Storia della letteratura italiana/Luigi Pulci: differenze tra le versioni

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Luigi Pulci nasce nel 1432 a Firenze da Jacopo di Francesco Pulci e Brigida de' Bardi. Anche due suoi fratelli seguiranno la strada della letteratura: Luca (La Cavallina, 3 dicembre 1431 – Firenze, 26 o 29 aprile 1470) comporrà due poemi cavallereschi, il ''Driadeo d'amore'' e il ''Ciriffo Calvaneo'', mentre a Bernardo (Firenze, 8 ottobre 1438 – Firenze, 9 febbraio 1488) si devono alcune sacre rappresentazioni e una traduzione delle ''Bucoliche'' di Virgilio.<ref name="Petronio219">{{cita libro | Giuseppe | Petronio | L'attività letteraria in Italia | 1969 | Palumbo | Palermo | p=219}}</ref>
 
Dopo una giovinezza irrequieta angustiata dalle ristrettezze economiche (i Pulci erano una nobile famiglia decaduta), è introdotto presso la famiglia Medici nel 1461, dove entra presto nelle grazie del giovane Lorenzo, con il quale condivide lo spirito giocoso che contraddistingue le sue prime opere poetiche. Tra queste si ricorda la ''Beca di Dicomano'', parodia dell'opera di Lorenzo ''Nencia da Barberino'', a sua volta parodia dell'amor cortese.<ref>{{cita libro | Giulio | Ferroni | Profilo storico della letteratura italiana | 20012003 | Einaudi | Torino | p=218 }}</ref> In particolare è vicino a Lucrezia Tornabuoni (Firenze, 22 giugno 1427 – Firenze, 28 marzo 1482), madre del Magnifico, che lo soccorre quando è costretto a lasciare Firenze a causa del dissesto economico del fratello Luca. Potrà tornare in città nel 1466. Sembra che, proprio per desiderio della nobildonna, Pulci abbia iniziato a comporre il ''Morgante'' nel 1461.
 
Verso il 1474 il clima della cerchia medicea, dapprima molto influenzato dal suo umore bizzarro e giocoso, si modifica notevolmente per l'importanza assunta dai filosofi platonici dell'Accademia (Ficino, Pico, Landino). Pulci entra in conflitto con questi personaggi e ha un'aspra polemica con Ficino sull'immortalità dell'anima. Si inimica inoltre Matteo Franco (Firenze 1448 – Pisa, 6 settembre 1494), un poeta di corte che gli dedica dei versi violenti. Per questi motivi viene messo ai margini della corte fiorentina.