> L'affermazione dell'industria è dovuta a una serie di innovazioni tecnologiche, prima tra tutte l'introduzione delle macchine a vapore: si pensi per esempio all'impatto che la ferrovia e le navi a vapore hanno avuto sui trasporti. Diventano quindi centrali settori come l'estrazione del carbone e del ferro, la siderurgia, la meccanica. Si affermano così il '''liberalismo''' e il modello economico del '''capitalismo''', in cui hanno un ruolo centrale non solo i proprietari delle imprese ma anche chi controlla i capitali e i movimenti di denaro; da qui acquisiscono sempre più importanza le banche e nasce una nuova figura di grande peso nella società, quella del finanziere.<ref>{{cita libro | Giulio | Ferroni | Profilo storico della letteratura italiana | 20012003 | Einaudi | Torino | pp=595-596 }}</ref>
 
Parallelamente, anche un'altra classe sociale acquisisce una nuova coscienza di sé: il '''proletariato''', visto come soggetto passivo nel modello capitalistico, inizia a organizzarsi per avere un ruolo più attivo nel mondo industriale. Si diffondono tra i lavoratori le dottrine del '''socialismo''' e del '''comunismo''', e nel 1848 il ''Manifesto del Partito Comunista'' di Karl Marx e Friedrich Engels diventa un punto di riferimento ideologico per la classe operaia. Inoltre svolgono un ruolo politico e sociale anche le classi intermedie tra borghesia e proletariato, come quella dei funzionari di Stato. Questi vanno a ingrossare l'apparato burocratico necessario negli Stati per gestire le nuove esigenze di organizzazione e gestire i settori pubblici che non possono essere demandati all'iniziativa popolare.<ref>{{cita libro | Giulio | Ferroni | Profilo storico della letteratura italiana | 20012003 | Einaudi | Torino | p=596 }}</ref>
 
[[File:Francesco_Hayez_041.jpg|thumb|Camillo Benso conte di Cavour]]
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Particolarmente significativa nella cultura romantica italiana è l'esperienza dell<nowiki>''Antologia''</nowiki>, che nel 1821 raccoglie l'eredità del ''Conciliatore''. La rivista viene fondata a Firenze nel 1821 per iniziativa del ricco commerciante ginevrino Giampietro Vieusseux, che sempre nella città toscana aveva fondato un «Gabinetto di lettura» (1819). Tra gli animatori del gruppo ci sono proprietari terrieri come Gino Capponi e Cosimo Ridolfi, l'intellettuale laico e classicista Giovan Battista Niccolini e il cattolico Niccolò Tommaseo. L<nowiki>'</nowiki>''Antologia'' gode della maggiore libertà concessa dal Granducato di Toscana e può quindi approfondire l'impegno politico portato avanti dal ''Conciliatore'', in una prospettiva dichiaratamente "europea".
 
Poco interessata alla polemica classico-romantica, e in generale alle questione letterarie e poetiche, la rivista si propone di fornire ai propri lettori materiali utili al progresso civile e sociale. Dalle pagine dell<nowiki>'</nowiki>''Antologia'' vengono quindi proposte riforme e collaborazioni con il governo del Granducato, sostenendo la necessità di investire nell'ammodernamento dell'agricoltura e nell'educazione delle classi popolari. L'ideologia che anima i collaboratori della rivista è individuabile in un cattolicesimo moderato aperto alle innovazioni della modernità. Proprio questa spinta riformatrice, che negli anni si orienta sempre più verso una dimensione nazionale italiana, provocherà contrasti con la censura. La rivista viene infine chiusa nel 1833.<ref>{{cita libro | Giulio | Ferroni | Profilo storico della letteratura italiana | 20012003 | Einaudi | Torino | pp=623-624 }}</ref>
 
== La poesia nel Romanticismo italiano ==